Andrea Rinaldi per www.corriere.it
La ricerca dei possibili compratori dell’Inter potrebbe cominciare già questa settimana. Secondo il Financial Times a occuparsi del processo di vendita sono Goldman Sachs e la banca boutique statunitense Raine Group, che quest’anno si è resa protagonista di un’altra cessione record, quella da 2,5 miliardi di sterline del Chelsea passata da Roman Abramovich a Todd Boehly.
Raine ha sedi a New York, San Francisco, Los Angeles, Londra, Shanghai e Mumbai e si è occupata pure della vendita del Manchester City all’Abu Dhabi United Group. Probabile che nei prossimi giorni arrivi anche la nomina di un advisor legale per affiancare i due istituti di credito. Difficile stabilire i tempi dell’operazione, ma i nomi di peso tirati in ballo porterebbero a prediligere una pista a stelle e strisce verso i futuri compratori.
steven zhang javier zanetti alessandro antonello giuseppe marotta piero ausilio dario baccin
La valutazione dell’Inter da parte dei proprietari, la famiglia Zhang — il presidente Steven Zhang, è il figlio di Zhang Jindong, il fondatore di Suning che nel 2016 ha pagato 270 milioni di euro per una quota di maggioranza dei nerazzurri — resta monstre, nell’ordine del miliardo. Anche perché l’impegno non è mai mancato e finora la proprietà non si è mai tirata indietro quando è stato il momento di far quadrare i conti.
A fine settembre Zhang infatti ha annunciato un aumento di capitale da 100 milioni di euro. E l’anno scorso Suning aveva sborsato 75 milioni per rimpinguare le casse dell’Inter per mezzo di un finanziamento soci attraverso la sua controllata Great Horizon, attingendo ai 275 milioni di credito del fondo Oaktree.
Un prestito non proprio conveniente, dato che vanta un tasso del 12%: se alla scadenza, nel 2024, quella somma non verrà rimborsata, il fondo Usa potrebbe diventare il nuovo proprietario della squadra di calcio. Una corsa continua alla ricapitalizzazione per colmare il vuoto di fondi dell’Inter causato dalla pandemia. A luglio la stessa Suning è stata salvata dal governo e dall’azionista Alibaba con 1,4 miliardi di dollari, una mossa che aveva dato la stura a tante speculazioni sulla possibilità di mantenere la proprietà del club. A gennaio di quest’anno poi l’Inter è tornata sul mercato obbligazionario alla Borsa del Lussemburgo con un bond da 415 milioni, con scadenza al 2027 e tasso al 6,15%.
Il progetto di bilancio non lascia tanta immaginazione: i ricavi sono cresciuti a 440 milioni di euro e la perdita netta dovrebbe passare dai 245 milioni del 2020-21 a 140 milioni, cifra ottenuta grazie al contributo di oltre 100 milioni di plusvalenze ottenute con la vendita di Lukaku al Chelsea e Hakimi al Paris Saint-Germain.