Salvatore Malfitano per gazzetta.it
Dieci minuti da incubo, che cancellano anche le ultime speranze residue. La sconfitta con l’Empoli fa davvero male, al Napoli, che perde dopo essere stato in vantaggio di due reti contro un avversario che non aveva mai vinto nel girone di ritorno. L’ultimo successo dei toscani risale proprio alla gara d’andata al Maradona.
Sulla rimonta subita pesa l’errore di Meret sul secondo gol, ma Luciano Spalletti non ha mai chiamato in causa il portiere. "Le responsabilità principali sono mie, sono dell’allenatore, da cui passa l’atteggiamento della squadra e il livello di preparazione a queste situazioni.
Se il gruppo non sa reagire dopo un anno che si sta insieme, quando ci dovrebbe essere un atteggiamento consolidato, è segno che ho trasferito male il mio lavoro ai calciatori perché dobbiamo lottare per lo scudetto com’è stato detto più volte. È stato riconosciuto da tutti che avremmo potuto giocarcela e se il nostro livello è così alto, non può esserci questo divario tra le prestazioni" ha chiarito l’allenatore, intervistato da Dazn. Tre gare senza i tre punti (sconfitte contro le toscane, Fiorentina ed Empoli, pari contro la Roma) e l’obiettivo di puntare al titolo sfuma.
Ma è presto per ogni decisione sul futuro: "Si vedrà in seguito, non è il caso di preoccuparsi adesso. Ci sono ancora tre partite da giocare in cui dobbiamo conquistare la qualificazione in Champions League. Poi la società farà le proprie valutazioni, noi pensiamo a preparare la prossima sfida con grande serenità".
Il tecnico ha approfondito le cause del crollo: "Immaginarsi un finale così era difficile. Sono partite dove gli avversari continuano a lottare con intensità e attenzione, l’Empoli ha fatto così per tutto l’anno. Noi invece abbiamo perso qualche palla di troppo e commesso troppi errori per quello che è il nostro livello. Dipende da cosa costruiamo quotidianamente, dalla continuità nell’esecuzione. Probabilmente siamo calati, poi subentra un po’ di timore e il resto lo fanno gli avversari. A volte nel calcio può succedere che vada in questo modo".
L’andamento della gara ha portato dunque il Napoli a snaturarsi e non è una situazione in cui la squadra si trova a proprio agio. "Per le nostre caratteristiche, dobbiamo sempre avere il pallone perché è importante per non rincorrere gli avversari quando la partita diventa una battaglia. Abbiamo qualità differenti. Eppure non mi sembrava nemmeno che fosse un livello insopportabile, anche per chi non è abituato. Ma anche stavolta vengo chiamato in causa io" ha concluso amareggiato Spalletti.