Enrico Currò e Luca Pagni per “la Repubblica”
Ha avuto il vantaggio di uscire per primo allo scoperto e di giocare per qualche giorno in contropiede. Ma nella partita che potrebbe decidere la prossima proprietà del Milan, anche per Bee Taechaubol, il finanziere thailandese che vuole rilevare la maggioranza del club, è venuto il momento di chiudersi in difesa.
La sua proposta e la sua visita di un mese fa ad Arcore hanno avuto il merito di rendere evidente come Silvio Berlusconi sia alla ricerca, come minimo, di un socio con cui condividere sorti e spese milionarie della società. Ma anche di scatenare la reazione degli altri possibili acquirenti, che negli ultimi giorni hanno cercato di recuperare il tempo perduto.
Davanti alla possibilità che il quasi trentennale padrone del Milan cedesse all’offerta partita da Bangkok (e confermata a Repubblica dallo stesso Teachaubol), si è scatenato un derby tutto asiatico, se non addirittura un torneo, per il diritto a una trattativa in esclusiva. Radio 24, l’emittente de Il Sole-24Ore, ha rilanciato la proposta dell’estate scorsa del magnate di Singapore Peter Lim: 500 milioni (compresi i debiti di 256 milioni) per il 51%.
Ma se ne sarebbe aggiunta un’altra più ricca (970 milioni) sempre da Singapore, da parte di una cordata che fa capo a un fondo di investimento. In queste ore, però, più di tutti gli altri si sta muovendo Marco Bogarelli, antica conoscenza della dirigenza rossonera, ex consigliere di amministrazione di Milan Channel, ora presidente della filiale italiana del gruppo Infront, che detiene i diritti tv della Serie A.
Bogarelli può parlare a nome del colosso cinese Wanda, guidato da Wang Jainlin, manager legato al governo di Pechino. Wanda (il maggiore gruppo immobiliare del paese) sta diversificando gli interessi e ha deciso di investire nello sport occidentale. Rilevando per un miliardo di euro Infront Sport&Media, ha di fatto preso in mano, oltre a quelli della Serie A, i diritti delle nazionali italiana e tedesca, nonché l’immagine di Inter, Werder Brema e guarda caso proprio del Milan. Infine è entrato nell’Atletico Madrid col 20% e non è un mistero che stia guardando all’Italia.
Qualche giorno fa lo stesso Bogarelli aveva rivelato che la società cinese potrebbe essere interessata a partecipare alla costruzione del nuovo stadio del Milan, secondo il progetto dell’ad alla parte commerciale Barbara Berlusconi. Poi l’anticipazione di Repubblica sulla valutazione da 980 milioni data dal thailandese Mister B. al Milan. Adesso l’interesse di Wanda si sarebbe allargato: dallo stadio fino all’ingresso nel capitale del club.
Le trattative per la ricerca di nuovi soci da parte di Berlusconi attraversano dunque una fase delicata. Non per nulla ieri lo stesso Taechaubol ha diffuso un comunicato, in cui sostanzialmente dice tre cose. Conferma sia l’interesse per «l’eventuale acquisizione di quote di una società così prestigiosa» sia gli incontri già avvenuti («interlocuzioni cordiali e private con rappresentanti del Milan»).
Puntualizza che «nessuna decisione è stata presa». E accusa parte della stampa italiana di aver diffuso «notizie prive di fondamento» sulla sua situazione patrimoniale. Il finanziere e immobiliarista, che vanta attività anche in Australia, adombra «una campagna mediatica denigratoria artificiosamente orchestrata» e minaccia azioni legali.
Da Casa Milan l’unica notizia ufficiale riguarda il summit ad Arcore tra Berlusconi e Galliani sul pessimo momento della squadra. Di formale c’è il rinnovo della fiducia a Inzaghi fino a fine campionato. Di sostanziale c’è il colloquio sul futuro della società. Col nome di Bogarelli, vecchio sodale dell’ad alla parte sportiva, a echeggiare tra i muri di Villa San Martino.