1 – CAOS JUVENTUS, ORA TOCCA ALLE ALTRE: DAI PM DI TORINO ATTI A SEI PROCURE
Estratto da www.leggo.it
Ora tocca alle altre squadre. Dall'inchiesta sui conti della Juventus fioriscono procedimenti giudiziari in altre città italiane. I pubblici ministeri di Torino hanno trasmesso una serie di carte ai colleghi di una mezza dozzina di procure. L'iniziativa è dettata da ragioni di competenza territoriale.
Da tempo gli accertamenti dei magistrati subalpini e della guardia di finanza avevano portato alla conclusione che la Juventus avesse intrecciato, in materia di scambio e di compravendita di giocatori, rapporti di «collaborazione e di partnership» (i termini è utilizzato nelle carte processuali) con una quantità di altri club. Condotte innestate su «relazioni personali e a volte personali tra manager e dirigenti sportivi». […]
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La giustizia sportiva, in materia di plusvalenze, ha sostanzialmente 'scagionato' i campionati lo scorso 23 gennaio, quando la Corte federale di appello inflisse quindici punti di penalizzazione alla sola Juventus e prosciolse altre otto società finite sotto processo. Il motivo era che solo per il club bianconero erano state trovate - scrissero i giudici - tracce evidenti della volontà di truccare i bilanci. Ma contro quella decisione il legal team della Vecchia Signora presenterà un ricorso al Collegio di garanzia del Coni.
Non è scontato che la mossa della procura di Torino riapra i giochi. Quello che è chiaro è che gli investigatori ritengono di avere raccolto materiale meritevole di essere segnalato ad altre procure per approfondimenti di carattere penale.
Secondo i pm torinesi - come si ricava dagli atti assemblati lo scorso anno - i rapporti di partnership riguardavano soprattutto Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli, Udinese; tra le carte comparivano anche Grosseto, Parma, Pisa, Monza, Cosenza, Pescara «per citarne alcune». Non è detto, però, che siano proprio queste le squadre che saranno toccate dai prossimi accertamenti. […]
2 – INCHIESTA JUVE: NEL MIRINO GLI ACCORDI SUL «RIACQUISTO»
Estratto dell'articolo di Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera”
La cessione temporanea con opzione di acquisto (poi esercitata nella finestra di mercato chiusa il 31 agosto 2019) di Romero dalla Juventus all’Atalanta sarebbe «avvenuta mediante la stipula di accordi taciti e “non federali”, cioè non depositati in Lega». Per i pm esistono «side letter», relative ad affari di mercato, da «tenere nel cassetto» e in grado di fare emergere il «falso in bilancio».
In un’intercettazione con Paratici, all’epoca delle trattative per il passaggio di Romero al Tottenham, Luca Percassi (ad dell’Atalanta) diceva: «Io quella lettera lì non potrò mai tirarla fuori, perché dovessimo andare in giudizio viene fuori che ho fatto falso in bilancio».
Al termine di un nuovo giro di interrogatori, i pm torinesi (Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello) hanno inviato a sei diverse Procure italiane gli atti in cui si raccontano i presunti accordi segreti tra la Juve e altre società: si tratterebbe di opzioni di cessioni e riacquisti che non troverebbero corrispondenza nei bilanci. Tra i club, che rischiano di essere travolti dalla bufera juventina, ci sono Atalanta, Udinese, Sassuolo, Bologna, Cagliari e Sampdoria.
[...] Nei documenti sono descritti i presunti accordi segreti che avrebbero permesso alla Juve di realizzare alchimie contabili. Il tema è quello delle «call di riacquisto». Nel caso dell’Atalanta, «fuori bilancio» ci sarebbero accordi per 14,5 milioni per impegni di riacquisto «non federali» riguardanti quattro calciatori: Mattiello (per 4 milioni), Muratore (4), Caldara (3,5) e Romero (3).
I magistrati cagliaritani si occuperanno dell’affare Cerri, che nel 2018 viene ceduto dalla Juve al Cagliari: l’operazione frutta ai bianconeri una plusvalenza di 8 milioni. Ma parallelamente alla cessione con obbligo di riscatto, ci sarebbe una mail — datata 12 luglio 2018 — firmata dalla Juve e dal Cagliari che garantisce al club torinese il riacquisto.
Dal nuovo filone investigativo emergerebbe poi il ruolo del Sassuolo — come squadra «parcheggio» della Juve —, protagonista di due diversi impegni scritti: uno per Traoré e l’altro per Demiral. Giocatori che la Juve avrebbe chiesto al Sassuolo di comprare, garantendogli il riacquisto incondizionato: le cifre sui documenti scoperti sono di 4 milioni per Demiral e 8,7 per Traoré (che la Juve non poteva comprare perché extracomunitario). Nelle mani degli inquirenti ci sarebbe persino una «side letter» tra Paratici e Carnevali. Traoré in realtà non ha mai giocato nella Juve, ma le «side letter» racconterebbero di accordi che hanno generato debiti.
Per la Sampdoria le presunte operazioni «viziate» sarebbero quelle di Audero, Peeters e Mulé. I possibili guai per l’Udinese sono legati a Mandragora; per il Bologna a quelli per l’operazione Orsolini.
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