BINOTTO SI E’ ROTTO: IL CAPO DEL MURETTO DELLA FERRARI HA DECISO DI USCIRE DI SCENA PER LA MANCANZA DI FIDUCIA DA PARTE DEL PRESIDENTE ELKANN. LE PARTI STANNO DEFINENDO LE CLAUSOLE CHE SANCISCONO I TERMINI DI UNA SEPARAZIONE CONCORDATA, PER L’ANNUNCIO UFFICIALE È QUESTIONE DI ORE – AL POSTO DI BINOTTO, IN POLE C’È VASSEUR, IL CUI ARRIVO A MARANELLO SAREBBE STATO CALDEGGIATO DA LECLERC, DESIDEROSO DI UN CAPO DISPOSTO A CONCEDERGLI IL RUOLO DI PRIMA GUIDA…

-

Condividi questo articolo


Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera

 

elkann binotto elkann binotto

Il rapporto tra la Ferrari e Mattia Binotto finisce qui. A quanto risulta al Corriere, per l’annuncio ufficiale è questione di ore, visto che le parti starebbero definendo le clausole che sanciscono i termini di una separazione annunciata, e quanto pare, concordata. La notizia è filtrata quasi casualmente da fonti estere legate all’entourage di Charles Leclerc.

 

Non parlano a Maranello pur senza riuscire a nascondere un imbarazzo; risulta impossibile comunicare con il team principal che avrebbe deciso di uscire di scena a fronte di una perdurante mancanza di fiducia da parte del presidente John Elkann, con il quale i rapporti sono freddi da molto tempo.

 

ELKANN BINOTTO ELKANN BINOTTO

Binotto, che ha un contratto in scadenza alla fine del 2023, aveva manifestato ad alcuni intimi durante l’ultimo Gp ad Abu Dhabi, un eccesso di fatica nel portare avanti il proprio lavoro in condizioni critiche all’interno dell’azienda. Non a caso, poco prima dell’ultima prova del Mondiale da più parti era stato annunciato come avvenuto il suo esonero, con già pronto il nome del sostituto, vale a dire Frederic Vasseur , a capo del team Alfa Sauber. Una notizia smentita seccamente dalla Ferrari che comunque sarà obbligata a nominare un nuovo responsabile della Gestione Sportiva pur senza disporre di una figura ideale e dunque di un accordo definito, con l’ipotesi addirittura di indicare l’a.d. Benedetto Vigna come responsabile della Gestione Sportiva «pro tempore».

 

Vasseur è l’unica figura disponibile mentre la candidatura di Andreas Seidl, team principal McLaren, pare tramontata dopo il «no» del tecnico tedesco. La Ferrari dunque potrebbe trovarsi nella sconcertante condizione di smentire se stessa ingaggiando Vasseur, il cui arrivo a Maranello sarebbe stato caldeggiato proprio da Leclerc, desideroso di un capo disposto a concedergli il ruolo di prima guida. Una posizione che, per inciso, finirebbe per modificare il rapporto di Carlos Sainz con la stessa Ferrari.

 

FREDERIC VASSEUR FREDERIC VASSEUR

Vedremo quali decisioni verranno prese da John Elkann per chiarire definitivamente il futuro della Scuderia. Binotto esce di scena dopo 28 anni di lavoro nell’azienda (era entrato come stagista nel 1995); dopo 4 stagioni da team principal. Paga la delusione accumulata dopo un inizio di 2022 vincente, non sono bastati i secondi posti nel Mondiale piloti e costruttori ad eliminare elementi di disturbo sul proprio operato. È il quarto team principal, dal 2014, ad abbandonare un incarico che comporta la gestione di più di mille persone e la progettazione di monoposto complete di motore.

 

In attesa di comunicazioni ufficiali l’uso dei verbi al condizionale è d’obbligo. Ma sono troppi e troppo insistenti i segnali che portano a una imminente parola «fine». Gli ultimi di una serie che preoccupa, pensando al bisogno di stabilità per una squadra perennemente sotto pressione. Alle prese con una nuova fase di discontinuità mentre la vettura 2023, realizzata da questo gruppo di lavoro, si prepara ad affrontare gli sviluppi decisivi in vista del prossimo Mondiale.

BINOTTO LECLERC BINOTTO LECLERC BINOTTO LECLERC BINOTTO LECLERC

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…