1. ARGENTINA BRASILE
Adriano Seu per www.gazzetta.it
Poco spettacolo e tanto agonismo, spesso oltre il limite del regolamento. Questo il succo del “clasico” sudamericano andato in scena nella notte a San Juan, dove l’Argentina ha suggellato la qualificazione mondiale già messa in cassaforte dal Brasile qualche giorno fa. A Messi e compagnia è bastato lo 0-0, risultato che consente a Scaloni di prolungare la serie positiva a 27 risultati consecutivi.
Neymar furioso, faccia a faccia con l'arbitro
Complici le ruggini lasciate dall’ultimo scontro diretto sospeso a inizio settembre, la sfida si è presto tradotta in una sorta di regolamento di conti tra entratacce, provocazioni e battibecchi.
A uscirne peggio è stato il brasiliano Raphinha, vittima di una gomitata di Otamendi non vista dall’arbitro. Ma ne è uscito malconcio anche Lautaro, costretto a lasciare il campo dopo il primo tempo per lasciare il posto a Correa. A precedere il calcio d’inizio, il saluto e l’incoraggiamento della Seleccion per il Kun.
LA PARTITA
Primo tempo equilibrato, con un avvio aggressivo della Seleçao e una grossa occasione al 17’ sull’asse Paquetà-Vinicius conclusa da uno scavetto di quest’ultimo a lato di poco. Dalla mezzora in poi, quando Messi ha trovato spazio per agire arretrando il raggio d’azione, meglio l’Argentina.
La squadra di Scaloni ha guadagnato terreno progressivamente, impensierendo Alisson con un tentativo di Lautaro ribattuto da Marquinhos e un destro a giro di De Paul respinto a fatica dal portiere dei Reds. Stessa musica nella ripresa, con la Seleçao che ha risentito dell’assenza di Neymar (fuori causa per un problema muscolare) nonostante le buone prove di Vinicius e soprattutto di Raphinha, non caso il più bersagliato dai difensori rivali.
Il Brasile può recriminare per una traversa colta da Fred nella ripresa con un tiro da fuori area, ma l’Argentina ha comandato il gioco per lunghi tratti. Messi ha evidenziato un po’ di ruggine sotto porta, collezionando appena un sinistro fuori misura e un tentativo bloccato da Alisson. A conti fatti, il pareggio non fa una piega.
NERVI TESI
Peccato per la tensione e il nervosismo che, complice l’indulgenza dell’arbitro Cunha, hanno rischiato di mietere infortuni. A scaldare gli animi dopo una manciata di minuti ci ha pensato una dura entrata di Romero su Vinicius, con conseguente faccia a faccia a muso duro.
Da lì in poi è stata una costante escalation tra falli da dietro, calci, gesti di reazione e una violenta gomitata ai danni di Raphinha, costretto a chiudere la prima parte con il labbro sanguinante per il duro colpo ricevuto da Otamendi (inspiegabilmente graziato dall’arbitro e dal Var).
A rimetterci sono stati in tanti, compresi Romero e Lautaro Martinez: entrambi sono stati costretti a chiedere il cambio in anticipo, il Toro durante l’intervallo in seguito a due violente entrate rimediate nella seconda parte del primo tempo.
Le recriminazioni di Messi a fine gara in un breve faccia a faccia con l’arbitro la dicono lunga sul clima di nervosismo che ha pervaso l’intera serata a discapito dello spettacolo e dell’integrità dei giocatori in campo.
2. ALLARME INFORTUNI PER L’INTER
Adriano Seu per www.gazzetta.it
Non bastasse l’infortunio di De Vrij con l’Olanda, per l’Inter giungono altre notizie allarmanti, questa volta dal Sudamerica. L’ultima giornata di Eliminatorias ha infatti mandato k.o. Sanchez e Lautaro, vale a dire mezzo attacco nerazzurro.
Secondo quanto riferito dai media cileni, il Nino ha accusato un problema muscolare alla gamba destra tale da richiedere la sostituzione dopo 36’ di gioco contro l’Ecuador, quando la Roja si trovava già sotto di un gol e con un uomo in meno per l’espulsione di Vidal.
lautaro martinez argentina brasile
Il bomber argentino è invece rimasto negli spogliatoi dopo la fine del primo tempo perché - stando alle indiscrezioni di Infobae - avrebbe lamentato dolore dopo due brutti falli subiti intorno alla mezzora di gioco nel clasico contro il Brasile. Le condizioni di entrambi verranno valutate al rientro in Italia, previsto tra questa sera e domattina.
DOPPIO ALLARME
Oggi ci saranno comunque i primi contatti tra lo staff medico nerazzurro, quello cileno e quello albiceleste per avere un primo resoconto sulla dinamica dei due infortuni.
Conoscere l’entità del problema in tempi brevi diventa fondamentale alla luce della supersfida contro il Napoli, atteso a San Siro domenica sera, ecco perché c’è la possibilità che entrambi i giocatori si sottopongano a esami strumentali addirittura prima di imbarcarsi sul volo di rientro verso Milano.
L’ipotesi vale soprattutto per Sanchez, vittima di un problema muscolare: stando alle prime indiscrezioni, potrebbe trattarsi di una semplice contrattura, ma non si escludono noie più serie.
Nel caso del Toro, sostituito nella ripresa da Correa, l’allarme sembra invece minore. Il bomber di Bahia Blanca sarebbe stato fermato da una contusione, pare di lieve entità. Per saperne di più bisognerà tuttavia attendere le prossime ore.
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