Estratto dell’articolo di Salvatore Riggio per www.corriere.it
Tra il 2012 e il 2015, quando indossava la maglia del Porto, Jackson Martinez era uno tra i giocatori più ambiti in Europa. Lo voleva il Milan, finì all’Atletico Madrid per 40 milioni di euro.
Sei mesi, quelli in Spagna, molto deludenti e il trasferimento — nel gennaio 2016 — in Cina, al Guangzhou Evergrande, che sborsò 42 milioni di euro e gli offrì uno stipendio di 12,5 milioni l’anno. Ma anche in Oriente, dove restò fino al 2018, la sua stella non ha brillato.
L’ex attaccante colombiano si era ritirato dal calcio per intraprendere tutt’altra carriera, quella di cantante di musica religiosa. Un avvicinamento, quello alla fede, che lo ha salvato da una vita che si stava rivelando troppo piena di vizi. Eppure oggi, a 36 anni, è pronto a tornare in campo.
Nel dicembre 2020 lascia la Portimonense, club portoghese. Da quel momento aveva appeso gli scarpini al chiodo, almeno fino a oggi. Sì perché Jackson Martinez è pronto a tornare in campo con l'Independiente Medellin, il club della sua giovinezza. Il colombiano è in un periodo di prova. Intanto pochi giorni fa ha disputato un test amichevole, dopo oltre due anni di inattività, ed è andato subito a segno con una doppietta. […]
Era soprannominato «Cha, cha, cha», nome di un noto ballo latino-americano, a sottolinearne la grande mobilità sul fronte offensivo, che non offre alcun riferimento ai difensori avversari. Il soprannome è stato ereditato dal padre Orlando, calciatore non professionista.
Come da lui stesso raccontato, Jackson Martinez, ha vissuto «una vita fatta di lussuria e di peccato, mi divertivo peccando perché la vedevo come una cosa normale, come del resto fa tutto il mondo. Non vedrai Dio come il tuo tutto se non quando non sarà l’unica cosa che ti resta. Ed ecco perché ho preso la decisione di concentrarmi su di lui».
Per Jackson Martinez la religione è stata come liberazione da una serie di eccessi: «Nel mio caso è stato quando ho cominciato a capire che alcuni degli amici con cui andavo alle feste volevano altro. Mi circondavano di alcol, di sigarette e di tante altre cose», ha detto. […]
L’attaccante colombiano è ora a tutti gli effetti un artista musicale. Per la precisione, si dedica al cosiddetto hip-hop cristiano, un genere musicale che glorifica Dio e la vita religiosa. Già nel settembre 2018 aveva pubblicato un album di sette tracce intitolato «No Temeré» e ora è tornato alla ribalta con un nuovo pezzo, «Escucha». […]
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