Stefano Boldrini per la Gazzetta dello Sport
Un ospite speciale ai box della Ferrari nei momenti caldi delle qualifiche. José Mourinho si gode nel fortino della Rossa i giri pomeridiani che portano alla griglia di partenza del Gp di Silverstone: Bottas in prima posizione, Hamilton in seconda, Leclerc in terza. Quando il rombo dei motori si spegne, il primo a lasciare i box è il francese Jean Todt, ex amministratore delegato della scuderia di Maranello, oggi inviato speciale dell' Onu per la sicurezza stradale. Il secondo è il presidente della Iaaf, la federazione d' atletica internazionale, l' inglese Sebastian Coe. I due passano praticamente inosservati.
Il terzo ad uscire è José Mourinho e stavolta si scatena il caos: fotografie, selfie, autografi.
L' allenatore portoghese si concede divertito. Negli ultimi sei mesi, il tempo libero lo ha riportato tra la gente. L' addio al Manchester United del 18 dicembre 2018 è ormai alle spalle. Il sesto posto dei Red Devils, con il norvegese Ole Gunnar Solskjaer in panchina, ha dimostrato che il problema numero uno non era José, ma qualcosa di ben più profondo.
Il nome di Mou è stato accostato nel corso dei mesi a club francesi (Psg e Lione), inglesi (Newcastle), italiani (Roma), persino a squadre cinesi (Guangzhou Evergrande), ma l' allenatore portoghese è ancora in attesa della chiamata e del progetto convincenti. Mourinho, intanto, ha incassato l' omaggio di Pep Guardiola.
«José è stato importante per la mia formazione di allenatore - la rivelazione di qualche giorno fa da parte del manager catalano -. Io ancora giocavo. Lui era uno degli assistenti di Bobby Robson e appresi diverse cose da lui, soprattutto nell' organizzazione difensiva».
Ferrarista?
«La Ferrari è qualcosa di speciale».
Quali sensazioni si provano a stare così vicino alla pista, in un momento particolare come quello delle qualifiche?
«Il desiderio è quello di guidare. Hai voglia di stare dentro la macchina, di tenere il volante in mano».
La lunga estate di Mourinho: gli studi televisivi per commentare i grandi eventi calcistici di questi mesi, le apparizioni al torneo di Wimbledon, ora i box della Ferrari. Il ritorno in panchina può attendere?
«No, il calcio mi manca molto» e indica con la mano il fegato. «Mi mancano l' adrenalina, il campo, il mio lavoro. Il calcio è il calcio» e la mano torna verso il fegato.
(nuove richieste di selfie, a questo punto approfittiamo per avanzarne anche una personale. José fa «pure tu?» e sorride. Clic, andata).
In Italia, in serie A, quattro delle prime sei dell' ultima stagione hanno cambiato allenatore: Maurizio Sarri alla Juventus, Antonio Conte all' Inter, Marco Giampaolo al Milan, il connazionale Paulo Fonseca alla Roma. Solo Carlo Ancelotti a Napoli e Gian Piero Gasperini all' Atalanta sono rimasti al loro posto. Previsioni?
«L' Inter quest' anno deve vincere».
Sicuro?
«Sicuro».
E Mourinho in questo momento che cosa fa?
«In questo momento sto studiando il tedesco».
Prossima tappa la Bundesliga, allora.
«No, sto studiando il tedesco perché mi manca questa lingua. Parlo inglese, spagnolo, portoghese, francese, italiano.Poi, certo, non escludo nulla, neppure la Germania».
L' Italia?
«È sempre un paese splendido».
Le richieste di selfie continuano. Tra una foto e l' altra, mostriamo a José il bloc notes, portoghese, con le immagini dei famosi tram gialli di Lisbona. Mou sorride. Il Portogallo gli scalda il cuore e dice «sei stato giù?». Rispondiamo di sì e allora aggiunge «visto quanto è bello il Portogallo? Ci stiamo riprendendo, la situazione è migliorata, sono davvero contento».
Venerdì la semifinale di Federer-Nadal a Wimbledon è stata un evento straordinario. Una splendida pagina di sport, oltre i confini del tennis. Mourinho se l' è goduta in tribuna. Impressioni?
«E' stato spettacolo fantastico. Il tennis a Wimbledon è qualcosa di speciale, ma Federer e Nadal sono riusciti a dare ancora qualcosa di più».
Come sarà la domenica di Mourinho: di nuovo in tribuna a Wimbledon per godersi la finale Djokovic-Federer, o ancora qui a Silverstone per il gran premio e vedere di nuovo dal vivo la Ferrari?
«Domani (oggi, ndr ) non mi muovo dal salotto di casa. Si fa zapping, di fronte al televisore, tra tennis e formula 1. Uno splendido Super Sunday».
Mentre Mourinho sta per andare via, è in corso a Bologna la conferenza stampa di Mihajlovic. Riferiamo a José che Sinisa ha raccontato di avere la leucemia. Mourinho è scosso.
«Mihajlovic è forte, è un lottatore».
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Lo ripete ancora. «Sinisa è forte, è un lottatore».