IL CATENACCIO DI SIMEONE NON REGGE: VINCE IL CITY DI MISURA - L’ATLETICO ALZA LE BARRICATE PER 70 MINUTI (DIFENDENDO ANCHE CON 10 GIOCATORI DIETRO LA LINEA DEL PALLONE). POI GUARDIOLA FA I CAMBI GIUSTI E DA UN GUIZZO DI FODEN, CHE HA SPACCATO LA PARTITA, NASCE IL GOL DI DE BRUYNE. L’ATLETICO NON HA MAI TIRATO IN PORTA. SIMEONE SA GIOCARE SOLO IN QUESTO MODO ULTRADIFENSIVO? LA RISPOSTA L’AVREMO AL RITORNO QUANDO "I COLCHONEROS" DOVRANNO ATTACCARE – A LISBONA IL LIVERPOOL FA TRE PERE AL BENFICA E IPOTECA LE SEMIFINALI

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Roberto Pelucchi per gazzetta.it

 

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Per 70 minuti sembrava che Simeone avesse trovato l'arma giusta per strappare uno 0-0 sul campo del City, un pari che avrebbe avuto il valore di una vittoria. Tutti dietro per salvare la porta e per la qualificazione si rimanda tutto alla sfida di ritorno a Madrid. Ma è bastata una crepa nel muro, sfruttata da De Bruyne, per far crollare il castello di illusioni di Simeone. Vince il City, anche se di misura, ma al ritorno l'Atletico non potrà limitarsi a difendere per ribaltare questo 0-1 e conquistare le semifinali.

 

Le filosofie di gioco di Guardiola e Simeone sono perfettamente riprodotte in campo, fin da subito. Come previsto. Il City ruba la palla quando l’arbitro fischia l’inizio e non la molla più, l’Atletico si accartoccia attorno alla propria area di rigore e da lì non si schioda neppure con le cannonate. Ne viene fuori una gara che per gli amanti del calcio spettacolo è un autentico tormento.

 

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Perché il muro eretto dagli spagnoli non fa passare uno spillo e così il Manchester si ritrova a pascolare a venti metri dalla porta senza riuscire mai a rendersi pericoloso. Gli errori di Rodri (troppi) e, a un certo punto, perfino quelli di De Bruyne sono il sintomo del nervosismo crescente del City. A parte i dubbi per un contatto Koke-Silva al 13', non ci sono brividi. Il possesso palla del City è attorno al 70%, ma alla fine del primo tempo è chiaro a tutti che non basterà comandare il march per vincere. I cultori del calcio "alla Simeone" gongolano invece per la parziale impresa dell'Atletico di non avere concesso nulla al Manchester.

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LA SVOLTA DI PEP—   A inizio ripresa il City sembra riuscire a essere più efficace in attacco, mentre Llorente si ritrova due volte davanti a Ederson e per due volte gli tira in bocca un confettino (sulla prima occasione, però, c'era un evidente fuorigioco). Al 55' c'è la prima vera occasione per il City, una velenosa punizione dal limite di De Bruyne che, però, non sorprende Oblak. Uno stacco di testa di Laporte sorvola la traversa; poi Sterling va giù in area, ma anche stavolta per l'arbitro non è rigore.

 

Pep Guardiola cambia e fa bene: dentro Gabriel Jesus, Grealish e Foden. E dopo appena un minuto proprio quest'ultimo regala un pallone delizioso a De Bruyne che chiede soltanto di essere messo in porta. E' la svolta di una partita infida per il City. Da un'altra grande giocata di Foden sgorga la chance del 2-0 per De Bruyne, che calcia male e Savic salva. Mercoledì prossimo si replica a Madrid e Simeone dovrà inventarsi qualcosa: un altro muro non basterà per qualificarsi.

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