“LA MERDA CHE SOTTO NON SI PUO’ DIRE…”; “CHE ALMENO FABIO, DOVEVI FA’ PLUSVALENZE E FACEVI PLUSVALENZE” – TUTTE LE INTERCETTAZIONI DEL CASO JUVE - E' FABIO PARATICI, EX RESPONSABILE DELL’AREA SPORTIVA BIANCONERA, "L'ARTEFICE DELLA PIANIFICAZIONE PREVENTIVA DELLE PLUSVALENZE", MA IL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI", ERA "BEN CONSAPEVOLE" DELLA SUA CONDOTTA. QUESTA È L'IPOTESI SU CUI STANNO LAVORANDO IN PROCURA - DALLA "CARTA SEGRETA DI RONALDO" ALLA "JUVE MACCHINA INGOLFATA": LE FRASI CHE AVREBBERO DATO “CONFERMA IN MERITO ALLA GESTIONE MALSANA DELLE PLUSVALENZE”

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Da ansa.it

AGNELLI PARATICI 11 AGNELLI PARATICI 11

E' Fabio Paratici, ex Chief football officer della Juventus, "l'artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze", ma il Cda della società bianconera, e "in primis il presidente Andrea Agnelli", era "ben consapevole" della sua condotta. Questa, per ora, è l'ipotesi su cui stanno lavorando la procura di Torino la Guardia di Finanza nell'inchiesta sui conti del club.

 

Gli inquirenti si sono avvalsi di numerose intercettazioni telefoniche, dalle quali si ricava che negli ambienti della Juventus era chiaro che le difficoltà non derivavano soltanto dall'emergenza sanitaria: in una conversazione si sente dire "sì ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene". (ANSA).

 

 

INCHIESTA JUVE - LE INTERCETTAZIONI

AGNELLI PARATICI AGNELLI PARATICI

Da gazzetta.it

 

Dalla scrittura privata con Cristiano Ronaldo “carta famosa che non deve esistere tecnicamente” alla Juve paragonata a “una macchina ingolfata”: trapelano le prime intercettazioni dell’inchiesta della procura di Torino che ieri ha portato alle perquisizioni nelle sedi della società.

 

E secondo i Pm della Procura - come scrivono nel decreto di perquisizione -dalle intercettazioni si è “avuta espressa conferma in merito alla gestione malsana delle plusvalenze, voce di ricavo caratteristica della gestione sportiva, talvolta utilizzata quale autentico strumento “salva bilanci”, cioè in modo distorto”. Le accuse fanno riferimento alle attività di ascolto e agli accertamenti documentali fatti dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza che avrebbero fatto emergere il meccanismo delle plusvalenze come “correttivo dei rischi assunti in tema di investimenti e dei costi connessi ad acquisti e stipendi scriteriati”.

ANTONIO CONTE FABIO PARATICI ANTONIO CONTE FABIO PARATICI

 

Il meccanismo è stato considerato dagli inquirenti come “gestione Paratici” nel decreto di perquisizione firmato dai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio. “Sono emersi, in più casi, riferimenti alla gestione Paratici, soggetto posto al vertice dell’area sportiva fino al giugno 2021, e artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze”. E nelle intercettazioni ci sono frasi come: “Hanno chiesto di fa’ plusvalenze” e poi: "Che almeno Fabio, dovevi fa’ plusvalenze e facevi plusvalenze”.

 

Ma i vertici del club - secondo quanto raccolto dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza - erano a conoscenza del sistema: “Per quanto emerso dalle attività di ascolto, i vertici del cda della società bianconera, in primis il presidente Andrea Agnelli, appaiono, di fatto, ben consapevoli della condotta attuata dall’ex manager bianconero e delle conseguenze estremamente negative sotto il profilo finanziario, non certo derivanti solo dal contesto pandemico in atto”. E una intercettazione, si sente dire: "Sì, ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene!”.

 

andrea angelli con federico cherubini e fabio paratici andrea angelli con federico cherubini e fabio paratici

Sotto la lente degli inquirenti c’è il rapporto con Cristiano Ronaldo (e la “carta che tecnicamente non esiste”), anche l’acquisto dal Marsiglia di Marley Ake “per 8 milioni di euro, con contestuale cessione allo stesso Marsiglia di Franco Daryl Tongya Heubang per 8 milioni euro” nel bilancio al 30 giugno 2021. Secondo gli investigatori si tratta di “operazioni cosiddette a specchio” senza movimento finanziario e con effetto positivo sui bilanci. “Sin dai primi accertamenti, sono emersi indizi precisi e concordanti per ritenere che i valori sottesi ai trasferimenti in questione non siano stati oggetto di una fisiologica trattativa di mercato ma che si sia di fronte a operazioni sganciate da valori reali di mercato, preordinate ed attestanti ricavi meramente “contabili”, in ultima istanza fittizi”.

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