Estratto dell'articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
polizia fuori dallo stade de france
Un poliziotto ogni cinque spettatori. Giovedì sera la partita di calcio Francia-Israele sarà protetta da 4.000 agenti e da misure di sicurezza straordinarie […] si prevedono al massimo solo 20 mila spettatori allo Stade de France, che potrebbe contenerne 80 mila. […] le autorità israeliane hanno invitato i propri cittadini a disertare lo stadio, dopo la caccia all’ebreo per le vie di Amsterdam in occasione di Ajax-Maccabi Tel Aviv.
[…] i controlli saranno raddoppiati anche al di fuori dello Stade de France, alla periferia di Parigi, dove in passato — in occasione della finale di Champions League 2022 tra Liverpool e Real Madrid — c’erano state scene di violenza e saccheggi, con la polizia che non era riuscita a controllare i giovani delle banlieue.
Tra gli spettatori sia pure poco numerosi ci saranno anche il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, il primo ministro Michel Barnier e l’ex presidente Nicolas Sarkozy. Macron proverà così a far dimenticare un’assenza che la comunità ebraica non ha apprezzato, quella alla manifestazione contro l’antisemitismo del 12 novembre, un anno fa. In quell’occasione, si dice su consiglio del contestato umorista vicino agli islamisti Yassine Belattar, Macron preferì non partecipare «per non dividere i francesi». Stavolta il presidente sarà in tribuna «per inviare un messaggio di fraternità».
La partita Francia-Israele, poco interessante dal punto di vista sportivo, acquista altri significati, e anche l’assenza della stella della nazionale francese Kylian Mbappé, messo fuori squadra dal c.t. Didier Deschamps «perché è meglio così», diventa sospetta. Su Radio J, emittente della comunità ebraica, l’opinionista Frank Tapiro ha sottolineato che «c’è qualcosa di strano in questa storia, Mbappé mancherà due partite con la nazionale francese quest’anno, e entrambe sono contro Israele (in realtà Mbappé non giocherà neanche contro l’Italia, ndr ). Spero per lui che non sia per ragioni politiche». L’entourage del campione smentisce, e secondo Deschamps lui «voleva giocare», ma il nuovo caso Mbappé mostra quanta tensione circondi il match. […]