Carlo Lisi per il "Corriere dello Sport"
La sconfitta degli azzurri nei quarti contro l’Argentina ha aperto una ferita che brucia parecchio, ancora di più dopo aver saputo che lo spauracchio Polonia è caduto davanti alla Francia in 5 set: contro Ngapeth e compagni, anche a livello psicologico trattandosi di una formazione composta da giocatori conosciutissimi nella nostra Superlega, continuare a sognare sarebbe stato lecito.
Invece l’Italia di Juantorena e Zaytsev, di Giannelli e di Colaci, per citare i reduci dalla finale che ci portò l’argento di Rio nel 2016, sono usciti di scena. La Nazionale, dopo aver giocato un grande primo set, si è progressivamente spenta nel secondo, pure iniziato al meglio. Gli azzurri hanno stentato a reagire nel terzo prima di tornare padroni del campo nel quarto e per buona parte del quinto, senza riuscire a portarlo a casa. Nel finale di gara si è passati da un vantaggio di 10-8 nel tie-break ad un ko pesante.
E’ stato come se in casa Italia si fosse spenta la luce e l’Argentina con qualità e merito è volata in semifinale, dove affronterà quella Francia che ha già battuto nella prima fase.
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29 ANNI. Dopo 29 anni (non accadeva da Barcellona 1992) la squadra italiana è rimasta fuori dalla corsa alle medaglie olimpiche, ed ora si valuta come e con chi il volley azzurro potrà ripartire e su chi potrà contare. In realtà la programmazione improntata al futuro prossimo (l’Europeo di settembre) ed a quello più lontano (Mondiale in Russia 2022) è già iniziata da alcune settimane.
Il rapporto con il ct Blengini è terminato quando hanno iniziato a festeggiare De Cecco e compagni, mentre il nuovo allenatore Ferdinando De Giorgi sta lavorando con chi non è stato selezionato per Tokyo. Possiamo cercare di immaginare come cambierà l’Italia. Questa squadra perderà sicuramente Juantorena e Massimo Colaci, che pochi minuti dopo la fine hanno ribadito che non indosseranno più la maglia azzurra. Come loro si comporterà Piano, che alla causa ha dato diversi infortuni, ed anche Kovar.
VETTORI. Sibilline le dichiarazioni di Luca Vettori («ho deciso di lavorare quest’estate in azzurro, poi si vedrà»), senza far capire se come estate intendesse solo i Giochi o anche la rassegna continentale.
LO ZAR. Il capitano Zaytsev, che ha affrontato l’Olimpiade con alcuni problemi fisici e una condizione lontana dal suo standard migliore, durante la preparazione aveva dichiarato: «Devo ancora parlare con De Giorgi, non so che idee ha lui». Sicuri di proseguire la loro storia in Nazionale dovrebbero essere gli ultimi arrivati: il baby-fenomeno Michieletto, la rivelazione della VNL Galassi, il su collaudato compagno di ruolo Anzani, il regista Sbertoli e il martello Lavia, che in campionato giocheranno insieme a Trento.
CAPITANO. Simone Giannelli dovrebbe essere il capitano del futuro, e per l’Europeo siamo convinti che sarà il leader della squadra, anche se l’infortunio muscolare alla coscia destra consiglia riposo. La VNL di maggio e giugno e successivamente le convocazioni del neo-ct hanno dato indicazioni interessanti sui nomi su cui si punterà: Balaso sarà il libero della nuova Italia, accanto a lui ci saranno i martelli Recine, Gardini e Bottolo, i centrali Mosca, Cortesia, Ricci e il più esperto Mazzone, l’opposto Pinali. Ma il “casting” è ancora in corso, soprattutto pensando al Mondiale 2022 in Russia.
Dall’amichevole a porte chiuse di domani pomeriggio in programma Mantova, che vedrà in campo tra il gruppo di De Giorgi e l’U21 di Frigoni che sta preparando il mondiale di categoria, potrebbero uscire altre interessanti indicazioni.
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