COCTEAU A PUNTINO! - MOSTRA IMPERDIBILE AL GUGGENHEIM DI VENEZIA DEDICATA A UN ARTISTA CHE HA FATTO TUTTO, DI PIU' – RIELLO: “POLIEDRICO, ECLETTICO, MULTIFORME, HA RESPIRATO DADAISMO E SURREALISMO CON LA STESSA NATURALEZZA CON CUI A MILANO OGGI SI RESPIRA LO SMOG - HA AVUTO UNA ESUBERANTE SESSUALITÀ, CHE OGGI DEFINIREMMO ASSAI FLUIDA, DA MONDANE ARISTOCRATICHE A BALDI GIOVANOTTI…”

-

Condividi questo articolo


Antonio Riello per Dagospia

 

12 jean cocteau philippe halsmans 12 jean cocteau philippe halsmans

2024. Anno di Biennale, la Sessantesima. Le tentazioni culturali offerte da Venezia quest'estate sono davvero quasi infinite. E rischiano di togliere la dovuta attenzione a quella che per tanti anni - almeno prima della imponente colonizzazione francese della Laguna - è stata il pioniere (e il baluardo) dell'Arte Contemporanea nella città veneta: la Collezione Peggy Guggenheim.

 

Il fatto è che per inquadrare sensatamente quello che si vede oggi nei padiglioni nazionali servono molto spesso delle chiavi di lettura che hanno la loro genesi nella grande ri-generazione prodotta dalle Avanguardie Storiche ai primi del '900.

 

Senza questo complesso contesto storico l'ingegno dell'Arte di oggi può sembrare mero gioco (quando non addirittura banale presa in giro). Oppure, per certi versi, apparire come una stonata (e fin troppo facile) dichiarazione politica che segue scrupolosamente il "Principio di Autorità" dei media.

 

jean cocteau - la Paura dona le Ali al Coraggio jean cocteau - la Paura dona le Ali al Coraggio

Per comprendere la creatività artistica contemporanea bisogna insomma conoscere, almeno per sommi capi, quello che è successo circa cent'anni (e più)  fa. Le Avanguardie Storiche sembrano aver pensato a tutto e in anticipo. E' davvero difficile trovare qualche spazio creativo che non abbiano esplorato e reso artisticamente fertile (a parte ovviamente alcuni aspetti tecnologici digitali, allora assolutamente impensabili).

 

JEAN COCTEAU - LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE JEAN COCTEAU - LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE

Uno dei maestri di questa grande avventura è stato Jean Cocteau (1889-1963) e la Guggenheim gli dedica una mostra, curata da Kenneth E. Silver e sponsorizzata da Cartier. Ci sono delle ragioni anche "affettive" per questo appuntamento: Cocteau era un fedele amico di Peggy che, tra l'altro, ne aveva esposto le opere a Londra nel 1938. Uno che aveva poi sempre avuto copiose frequentazioni veneziane (si era divertito anche con il vetro di Murano nella vetreria di Egidio Costantini).

 

Dunque una rassegna assolutamente propedeutica ad ogni altra esplorazione lagunare. Gli aggettivi che ricorrono sempre per questo personaggio sono sempre gli stessi: poliedrico, eclettico, versatile, multiforme. Qualcuno azzarda anche "una personalità rinascimentale". Di sicuro nessuna forma creativa gli era veramente "aliena".

 

La spada d Accademico di Jean Cocteau 1955 La spada d Accademico di Jean Cocteau 1955

Potremmo umilmente dire che forse era uno che si annoiava facilmente e sentiva quindi la necessità di cambiare spesso tecniche e linguaggi. Nasce come uno scrittore ("I Ragazzi Terribili" è del 1929). Ma è sostanzialmente conosciuto come uno sceneggiatore e un poeta.

 

Impegnato e coinvolto nelle dinamiche culturali del suo tempo, respira Dadaismo e Surrealismo con la stessa naturalezza con cui a Milano oggi si respira lo smog. Bazzica personaggi come Djagilev (il creatore dei celeberrimi Ballets Russes, lo spettacolo più in di Parigi a cavallo della Prima Guerra Mondiale), Coco Chanel, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Max Jacob, Tristan Tzara, Luis Aragon. Scrive canzoni e ama la musica: frequenta spesso e volentieri Darius Milhaud, Josephine Baker, Edith Piaf.

 

Ha una esuberante sessualità - che oggi definiremmo assai fluida - e saltella acrobaticamente da mondane baronesse/principesse a baldi giovanotti. Il grande amore della sua vita è comunque l'attore Jean Marais. Il prestante ragazzotto è al centro del quadro/scandalo di Cocteau "la Paura dona le Ali al Coraggio" agghindato da visibili peli di pube; il quadro inizialmente nella mani di Peggy Guggenheim farà poi una lunga traiettoria per planare alla fine al Phoenix Art Museum, in Arizona.

