Stefano Boldrini per “il Messaggero”
Jurgen Klopp regala con facilità frasi da titolo e ieri ha piazzato subito il colpo: «L'Inter non viene a Liverpool per fare turismo». Detto che un giro nella zona dei Beatles ma poi in realtà tutta la città vive del culto dei Fab Four - non fa mai male, è ovvio che la banda di Simone Inzaghi, bastonata 2-0 all'andata, si presenterà all'Anfield con lo spirito di chi cerca la grande impresa.
I precedenti sono scoraggianti. Solo una volta, nella storia della Champions, è infatti capitato di ribaltare uno 0-2 maturato nel primo atto con un 3-1 al ritorno: accadde con il Manchester United, superato 2-0 dal PSG all'Old Trafford il 12 febbraio 2019 e poi vittorioso 3-1 a Parigi il 6 marzo. Oggi, con l'abolizione della regola del gol che valeva doppio in trasferta, servirebbero i supplementari.
Un exploit isolato, legato a uno United già in declino, ma non abbrutito come oggi, umiliato dal City nel derby di domenica e travolto dall'ennesima polemica legata a Cristiano Ronaldo: l'assenza di due giorni fa non sarebbe legata a un problema fisico, ma a un'esclusione tecnica, confermando la precarietà dei rapporti con Rangnick e il probabile addio del campione portoghese a fine stagione.
QUASI IMPOSSIBILE
Il Liverpool scoppia di salute. Stasera scenderà in campo sulla scia di 12 vittorie di fila, compresa quella ottenuta ai rigori contro il Chelsea nella finale di Coppa di Lega. Klopp recupererà qualche giocatore, vedi Matip e Thiago: situazione ideale per il turn over. L'atteggiamento sarà il solito: «Non siamo una squadra abituata a gestire il risultato».
Inzaghi è pronto alla lotta: «All'andata per 75 minuti una grandissima Inter. Il risultato è stato pesante, ma scenderemo in campo con orgoglio e determinazione. Segnare un gol nel primo tempo è la chiave per sperare nella rimonta. Il Liverpool è il club più forte d'Europa con Manchester City e Bayern, ma il calcio regala sempre sorprese». La buona notizia è che, tranne Barella squalificato, saranno tutti disponibili, compresi Perisic e Bastoni. La presenza di Steven Zhang all'Anfield conferma la solennità della trasferta. I Reds sono imbattuti in casa da un anno esatto: l'ultimo ko (0-1) maturò con il Fulham, il 7 marzo 2021.
SENZA STORIA?
Stasera c'è in cartellone anche Bayern-Salisburgo, 1-1 all'andata. I tedeschi devono guadagnarsi il passaggio ai quarti e non stanno vivendo un momento memorabile sabato 1-1 in casa con il Bayer Leverkusen -, ma comandano la Bundesliga con 12 punti di vantaggio sul Borussia Dortmund e possono affondare i colpi in Europa: un'eliminazione sarebbe qualcosa di clamoroso.
SUGGESTIONI
Il match che ruba l'occhio è in programma domani: Real-Psg. L'1-0 dell'andata, con la rete da urlo di Mbappé al 94', offre un piccolo vantaggio ai parigini. Il problema è che è scattato l'allarme proprio con l'attaccante, secondo radio mercato destinato a indossare la maglia del Real dalla prossima stagione: ha saltato l'allenamento di ieri ed è in dubbio.
E' la sfida delle suggestioni, con il ritorno di Sergio Ramos in quel Bernabeu dove è stato uno dei re dell'ultimo decennio. La gara inciderà sicuramente sul futuro degli allenatori. Mauricio Pochettino ha incassato lo 0-1 di sabato a Nizza, seconda in Ligue 1, quasi con distacco: «Non meritavamo di perdere, ma ora sotto con il Real».
I 13 punti di vantaggio in campionato sono una polizza per l'ennesimo titolo, ma a Parigi ormai il curriculum che conta è quello europeo. Stessa musica a Madrid, dove il 4-1 di sabato sulla Real Sociedad grandissimi Camavinga e il solito Modric e gli 8 punti sul Siviglia sono rubricati alla voce normalità da Florentino Perez. Il Real, sempre al fronte sul progetto della Superlega, ha a cuore la Champions. Il resto, e Ancelotti è informatissimo sull'argomento, è semplice contorno. Stefano Boldrini