Pierluigi Panza per giornalistinelpallone.corriere.it
Alla macchinetta del caffè non ci prendono nemmeno più per il culo. Abbiamo cessato di dare fastidio a chicchessia, nemmeno le trasmissioni sugli arbitri si occupano più della Juve. Siamo pacifisti, non attacchiamo il Villereal, non attacchiamo nessuno. Tanto sappiamo già che Morata non segna, Dybala è infortunato, Cuadrado tira alto, Locatelli tira fuori, Rabiot non tira e Arthur non sa cosa sia un tiro.
Gli unici due giocatori che entravano in area correndo, Chiesa e McKenny, si sono infortunati. Grazie al de profundis dell’Atalanta siamo quarti in Campionato; ma in Europa il nostro schema d’attacco non funziona: palla a Cuadrado, cross e autorete di un difensore avversario.
Abbiamo cinque centrocampisti che ne fanno uno: Arthur (che è un giocatore di calcetto) sa solo controllare la palla, Locatelli solo lanciare, Rabiot solo andare in progressione, Zakharia solo fare interdizione e McKenny solo inserirsi. Se ne schieri cinque è come avere Milinkovic-Savic in campo. Due sono fossili dello sciagurato Paratici, il meno peggio (McKenny) di quella di Pirlo, due li ha comprati il nuovo management. Nedved non ha comprato nessuno perché non si sa cosa ci stia a fare.
Le bagatelle di Allegri hanno veramente stufato anche noi allegriani: il muso corto, la palla pesante, il gabbione di Livorno e i ragazzi “sono stati bravi” anche se hanno perso. Ancorché tutte palle, ovviamente, sembrano gli sketch di quei vecchi comici che ripetono le stesse battute: sono divertenti quanto chiudersi in teatro per assistere a un monologo di Spalletti.
Non contento che l’abbiamo richiamato, Acciughina ha voluto vendicarsi esasperando la filosofia del “calcio è una cosa semplice” passando da allenatore a profeta: ma a noi serve un allenatore che faccia giocare, non un profeta del non-gioco! Ieri, per altro, applicato contro un altro teorico del non-gioco più astuto di lui. In gol dopo 35 secondi contro il Villeareal, per i restanti 180 minuti Allegri ha predicato “calma, calma, calma”: l’hanno accontentato, “i ragazzi sono stati bravi”, nessuno si è mosso.
Non ci sono “dieci squadre in Europa più forti di noi”: ci sono cinque-sei squadre con un fatturato maggiore e almeno una quindicina più forti di noi; tra queste non c’era il Villarreal. C’è l’Inter, ad esempio, con un monte stipendi metà del nostro.
Dopo Juve-Ajax e la cacciata di Marotta è iniziato un incubo: guest star Paratici detto Attila flagello di Dio, Cr7 e Dybala attori non-protagonisti uno contro l’atro. Oscar a tutti. Appena c’è l’eliminazione diretta diventiamo il Regno della paura. Ci schiereremmo in difesa anche se nell’urna di Nyon pescassimo la Juve B. Agnelli aveva un sogno: la Superlega. Avrebbe tirato fuori dai guai finanziari e sportivi le squadre italiane. A opporsi ad essa il calcio extra-UE, ovvero le inglesi e Al Khelaifi, che forse ci sta ripensando.
max allegri sbrocca in conferenza stampa 2
Non puoi fare un torneo dove entri per censo e non per merito, ma fare un “campionato europeo” non a eliminazione diretta avrebbe aumentato i tifosi (oggi quanti italiani e francesi in meno seguiranno le prossime partite di Champions?), gli introiti, lo spettacolo e gli investimenti.
Lo spettacolo perché tutte le squadre giocherebbero contro tutte le altre e gli investimenti perché un conto è allestire una squadra che giocherà tot partite un’altra è investire e poi non sai se a marzo basta un rigore, un palo, un infortunio… per farti uscire agli ottavi. Manco il PSG, passato il mondiale, spenderà più quattrini con questo sistema.
arthur agnelli paratici e nedved