M.PI. per “la Repubblica” - Estratti
Alla fine un dirigente del calcio ha trovato un motivo per scherzarci su: «La riforma la inseriranno del decreto sull’agricoltura: almeno si parlerà di campi…». Se davvero la nuova norma per affidare al governo il controllo dei bilanci delle squadre professionistiche metterà ordine nei conti non lo sappiamo, di certo ha creato tumulti.
I club di Serie A sono in agitazione da sabato, da quando Repubblica ha dato notizia della bozza inviata dal ministro Abodi alla Figc. Anche ieri, prima durante e dopo le partite di campionato, lo scambio tra presidenti e dirigenti è stato frenetico. Un continuo ricordarsi quanto finora il governo abbia tolto ( ad esempio ha cancellato il decreto crescita che permetteva di tesserare giocatori dall’estero con un vantaggio fiscale) senza nulla in cambio, a differenza di quanto fa con lo spettacolo, ad esempio.
Molte società hanno individuato il responsabile di questo strappo governativo nel loro stesso presidente, Lorenzo Casini, n. 1 della Lega di Serie A mai così a corto di consenso.
In commissione cultura Casini sventolò due settimane fa una richiesta di autonomia, ben oltre il mandato ricevuto dai club. Strizzava l’occhio al senatore Claudio Lotito, presidente della Lazio, che puntava a forzare la mano nella sua guerra alla Figc del nemico Gravina. Il paradosso è che sabato Lotito ha alzato più volte il telefono per provare a smarcarsi e far sapere, ad amici e avversari, che neppure lui era contento di quel testo.
Gravina, Lotito e Abodi si sono incrociati spesso, in questi anni. Nel 2013 Abodi era il candidato presidente alla Lega Serie A, Lotito sponsorizzava Beretta e vinse. Abodi fu battuto anche nel 2017 quando Gravina lo presentò come candidato alla Figc contro il compianto Tavecchio. Lotito, dall’altra parte, ripeteva ai presidenti: «Se Abodi chiama qualcuno al telefono deve presentarsi e dire chi è, non lo conosce nessuno ». E Claudio finì per stravincere ancora. Infine, nel 2021, la Lega paralizzata non riusciva a esprimere un presidente e Abodi diede la disponibilità per pacificare la Serie A.
lorenzo casini foto mezzelani gmt71
Lotito in extremis riuscì a far eleggere Casini (11 voti su 20, il minimo necessario), cristallizzando la frattura fra le squadre ancora attuale.
La maggioranza di governo ha unito i due vecchi nemici Abodi e Lotito — laziali entrambi, ma distantissimi in tutto il resto — allontanando il ministro dal presidente Figc, che oggi ha convocato d’urgenza tutte le componenti della sua federazione. Ieri Abodi e Gravina si sono anche scontrati a distanza: una nota del ministero sosteneva che il secondo sapesse da tempo della volontà di riformare i controlli sulle squadre di calcio. Lui l’ha smentita («Dice il falso») e il ministro ha dovuto rettificare pubblicamente. Annunciando, tra l’altro, che la bozza di riforma sarebbe stata modificata.
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GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO lorenzo casini foto mezzelani gmt70 lorenzo casini foto di bacco andrea abodi (2)