Estratto dell'articolo di Gabriele Gambini per “La Verità”
(…) La clausola per liberare Spalletti dalla panchina partenopea è ancora valida e il presidente non intende mollare l’osso. A Napoli lo sanno. E tutti, tifosi compresi, sembrano parteggiare per De Laurentiis. Poco importa che la Figc abbia annunciato l’accordo col mister toscano.
Napoli talvolta non è una città, è un’idea platonica incastrata tra l’iperuranio e il mondo, e il fatto che la tifoseria campana veda nell’abbandono del proprio allenatore, sebbene accasato alla Nazionale, una sorta di tradimento degli impegni siglati in precedenza, la dice lunga su quanto Gabriele Gravina e i dirigenti federali dovranno muoversi con i piedi di piombo nel trattare una faccenda che rischia di seminar zizzania pure nel futuro.
Mettendo in ordine gli avvenimenti: Spalletti ormai dovrebbe essere il nuovo ct tricolore. Il suo contratto partirebbe dal primo settembre di quest’anno e andrebbe in scadenza nel 2026, lo stipendio si aggirerebbe sui 3,2 milioni di euro netti all’anno. Ma la Nazionale dal 9 settembre dovrà vedersela con la Macedonia del Nord e con l’Ucraina nei gironi di qualificazione a Euro 2024. Il tempo stringe, il nuovo tecnico si dice già al lavoro nel diramare le convocazioni dei giocatori.
Una riunione con i vertici della Figc sarebbe già avvenuta: all’ordine del giorno, il completamento dello staff (in cui entrerebbero, su indicazione dello stesso Spalletti, Domenichini, Baldini e Sinatti), e la compilazione della lista non vincolante dei preconvocati, con chiamata obbligatoria per gli atleti impegnati all’estero e per gli oriundi, facoltativa per quelli di Serie A e B. Il raduno ufficiale a Coverciano si terrebbe il 3 settembre.
Qualcuno storce il naso: se l’intesa tra allenatore e Nazionale fosse operativa dal primo settembre, ma Spalletti fosse già oggi alle prese con la messa a punto del suo progetto, convocazioni comprese, ecco allora che il suo lavoro cozzerebbe con l’impegno contrattuale che ancora nel mese di agosto lo legherebbe al Napoli. Resta peraltro da capire in che modo verrà sciolto il vincolo di contratto. De Laurentiis pretende la somma di poco meno di 3 milioni versata fino all’ultimo centesimo, la Figc pare si sia defilata formalmente, offrendo però pieno supporto al Ct, impegnato in un contenzioso diretto con la sua ex società.
aurelio de laurentiis luciano spalletti
L’avvocato esperto di diritto sportivo Mattia Grassani ha commentato: «Spalletti non pagherà spontaneamente la clausola», confermando che si andrà verso una controversia legale per dimostrare che la Nazionale non fa parte delle squadre concorrenti del Napoli per cui la clausola era stata creata e con cui il mister aveva assunto l’impegno di non trattare fino all’anno prossimo. A Napoli la tifoseria è schierata col presidente. Non per scarso amor di patria, ma per comprensibile strenua difesa della dignità locale.
Significherebbe, in buona sostanza, non beneficiare in toto del supporto di una delle curve più calorose ed entusiaste d’Italia in caso di partite decisive: è già capitato del resto in passato che persino Maradona, totem cittadino, venisse fischiato ai Mondiali.
Non sono pagliuzze facili da rimuovere, sono travi nell’occhio.
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gabriele gravina de laurentiis spalletti