Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
Sono rimaste 4 squadre delle 7 che avevano cominciato. Sono Napoli e Inter, che hanno perso una sola partita, più Milan e Atalanta che ne hanno perse due. La Roma ne ha perse 5, è fuori statistica e non credo pensi a entrarci. In questa corsa ha fatto un passo avanti importante il Napoli per punti e capacità immediata di rimettersi in piedi. Ha giocato benissimo e vinto in un quarto d'ora in una partita dove Mertens ha dato spettacolo come ai vecchi tempi.
La sua ricomparsa è il segnale che la vita del Napoli continua. Perfino Lobotka, centrocampista perduto tra i ricordi, ha confermato di essere un giocatore all'altezza. Nessuno scambia la palla alla velocità del Napoli. Questa è una differenza che costa, ma rende anche molto. È stanco il Milan. C'è una spiegazione pronta per questa stanchezza, la piccola incuria di Pioli che tiene fuori insieme Tonali e Kessie.
Ma è una verità parziale. Tonali e Kessie a Firenze c'erano e non cambiò molto. Se vinci in Champions e perdi in campionato contro avversari medi, la diagnosi è chiara: sono le motivazioni a farti correre quando serve, il resto è un porto nella nebbia. Infatti il Milan sbaglia tanti passaggi, subisce gol da appoggi falliti. Gli errori ne hanno aperto gli spazi come sul primo gol e hanno mandato fuori simmetria l'intera manovra.
Quando una squadra è stanca servono attaccanti gelidi. Il Milan in questo manca. Nelle ultime 5 partite, 4 volte ha segnato un solo gol su azione, tra cui l'autogol di De Vrij. Senza responsabilità personali non c'è rimedio alla stanchezza, a parte il riposo. È stato un Milan lungo e largo contro un avversario geometrico fino alla perfidia con in più alcune individualità di grande rilievo.
Berardi si conosce da tempo, Scamacca cominciamo a conoscerlo, ma il migliore è da un pezzo Lopez, regista a cui si appoggia tutto il gioco e la scorsa stagione lo stesso Locatelli. La rottura delle equivalenze corrisponde alla zona Champions. È un dato nuovo che quest' anno, per la prima volta, nessuno si accontenti del quarto posto.
Continueremo ad avere un bel campionato. Continua anche l'avventura mistica di Mourinho e la Roma. Le sue conferenze stampa hanno un sapore di sociologia un po' grassa ma aderente allo scopo. La squadra lentamente cresce. Cresce anche l'Inter. Da un mese è la migliore ed ha ripreso il Milan. Ora comincia un'altra stagione per tutti.