È argento, ed è ancora storia. ????
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) August 26, 2023
Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu dietro solo agli Stati Uniti, azzurri vice campioni del mondo a Budapest ?#WorldAthleticsChamps #Atletica pic.twitter.com/Tg9ZeewWIf
Estratto dell’articolo di Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”
staffetta mondiali atletica budapest
[...] la staffetta 4x100 d’oro ai Giochi dà un morso al Mondiale di Budapest compiendo un autentico miracolo: tenersi alle spalle la Giamaica dei figli di Bolt (37”76) e sfidare a viso aperto gli Stati Uniti (37”38) del due volte campione del mondo Noah Lyles (100 e 200), il fenomeno della Florida che esce in testa dall’ultima curva e risucchia Tortu conficcando le unghie (fresche di manicure) nel terzo oro di una spedizione trionfale.
staffetta mondiali atletica budapest
La nuova filastrocca, Rigali-Jacobs-Patta-Tortu, è d’argento, ma è un argento brillantissimo che sfreccia alla velocità di 37”62, miglior tempo stagionale per un quartetto inedito, provato solo qui al Mondiale, già capace di qualificarsi per la finale con il miglior crono tra tutte le nazioni (37”65), soddisfazione impagabile. L’impresa annoda un filo importante con il passato: l’Italia risale sul secondo gradino del podio iridato 40 anni dopo l’argento di Helsinki ‘83 di Tilli, Simionato, Pavoni e Mennea, l’antenato senza il quale gli eredi non sarebbero qui, realizzando il secondo crono di sempre a livello nazionale, a 12 centesimi dal 37”50 dell’oro olimpico.
Marcell Jacobs, Lorenzo Patta, Roberto Rigali e Filippo Tortu staffetta 4x100 uomini
«Ho dato tutto me stesso. Siamo i campioni olimpici e conoscevamo il nostro valore — dice Jacobs, che era stato eliminato nella semifinale dei 100 —. Siamo entrati in pista con fiducia perché siamo un gruppo super unito e siamo andati a prenderci questa super medaglia». La notte dei superlativi assoluti prosegue con un bagno di folla e le lacrime di Tortu: «Ormai è un’abitudine per me andare bene in staffetta, non esiste un riscatto personale perché quando gareggi con i tuoi compagni non ti ricordi nemmeno delle gare individuali. Si corre il più veloce possibile anche per chi ci ha tifato dalle tribune. Quando ho tagliato il traguardo ho sentito il cuore esplodere, non riuscivo a restare in piedi ma è stato bello. La nostra forza è questa».
Con Jacobs reduce da due anni tribolati e Tortu uscito pesto da un mezzo giro di pista che continua a respingerlo, il patto della compagnia dei celestini è nato in corso d’opera a Budapest: lasciare il segno al Mondiale per lanciare un messaggio in vista di Parigi 2024, l’Olimpiade vicina meno di dodici mesi, dove l’Italia della staffetta veloce proverà a confermarsi oro.
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