Da gazzetta.it
Quando Politano, a otto minuti dalla fine, ha messo dentro la palla del 2-0, tutti sono corsi da lui a festeggiare. Rino Gattuso, dopo una settimana decisamente difficile, può scaricare le tensioni. Ne esce uno sfogo, lungo e durissimo: "Sulla risposta positiva dei miei non avevo dubbi, se avessi avuto altre percezioni sarebbe stato meglio prendere il beauty case e andare a casa. Se vedi una squadra che non ci sta con la testa e hai un po' di buon senso, vai dalla proprietà e lo fai presente, dopo ci sono tante soluzioni".
E ancora: "Oggi la partita mi è piaciuta, perché giocare contro il Parma tecnicamente non è mai facile, viene sempre a pressare. Mi è piaciuto che quando mancavano cinque minuti abbiamo preso sei falli laterali, mi è piaciuto come ci siamo messi a cinque, come abbiamo annusato i pericoli, come abbiamo saputo soffrire.
Ci può stare che qualche volta non si giochi bene tecnicamente, ma ti comporti da squadra come abbiamo fatto oggi e vinci. Il Napoli è una squadra viva, è chiaro poi che si deve sempre migliorare, ma se vado a vedere quello che stiamo facendo con un solo attaccante di ruolo mi chiedo, cosa dobbiamo fare di più? Se all'Inter levi Lukaku e Lautaro che succede? Noi di ruolo abbiamo solo Petagna, è difficile, soprattutto giocando ogni tre giorni".
Poi sbotta: "Io qua sto prendendo schiaffi a destra e a manca tutti i giorni, sembra siamo ultimi in classifica, vengo massacrato puntualmente ed è difficile. Anche perché, visto che si smanetta tanto (sul web, ndr), ai giocatori qualcosa rimane... Io non leggo nulla, perché non voglio farmi del male da solo, però... Devo poter lavorare, invece so già che se perdessi due partite sarei di nuovo in discussione. Non si lavora così, ci vuole serietà".
Con chi ce l'ha? A domanda diretta, se le sue parole fossero rivolte a qualcuno all'esterno o all'interno della società, dice: "Ma questo non lo so, giudicate voi. 'Sta tarantella è cominciata un mese fa, troppe offese, sento parlare della mia pescheria, sento dire che sono maleducato, che sto morendo e non posso più allenare... Non è facile, è una roba anomala quella che sta succedendo. Parole pesanti sono uscite da persone che lavorano da tanti anni qua, persone conosciute che mi hanno rivolto tante offese gratuite.
Questo non lo posso accettare, su tutto il resto valutiamo". A questo punto viene normale parlare di contratto: "Io posso firmare pure cinque o dieci anni, non sono legato ai contratti, io sono legato alle mie emozioni, voglio fare il mio lavoro come lo so fare, voglio sapere di che morte bisogna morire, basta. Poi se ho sbagliato io o se ha sbagliato Aurelio (De Laurentiis, ndr) non lo so. Io quando sto bene in un posto do sempre il massimo. Se mi sento a mio agio a Napoli?
Quando sto con i miei giocatori sì, per il resto si respira un'aria che non mi piace. Il rapporto con il presidente è sempre stato buono, ma dopo gli ultimi 15-20 giorni un po' di delusione c'è, perché la situazione è stata gestita male. Io non mi sono seduto al tavolino con nessuno, nonostante sia stato contattato, sono stato corretto anche se non avevo firmato. Detto questo per lui c'è sempre grandissimo rispetto".