Gaia Piccardi per www.corriere.it
E poi, sul 5-4 15-30 di un Federer-Nadal che non dimenticheremo facilmente, mentre l’equilibrio tra i due immortali scivola ineluttabilmente verso il tie break (benedetto sia James Henry Van Alen II, il suo inventore) di un match che non tradirà le aspettative, la BBC svaria sul pubblico del centrale di Wimbledon e nella folla sconfinata pesca un ragazzino (chapeau per il colpo d’occhio del regista), composto e occhialuto, con una strepitosa camicia a fiori alla Magnum PI, i jeans e un libro in mano. I tifosi di tutto il mondo saltano sul divano: come si fa, durante lo scontro tra i titani del tennis, a preferire le pagine di un libro (qualsiasi libro!) allo spettacolo sopraffino che si stava dipanando sotto i nostri occhi?
Sui social il giorno dopo, ora che la quarantesima puntata della saga federernadal è in archivio e cresce l’attesa per la finale di domenica tra il maestro degli 8 titoli sull’erba e Novak Djokovic che potrebbe consegnare al 38enne fuoriclasse il 21esimo Slam o al campione serbo il 16esimo, si scatena la caccia: chi è il ragazzino?
Cosa stava leggendo? E, soprattutto, perché ha preferito concentrarsi sulle pagine di un libro anziché godersi il sublime spettacolo di un attempato signore svizzero impegnato a contenere con una sensibilità di palla che non ha eguali (un rovescio strettissimo contro le leggi della geometria, in particolare, la lasciato la sua scia di erba bruciata sul centrale) la furia da toro scatenato di un Nadal che ha poco da rimproverarsi («Niente da dire: ha vinto il migliore» ammetterà Rafa con Fair play dopo il match)? Domande che non troveranno mai risposta.
Tra gli internauti (qualcuno chiede il bando a vita del soggetto dai prati di Church Road!), si sprecano le ipotesi. Il ragazzino è stato trascinato al tennis dai genitori, e leggere è stata la protesta silenziosa con cui esprimere civilmente il suo dissenso verso l’autorità parentale; la qualità del gioco tra Federer e Nadal non era all’altezza del suo palato sopraffino: annoiato, ha sfoderato il libro; è uno stupido; è un genio; è un pazzo.
È un ragazzino, tutto qui. Non importa che il biglietto per la semifinale più nobile di Wimbledon fosse arrivato a toccare le 7500 sterline, che fuori dallo stadio, assiepata sulla Henman Hill ci fosse una folla da stadio che avrebbe dato qualsiasi cosa pur di entrare sul centrale, che davanti alle televisioni dell’orbe terracqueo milioni di tifosi bruciassero di passione e desiderio. Il ragazzino ha scelto di leggere. Tutto qui. Dialogo immaginario tra vent’anni. Figlio: Papà, tu c’eri al match storico tra Federer e Nadal a Wimbledon nel 2019? Papà: sì, figlio mio. Figlio: E come andò, raccontami. Papà: Non ne ho idea, leggevo Harry Potter.