1. COPPIA D’ATTACCO DI GRANDE VALORE COMINCIA ORA LA VERA SIGNORA
Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Il viaggio al termine della notte stavolta lo compie la Juve sul campo meno previsto. Il City è adesso la miglior squadra inglese, un calcio molto visto, per questo sopravvalutato, ma sempre un grande avversario. La Juve ha invece sempre controllato la partita, prima cercando di spegnerla, poi, subìto un gol forse irregolare, chiudendo in area il City e travolgendolo di forza e di classe. Hernanes deve ancora crescere, ma sta diventando l’idea migliore di Allegri. Non per il gioco, quasi come presenza.
La squadra, soprattutto questa squadra di giovani, ha molto bisogno di un riferimento. Hernanes, sia pure con qualche piccola sbandata di posizione, adesso riesce a esserci. Se ne giova prima di tutto Sturaro che ha uno sfogo facile quando recupera il pallone, senza caricarsi della responsabilità di un rilancio. Più tranquillo anche Pogba, anche se è giusto aspettarsi da lui ancora qualcosa di più. Ma è chiaro il progresso.
Hanno deciso alla fine i due attaccanti, quasi assenti fino a quel momento. Ma c’erano, è bastato che la squadra temesse di perdere per guadagnare campo e far vivere questa coppia improvvisa e corretta, di assoluto valore europeo per le possibilità opposte che offre. Velocità e classe Morata, forza e presenza Mandukic, uno destinato ad andare meglio in Europa che in Italia. Forse comincia adesso la nuova stagione della Juve. Non è stata una partita eccezionale nel gioco, ma nel carattere, quello che era mancato fino a oggi.
Siamo alle vecchie abitudini, si riapre un progetto, anche in campionato. Non sto dicendo che abbiamo ritrovato una dominatrice, ma che la Juve è cambiata. Si volta pagina. Cuadrado, Hernanes e la stanchezza delle sconfitte hanno portato nuova aria e nuove possibilità di gioco. È stata soprattutto la sera della realtà per Morata. Il suo gol in uno stadio come questo, in una partita così complessa, è stato il gol di un campione completo. Un attaccante moderno che conosce lo spettacolo e la normalità del gol. Forse l’uomo più europeo di tutti.
2. UNA RINASCITA GIOCANDO DA SQUADRA
Gianni Mura per “la Repubblica”
Incredibile ma vera, la Juve. Arriva a Manchester a pezzi, con tutti i presupposti per prendere un altro schiaffone. L’abbraccio finale, tra vecchi e giovani, vuol dire: ci siamo ancora, alla faccia dei tifosi che ci fischiano, dei critici che insistono sulla mancanza di un regista (innegabile, peraltro), sulla fame che non c’è più. Il calcio regala risultati inattesi ed esaltanti. Possono anche nascere da partite non esaltanti, come quella di ieri, ma va detto subito che molta responsabilità pesa sulle spalle del City.
La prima della Premier league, 5 partite 15 punti, 11 gol fatti e 0 subiti, contro la penultima del campionato italiano, 3 partite e un punto. Poco, troppo poco. Molti i dubbi. Il momento nero era sottolineato dall’autogol di Chiellini, affossato da Kompany in modo irregolare.
Aggiungiamoci la divisa nera e oro, da funerale di prima classe. È a questo punto, a mezzora dalla fine, che la Juve ha deciso che almeno il pareggio lo meritava. Giusto.
Allegri aveva impostato una partita accorta ma non rinunciataria. Parola d’ordine: limitare i danni e aspettare l’errore degli avversari.
L’errore di Pellegrini, e di tutto il City, consiste in una scelta quasi identica: limitare i danni no, erano sicuri di vincere, ma non correre rischi andava bene, e naturalmente aspettare l’errore degli avversari. Non c’è molto da aspettare: un paio di minuti e ci pensa Sturaro, che è generosissimo, corre per due ma col pallone tra i piedi è troppo lento a decidere. Grande Buffon, prima parata su Sterling, e poi altre, decisive: migliore in campo, ha evitato lo 0-2.
Ferita, quasi offesa dall’autogol di Chiellini, la Juve dovrebbe ringraziare Kompany, perché da questo episodio è nata un’altra partita: più tesa, fino al pareggio di Mandzukic (palo interno e gol) e oltre, fino al gol di Morata (palo interno e gol).
Il 4-3-3 iniziale, con Cuadrado a destra e Morata a sinistra, è spesso diventato 4-5-1, anche le punte si sono sacrificate in copertura e la difesa ha retto piuttosto bene anche gli ingressi nel finale di De Bruyne e Agüero. Il più avaro, spesso nascosto tra le pieghe o tra Silva e Nasri, Hernanes, forse a disagio.Ora si può decidere: è meno rullo compressore il City o è meno scarsa la Juve? La risposta è nell’1-2 e nei due gol juventini, uno più bello dell’altro. Grande Juve, ha giocato da squadra. Il City no.