“Eccoci qui: l’ultimo ballo”. Per il Guardian le partite contro Italia (a Napoli) e Ucraina di questa settimana segnano l’inizio di quello che sarà quasi certamente l’ultimo ciclo di Gareth Southgate come ct dell’Inghilterra. E il contesto non è piacevole.
Per Jonathan Liew “il pubblico che Southgate ha cercato con tanto fervore di unire negli ultimi sei anni non ci sarà. Il senso di vicinanza e comunione nazionale che Southgate ha sempre desiderato attorno a questa squadra nemmeno. C’è ancora qualcuno su quest’isola che deve prendere una decisione su questo tizio? Gareth Southgate, al massimo il 50% dell’Inghilterra è con te”.
Liew analizza il contesto. “Da dove provenga questa rabbia è una domanda più complessa”, ma non è la politica. Troppo banale. Secondo il premiato editorialista del Guardian “ci sono tre ragioni principali per cui Southgate attira un livello di derisione grossolanamente sproporzionato rispetto a tutto ciò che ha o non ha fatto“
“Primo, non ha scelto il giocatore del tuo club. In secondo luogo, non si fa vedere in giro. E’ troppo distaccato per interagire, troppo presente per ignorarlo. Ma il motivo principale è che la rabbia per Southgate è gratuita”. Qualsiasi cosa scrivi “Southgate non ti cancellerà né ti denuncerà al tuo datore di lavoro. Non ti chiamerà per chiedere il diritto di risposta. Non ti bandirà dalle conferenze stampa. Soprattutto, non sarai mai costretto a mettere alla prova i tuoi intelligenti teoremi nella pratica. Qualunque cosa gli butti addosso, o la ignorerà o la accetterà”.
Per il Guardian più che un gentiluomo mite, Southgate sembra Fantozzi: “c’erano momenti in cui sembrava intrappolato in uno strano movimento a tenaglia tra coloro che volevano che smettesse per la sua sanità mentale e quelli che volevano che smettesse perché era un deficiente”. E lui “ha fatto forse la cosa più interessante e controintuitiva possibile. E’ rimasto”.
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Southgate sa che il suo destino è lo stesso dei suoi predecessori: “Ogni allenatore dell’Inghilterra alla fine viene cacciato dalla città con i forconi, a parte quello che vince una Coppa del Mondo e poi viene comunque cacciato dalla città con i forconi”.
E Liew si chiede: ma chi glielo fa fare? “Ha un portafoglio di proprietà e una villa di lusso con un cottage separato. Non ha bisogno di soldi. Di certo non ha bisogno di seccature. Allora perché, esattamente? Il calcio è intrinsecamente diffidente nei confronti del movente. Forse, come suggeriscono i suoi critici, Southgate è davvero guidato dalla testardaggine o dal pragmatismo professionale”.
“Non credo che lo apprezzeremo davvero fino a quando non se ne sarà andato”, conclude Liew. E “per ora godiamoci semplicemente l’ultimo viaggio di Gareth: lo sconcertante masochismo di un uomo che cammina dritto nelle fauci di un animale che sa che è desideroso di mangiarlo”.
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