 

06 jean cocteau poetry 1960 06 jean cocteau poetry 1960

Il cinema seduce presto Cocteau. I suoi successi da regista più riconosciuti? "La Bella e la Bestia" del 1946 (con Marais) e "Orfeo" del 1950 (che vinse un premio al Festival del Cinema di Venezia). Un talento instancabile che cerca sempre nuove frontiere di espressione e contemporaneamente una figura, come si diceva una volta, "maledetta".

 

Per certi aspetti potrebbe ricordare Pier Paolo Pasolini, ma se ne differenzia totalmente per quella arroganza di classe - quasi aristocratica - che solo certi intellettuali d'oltralpe sembrano in grado di incarnare con tanto stile e convinzione (il nostro PPP era invece, come ben noto, il campione di un'umanità verace e orgogliosamente plebea).

 

A Cocteau piaceva, da sempre, disegnare ed era sempre e comunque anche un "irregolare" artista visivo. Su questo aspetto il progetto la mostra veneziana giustamente si concentra. Molti i disegni esposti, i prestiti sono numerosi e piovono da quasi tutto il Mondo. Ma più che disegni sono geniali giochi di prestigio. Sofisticate sciarade che si collegano, di volta in volta, a qualcosa che sta fuori dalla carta stessa.

 

marais & cocteau marais & cocteau

Vengono validamente indagate anche le sue influenze sul mondo della Pubblicità e dell'Arte. Andy Warhol e soprattutto Fèlix Gonzàles-Torres sono i rimandi diretti (molto interessante il discorso sugli specchi come porte per l'aldilà). Anche Almodovar sembra poter aver tratto ispirazione da Cocteau. La passione per l'Antichità e il culto dell'Eros sono due ulteriori punti focali della rassegna.

la bella e la bestia la belle e la bete la bella e la bestia la belle e la bete

 

Le Arti applicate lo hanno altrettanto stregato e ha trovato pure il tempo, in mezzo a tanti altri progetti, di disegnare lussuosi gioielli. Per citarne uno: la spada d'ordinanza d'oro, argento e avorio (tempestata di gemme) che verrà usata quando sarà nominato Accademico di Francia (1955) è stata da lui progettata e materialmente realizzata da Cartier.

 

Cocteau non aveva evidentemente gusti essenziali/minimalisti e non è semplice collocarlo nella grigia dei valori (anche estetici) contemporanei. Sì, il termine "giocoliere" - che sta nel titolo della mostra - funziona perfettamente per dare un'idea della sua dinamica, seminale e ineffabile natura.

 

JEAN COCTEAU. LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE

Collezione Peggy Guggenheim

Cà Venier dei Leoni , Dorsoduro 701, 30123 Venezia

 

Riell-Oro - Antonio Riello Riell-Oro - Antonio Riello 01 jean cocteau untitled 1930 01 jean cocteau untitled 1930 03 jean cocteau letter 1956 03 jean cocteau letter 1956 jean cocteau 3 jean cocteau 3 jean cocteau 4 jean cocteau 4 jean cocteau 5 jean cocteau 5 10 jean cocteau the great god pan 1958 10 jean cocteau the great god pan 1958 02 jean cocteau oedipus 1951 02 jean cocteau oedipus 1951 09 antoine pividori collectio cartier 09 antoine pividori collectio cartier jean marais jean cocteau jean marais jean cocteau 08 jean cocteau mask fo antigone 1923 08 jean cocteau mask fo antigone 1923 jean cocteau jean cocteau la bella e la bestia la belle e la bete (1) la bella e la bestia la belle e la bete (1) modigliani ritratto di jean cocteau modigliani ritratto di jean cocteau still life from orpheus still life from orpheus JEAN COCTEAU - LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE JEAN COCTEAU - LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE 04 jean cocteau drawing from guestbook 1956 04 jean cocteau drawing from guestbook 1956

fino al 16 Settembre

JEAN COCTEAU - LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE JEAN COCTEAU - LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH - VOCI DAL COLLE: UNO DEI CONSIGLIERI DEL PRESIDENTE DICE SOTTOVOCE - LA PREMIER DA BRUXELLES HA INVOCATO L’INTERVENTO DI MATTARELLA, DICENDO CHE I METODI DI FANPAGE SONO PARAGONABILI A QUELLI DEI REGIMI. IL PRESIDENTE SI È MERAVIGLIATO RIFLETTENDO CHE I REGIMI SI INSINUAVANO ALL’INTERNO DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI DEMOCRATICI AL FINE DI CARPIRE L’IDENTITÀ DEI LORO ESPONENTI PER IMPORRE L’AUTORITÀ, UTILIZZANDO TECNICHE ANCHE BRUTALI. QUI SI TRATTA DI GIORNALISMO D’INCHIESTA DOVE VENGONO ALLA LUCE REATI O SIMILARI. LA PREMIER AVREBBE DOVUTO RINGRAZIARE FANPAGE PER AVER SCOPERTO I FASCISTELLI ANTISEMITI E PER AVERLE DATO MODO DI POTERLI ESPELLERLI...

