Giancarlo Dotto per Dagospia
Ancora invasi e turbati dallo show alieno di Messi, risulta complicato posare lo sguardo su qualunque altra cosa accada nel pianeta in quanto Europa. Tutto sembra infinitamente minore. Non sembra, lo è.
Ci si gioca la finale di Europa League, prima manche. E si mette parecchio acida per le italiane. Altro che rinascita, rischiamo l’ennesima depressione. La Fiorentina spreca tutto nel primo tempo e ne becca tre letali di gol tra primo e secondo tempo. Fuori senza quasi. Siviglia già in finale.
A Firenze serve il miracolo, ma tu credi ai miracoli? La squadra di Montella resta in mezzo al guado, qua e là bella, intermittente e fragile. Ti gonfia il petto, ti fa stare bene e poi ti sveglia che sei tutto un’emicrania. Gomez non pervenuto, Salah che ha perso lo shining e difesa, come spesso capita, da colarci il brodo, con un Neto prima poco reattivo e poi strabico. Strano poi lasciare in panchina per quasi tutta la partita il più tonico di tutti, Ilicic.
Gli spagnoli ti tolgono, gli spagnoli ti danno. Il Napoli trova il gol con David Lopez, dopo aver buttato via un tempo intero, anche se il Dniepro è tutto meno che la squadra da sforacchiare facile alla vigilia. Si difende bene, organizzato e pragmatico. Trovano il pareggio, gli ucraini, quando non sembra verosimile e Higuain e compagni più volte vicinissimi al doppio vantaggio da sentenza. Gol irregolare (fuorigioco) e maledetto quello dell’1 a 1. Al Napoli, tra una settimana, non serve il miracolo, ma l’impresa sì. Si può fare.
NAPOLI DNIPRO NAPOLI DNIPRO SIVIGLIA FIORENTINA SIVIGLIA FIORENTINA SIVIGLIA FIORENTINA SIVIGLIA FIORENTINA NAPOLI DNIPRO