Articolo di Marco Benedetto per www.blitzquotidiano.it
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Sinner è italiano? La risposta è solo una: sì è italiano come lo è il mio Salvatore nato sui monti della Sicilia, come lo sono io che sono nato a Genova, come lo sono tutti quelli nati nel territorio della Repubblica italiana.
È lo ius soli: se nasci in Italia sei italiano. Questo fanno gli americani, questo non facciamo noi che adesso ci inventiamo la scuola, lo ius scholae, tutte robe per far guadagnare soldi a chi fa i corsi. Ma in realtà è semplice: chi nasce in Italia è italiano.
Ogni regione, ogni provincia, ha le sue caratteristiche. Quelli di Recco detestano quelli di Camogli, i cosentini guardano male i catanzaresi. A Bolzano in una panetteria una commessa disse di me in tedesco: “Tipico italiano” come in Sardegna dicono del Continente e a Sampierdarena che vanno a Genova.
Ma alla fine siamo tutti italiani: uniti dal passaporto e dal fisco, nessuno lo è con la I maiuscola, siamo un tale miscuglio di razze e costumi eppure siamo l’Italia. Sinner è ancora più italiano perché basta sentirlo parlare per capire che lo è come lo sono i toscani i pugliesi i valdostani, tutti unificati da una cultura che è quella italiana.
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La prima poesia italiana nacque in Sicilia: ci unisce la lingua ci unisce la poesia ci unisce la cultura ci unisce un certo modo di sentire ci unisce anche la cattiveria.
Ho qui davanti a me un libro che dovremmo avere tutti per meditare: si intitola “Santa messa per i miei i miei fucilati le spietate rappresaglie in Italia contro i partigiani in Croazia nel dal diario di un cappellano”. Parliamo della seconda guerra mondiale. Mio padre che aveva fatto in trincea la prima mi raccontava come un italiano un ufficiale italiano nel 1918 quando gli austriaci erano allo stremo metteva una pagnotta su una baionetta, sporgeva la baionetta dalla trincea si avanzava una austriaco per prenderla e lui gli sparava ammazzandolo. Questi sono gli italiani brava gente.
Allora torniamo alla domanda iniziale se Sinner è proprio italiano oppure solo mezzo italiano e mezzo tedesco perché è nato in una famiglia di lingua madre tedesca. La risposta non può che essere una sola: è italiano, dobbiamo esserne orgogliosi, dimostra che lavorando seriamente, con metodo e disciplina, e non in Germania ma sulla Riviera Ligure, si può diventare numero uno al mondo.
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E italiano? Accidenti se lo è, non discutiamone più.
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