Commentando il tabellone sfortunato di Fognini a Montecarlo, dove al secondo turno gli tocca il campione in carica Tsitsipas, Ubaldo Scanagatta ricorda su Ubitennis quando i sorteggi si potevano ancora “manipolare”, con un paio di aneddoti gustosi:
“Per anni a Roma quando si doveva proteggere al meglio le chances di Pietrangeli prima, di Panatta poi, e via via tutti gli altri, si faceva di tutto. Ci sono stati anche tempi, e li ricordo bene, in cui i sorteggi non erano proprio… cristallini. Se si poteva dare una mano ai “nostri” la si dava.
Una volta venne fuori un sorteggio disastroso per Panatta a Milano e il direttore del torneo Carlo della Vida che era presente sentendo estrarre il nome di un terribile avversario esclamò: “Ma non è possibile!”. E lo disse con tale veemenza che il poveretto incaricato del sorteggio si spaventò a tal punto che preso alla sprovvista ributtò immediatamente il numerino nel sacchetto. E ne estrasse un altro. Molto più abbordabile. Una scena indimenticabile”.
A Roma, ricorda Scanagatta, “si erano inventati le palline ghiacciate da tirar su per individuare gli avversari da pescare per i nostri”, poi “si decise che non era più il caso di fare figure cacine perché oramai ci si era rovinati la reputazione a livello mondiale”. E dunque “accadde che Panatta venisse sorteggiato al primo turno contro il campione del Foro dell’anno precedente (Gerulaitis)… che però arrivò in condizioni del tutto diverse rispetto all’anno precedente. Anche perchè pensarono bene di metterlo in campo all’indomani del suo arrivo”.
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