Gaia Piccardi per il "Corriere della Sera" - Estratti
L’idea era prendersi una rivincita morale davanti al tribunale federale, rientrare la settimana prossima al Mondiale di Rotterdam e poi studiare insieme al presidente del Coni Giovanni Malagò, che la volle portabandiera dell’Italia ai Giochi di PyeongChang 2018, una road map verso un ritorno morbido in Nazionale, in vista di Milano-Cortina 2026.
Ma la vita sa essere più scivolosa del ghiaccio e ieri il piano di Arianna Fontana, l’azzurra più vincente ai Giochi nella storia dello sport italiano (11 medaglie), si è scontrato con l’assoluzione di Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli, i due compagni di squadra riportati (un primo procedimento era stato archiviato) davanti ai giudici sportivi con l’accusa di averla fatta intenzionalmente cadere durante un allenamento misto uomini e donne, una consuetudine dello short track, a Courmayeur nel 2019.
La fine di un incubo per Dotti (il fatto non costituisce violazione regolamentare) e Cassinelli (per non aver commesso il fatto); per Arianna, che in gara manca dai giorni di Pechino ed è in rotta totale con la Federazione e la Nazionale di cui è la stella, una sconfitta che la tocca nel profondo. Terrea, a fine udienza non è riuscita a tratteggiare un orizzonte: «È troppo presto, devo metabolizzare, a questo punto non ho idea di cosa farò...». Stamane torna in Canada, a Montreal, dove si stava allenando in vista del Mondiale, l’evento che sperava la riconsegnasse alla dimensione di atleta (benché separata in casa azzurra) grazie a una wild card che le spetta per meriti sportivi. E invece no, è tutto da rivedere.
(...) Qual è il futuro di Arianna Fontana? Tutto da decifrare. Potrebbe non tornare mai più sul ghiaccio, oppure farsi forza, andare oltre e in nome di un obiettivo più alto presentarsi comunque a Rotterdam: «Sono due anni che mi sto facendo un mazzo così per esserci…» ha mormorato dopo la sentenza, sotto choc. In palio, più che il Mondiale, c’è Milano-Cortina 2026. Partecipare all’Olimpiade in casa (la sesta della carriera) sarebbe la degna conclusione di una storia iniziata a Torino 2006. Ma la botta è forte. Più forte di qualsiasi caduta sul ghiaccio.
arianna fontana malagò arianna fontana anthony lobello arianna fontana malagò ARIANNA FONTANA ARIANNA FONTANA ITALIA SHORT TRACK ARIANNA FONTANA ARIANNA FONTANA ITALIA SHORT TRACK arianna fontana anthony lobello