Monica Colombo per il “Corriere della Sera”
«Sembrerà paradossale, dopo che le mie esultanze smodate in tribuna hanno fatto il giro del mondo in questi anni. Ma a Pisa, quando l'arbitro Mariani ha fischiato la fine dopo 120 minuti, il presidente Berlusconi che, in genere è composto, festeggiava e io invece non ho neanche alzato le braccia. Sono rimasto immobile e semplicemente ho pianto».
Adriano Galliani, lo Squalo per gli avversari, il Condor per gli esperti di calciomercato, il Boss per i milanisti perde ogni traccia di ferocia quando si parla del Monza. La promozione in A dopo 110 anni di storia assume per l'ad del club brianzolo una connotazione emotiva più che professionale.
Dopo aver vinto trofei di ogni genere, che significato ha portare il Monza nell'élite del calcio italiano?
«Dal punto di vista sentimentale è un'impresa senza confronti. Guardi che ho ben chiara la differenza che corre fra sollevare una Champions o essere promossi ma quando nell'89 conquistammo a Barcellona la "nostra" prima Coppa dei Campioni, per il Milan era comunque la terza della sua storia. Il Monza invece non era mai riuscito a tagliare questo traguardo: domenica notte ho realizzato che forse sono l'unico dirigente in circolazione ad aver ottenuto successi in ogni campionato, salendo tutti i gradini. Lega Pro, serie B, A, Europa con le Champions e nel mondo con l'Intercontinentale».
A chi dedica il risultato?
«Alla mia mamma, Annamaria, che mi ha trasmesso la passione per questa squadra, portandomi al vecchio Sada da bambino e che ho perso quando avevo quindici anni.
A lei ho pensato quando la partita è finita: la promozione in A è un modo per onorare la sua memoria. E poi ovviamente non posso che dare merito a Silvio Berlusconi, sa perché?».
Lo immagino, ma mi dica.
«Solo grazie al presidente e a questa proprietà, l'obiettivo è stato raggiunto, ci tengo a sottolinearlo. Da dirigente o co-proprietario del Monza avevo già sfiorato la A cinque volte, prima di quest' anno. Domenica fino al 90' con il risultato di 2-2 eravamo qualificati, poi allo scadere dei tempi regolamentari Mastinu ha segnato la rete del provvisorio vantaggio del Pisa. Io ero negli spogliatoi, perché a metà ripresa non reggevo più la pressione. Mi sono detto: "Ha ragione Renato Pozzetto anche stavolta, dovrò tentare l'ascesa per la settima volta"».
Come ha celebrato il trionfo domenica sera?
«Sono tornato a Milano in aereo con il presidente. Poi, però, invece di tornare a casa, prima sono passato dallo stadio dove i led luminosi accesi a forma di A mi hanno fatto emozionare. Quindi sono andato a Villa Gernetto ad aspettare i giocatori: alle 5 del mattino mangiavo l'amatriciana con la squadra».
Il primo commento del presidente?
«Era contento, ma non mi ricordo. Ero fuori di testa, ho chiesto a Fininvest se nella copertura delle spese mediche sono previste le visite psichiatriche. Anche quando ero in terapia intensiva con il 50% di possibilità di non farcela pensavo al Monza. Questo sono io» .
Come è riuscito a rendere Silvio tifoso del Monza?
«Guardi che prima dell'acquisizione nel settembre del 2018 gli avevano offerto di comprare mille club. Ha scelto il Monza, che peraltro è a sette minuti da casa sua».
Ora Silvio Berlusconi ha indicato lo scudetto e la qualificazione alla prossima Champions come obiettivi.
Ambizione o responsabilità?
«Ma no, la vittoria in campionato è un amusement, un divertimento. Arrivare primi in serie A è tanta roba, pensiamo a fare la nostra scalata, a giocare la nostra stagione al meglio possibile, magari qualificandoci a una coppa europea».
Dal fischio finale della partita di Pisa ad adesso sono già stati accostati al Monza Belotti, Sensi e Messias. Cosa c'è di vero?
«Pensi se con la mia scaramanzia, con gli spareggi playoff ancora da disputare, mi azzardo a contattare giocatori di serie A. Prima di domenica mi avevano chiamato mille agenti e a tutti ho risposto che finché non fosse chiaro in quale campionato avremmo giocato il prossimo anno non avrei preso impegni.
Peraltro nei trecento messaggi circa, ancora senza risposta, che ho sul telefono sa qual è la categoria più presente? Quella dei procuratori, da Jorge Mendes in giù».
Stroppa è confermato?
«Certo e lo sarebbe stato anche se fossimo rimasti in B. Quando l'ho portato ad Arcore dal presidente lo scorso anno, Berlusconi mi chiese: perché lui? Perché fa giocare bene le squadre, ho risposto».
Affrontare il Milan che sentimenti le suscita?
«Felicità, orgoglio anche per la città e per la provincia di Monza e Brianza. Non tutti si rendono conto che nel 2017 da queste parti si festeggiava lo spareggio con il Seregno per andare dalla serie D in Lega Pro. Altro che Champions, questa è una vera impresa».
I critici sottolineano che per realizzare il miracolo sportivo lo sforzo economico della proprietà, comprensivo di investimenti per le infrastrutture, in quattro anni non è stato irrilevante: 71,7 milioni di euro.
«Non mi piace parlare di soldi, dovrebbe chiedere a Fininvest. Non sta a me sottolineare se ne sia valsa la pena o no. In generale tutti i manager del gruppo mi sono sembrati euforici per il risultato». Appuntamento alle 18 allo stadio: il pullman scoperto dopo il giro per la città approderà all'UPower stadium dove alle 20, alla presenza del presidente Berlusconi, avverrà la cerimonia di premiazione. Silvio&Adriano are back.
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