VADO AL MAX (ALLEGRI): "IL CALCIO ITALIANO È AI LIMITI DELLA FOLLIA. I NUMERI DELLA JUVE SONO INATTACCABILI. DELLO SPOGLIATOIO IMBRATTATO DOPO LA VITTORIA DI RIGORE SUL MILAN NON PARLO. CI SONO TROPPE POLEMICHE: ORMAI LA GENTE VA ALLO STADIO E SI FOMENTA. SE POI SUCCEDONO DEI CASINI È NORMALE" - STASERA IL RITORNO DI CHAMPIONS COL PORTO: LA JUVE PARTE DA 2-0 -

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Paolo Tomaselli per il Corriere della Sera

 

Ci sarebbero la Champions, il possibile ritorno per la Juventus nel G8 del calcio europeo, il Porto che ci crede e tante altre belle cose. Ma Massimiliano Allegri prende la tangente che lo riporta dritto in Italia, alle polemiche, ai veleni e alle scritte successive alla vittoria di rigore sul Milan.

 

«Dello spogliatoio imbrattato non parlo, perché non l' ho visto - premette Max -. Ma credo che il calcio italiano debba prendere un indirizzo completamente diverso, perché non siamo di buon esempio, anzi siamo ai limiti della follia. Nella vita ci sono delle regole, servono educazione e rispetto. I bambini delle scuole calcio continuano a vedere e a imparare una serie di cose che non vanno bene. Se vogliamo intraprendere un percorso diverso, bisogna fare e non parlare.

 

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Ma in Italia si promette e poi si fa il contrario. I numeri della Juventus - 23 vittorie, 1 pari e purtroppo 4 sconfitte - non sono attaccabili. I 17 punti di distacco dal Milan ci sono tutti e quella di venerdì è stata una delle pochissime volte in cui la sfida non è stata equilibrata. Se guardiamo tutti gli episodi, da agosto a oggi, non la finiremmo più: ormai la gente va allo stadio e si fomenta. E se poi succedono dei casini è normale».

 

Per i suoi standard di allenatore sempre calmo e molto scaltro nel dribblare qualsiasi situazione intricata, Allegri è una furia. Ma sa anche che le energie nervose a marzo vanno centellinate. Soprattutto in Europa: «Non siamo caduti nella trappola della polemica e stiamo bene. La strada è ancora lunga e non bisogna farsi attrarre dalle chiacchiere.

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Contano i risultati». Contano anche le prospettive. Un anno fa agli ottavi la Juve cercava l' impresa impossibile all' Allianz Arena contro il Bayern Monaco e ci andò molto, molto vicina. La delusione fu enorme, ma allo stesso tempo portò una nuova consapevolezza in tutto l' ambiente bianconero. Ora la campagna europea sembra solo all' inizio e il ritorno nel G8 - sarebbe la terza volta negli ultimi sette anni - quasi una formalità.

 

Adesso tocca al Porto, sconfitto in casa all' andata, cercare l' impresa «difficile ma non impossibile», secondo il suo allenatore Nuno Espirito Santo. Nessuno nella storia della Champions però ha mai ribaltato un 2-0 subito in casa. La Juve è imbattuta in casa da 20 partite europee e 36 volte su 36 ha passato il turno dopo aver vinto in trasferta all' andata. «Ma i rischi sono tanti - avverte Max -. Non abbiamo guardato il Barcellona col Psg, ma la vittoria 3-0 del Porto a Roma, nel playoff di agosto.

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Non c' è nulla di scontato, loro faranno un' ottima partita e noi dobbiamo comportarci come se fosse una gara secca. Da vincere assolutamente. Venerdì abbiamo sprecato molto e non possiamo permetterci cali di tensione».

 

Rispetto alla sfida col Milan, Allegri cambia parecchio, perché ritrova le sue ali (pieghevoli vista la loro capacità di difendere) Cuadrado e Mandzukic. Davanti alla difesa, un po' a sorpresa visto che non gioca da tre partite, ci sarà Marchisio, molto probabilmente al posto di Pjanic. In difesa Lichtsteiner è in vantaggio su Alves. Mentre Barzagli, Rugani e Benatia si giocano il posto accanto a Bonucci, che all' andata ha assistito alla partita in tribuna e ieri a Vinovo ha parlato con Allegri, a favor di telecamere.

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Dopo lo scontro col suo giocatore, l' allenatore aveva annunciato una «auto-multa»: «Ho fatto una donazione al reparto pediatrico del Regina Margherita - spiega adesso Max -. un' altra al Sermig e ne farò poi una terza».

 

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