Da la Stampa
La Corte d’Appello di Torino ha confermato lo stato di adottabilità della bimba che era stata allontanata dalla coppia di «genitori-nonni» di Casale Monferrato (75 anni lui, 63 lei) a pochi mesi dalla nascita. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia.
La piccola, nata a Torino sette anni fa, era stata già adottata da un’altra famiglia, e dal 2013 non ha alcun contatto con la coppia casalese. Il caso è stato discusso dalla sezione minorile della Corte d’appello per iniziativa della Cassazione, che aveva chiesto una nuova pronuncia dei giudici. L’avvocato della coppia, Adriana Boscagli, intende impugnare il provvedimento.
La storia
Ad aprile 2010, Gabriella Deambrosis aveva partorito all’ospedale Sant’Anna di Torino. Il 28 maggio l’arrivo a casa: per diciotto giorni la piccola restò lì, accudita e coccolata, poi fu portata via. I Deambrosis furono accusati di abbandono: il padre aveva lasciato la neonata che dormiva in auto, davanti a casa, mentre lui era entrato a scaldare il latte; Viola si era svegliata e una vicina aveva chiamato i carabinieri.
Oltre all’allontanamento della bambina, i genitori erano stati denunciati per abbandono di minore, accusa da cui poi furono pienamente assolti. Per un po’ di tempo l’avevano incontrata in momenti prestabiliti e in luoghi protetti, fino a che la Corte d’Appello, nel 2012, aveva dichiarato Viola adottabile e, più tardi, anche la Cassazione aveva confermato quel verdetto.
Gabriella e Luigi Deambrosis si erano affidati all’avvocato Adriana Boscagli di Roma che aveva riportato il caso in Cassazione: la Suprema Corte, a giugno 2016, aveva cassato la sentenza di adottabilità e aveva rimandato la vicenda in Appello a Torino davanti ad altri giudici, che hanno riesaminato la capacità genitoriale dei coniugi, tenendo conto del richiamo ad accantonare i pregiudizi sull’età matura (quando nacque Viola la madre aveva 57anni e il padre 68) e a considerare che dall’accusa di abbandono erano stati assolti.
La reazione del legale della coppia
«Certamente la sentenza tiene conto dello stato attuale della bimba, che vive con un’altra famiglia e dell’eventuale trauma dovuto all’eventuale separazione, ma prima o poi bisognerà spiegarle che i suoi genitori sono altri e come mai stata allontanata da loro» ha detto l’avvocato Adriana Boscagli. Annunciando il ricorso in Cassazione,il legale ha aggiunto: «confidavamo in una Corte più coraggiosa che considerasse i genitori naturali come una coppia assolutamente in grado di prendersi cura della bambina».