DAGOREPORT - CHE COSA SI PROVA A DIVENTARE UNA GALLINA LESSA, UNA LINGUA IN SALMÌ, UNO ZAMPETTO CON MOSTARDA, SBATTUTA NEL CARRELLO DI BOLLITI, A UN PASSO DALL’IRRILEVANZA POLITICA? - VI RICORDATE QUANDO, UN ANNO E MEZZO FA, IN CAMPAGNA ELETTORALE, PARLANDO DI EUROPA, GIORGIA DUE-MELONI AVEVA DETTO, TRA SBARRAMENTI OCULARI E DIGRIGNAR DI DENTI, CHE CON LEI AL GOVERNO LA PACCHIA A BRUXELLES SAREBBE SICURAMENTE FINITA? COME NO, OGGI “LA PACCHIA È FINITA”, MA PER L’ITALIA - MESSA IN UN ANGOLO DAL QUINTETTO MACRON-SCHOLZ-SANCHEZ-TUSK-MITSOTAKIS, ABBANDONATA PURE NEL SUO GRUPPO ECR, IERI SI È CONSUMATO IL FALLIMENTO EUROPEO DEL CAMALEONTE MELONI - UNO PSICO-DRAMMA CHE SI TRASFORMA IN UNA FARSA DEMENZIALE CON SALVINI CHE BERCIA AL “COLPO DI STATO EUROPEO"

FLASH! - STASERA AL SUK DI BRUXELLES CI SARÀ UN INCONTRO CHE POTREBBE ESSERE FATALE AI SOGNI DI GLORIA DELLA DUCETTA: GLI EMISSARI DI MACRON E SCHOLZ SI ATTOVAGLIERANNO CON I RAPPRESENTANTI DEI VERDI (54 EURODEPUTATI) PER UN APPOGGIO ESTERNO AL FINE DI SALVAGUARDARE LA ''MAGGIORANZA URSULA" DAI FRANCHI TIRATORI DEL PPE OSTILI A VON DER LEYEN - I VERDI MIRAVANO A ENTRARE NELLA MAGGIORANZA MA IL PPE HA POSTO IL VETO - CONTE STA TRATTANDO PER QUALCHE POSTO: VOTARE URSULA O ASTENSIONE...

DAGOREPORT - A PALAZZO CHIGI IL BORDELLO CONTINUA! CHIUSE CON TANTI RINVII LE NOMINE CDP E FERROVIE, ORA SUL TAVOLO DELLA MELONI RESTA DA RISOLVERE QUELL’ETERNO PASTICCIO RAI - ED ECCO SPUNTARE SALVINI COL COLTELLO TRA I DENTI, CHE NON PERDE UN’OCCASIONE PER OPPORSI ALL’AUTORITARISMO SENZA LIMITISMO DELLA DUCETTA. IL PLENIPOTENZIARIO RAI DEL “CAPITONE”, ALESSANDRO MORELLI, INCROCIA LE LAME CONTRO L’AD IN PECTORE, IL MELONIANO ROSSI, CHE NON INTENDE SPARTIRE LA TORTA CON IL CARROCCIO (ALLA PRESIDENZA ANDRÀ LA FORZISTA SIMONA AGNES) - AI RODIMENTI DI CULO DI SALVINI, OCCORRE AGGIUNGERE LE INSOFFERENZE DELL’ALTRO ALLEATO DI GOVERNO, FORZA ITALIA, NELLA PERSONA DELLA “PROPRIETARIA” DEL PARTITO: MARINA BERLUSCONI. LA “CAVALIERA” HA FATTO PRESENTE A TAJANI CHE LUI SERVE MA NON APPARECCHIA. IN SOLDONI: CARO ANTONIO, È LA FAMIGLIA CHE PRENDE LE DECISIONI, NON I TUOI AMICI ROMANI -  INCAZZATA PER L’ATTACCO SUL ‘’CORRIERE” DI MARINA B, LA “PSICONANA” (COPY GRILLO) CHIAMA PIER SILVIO….

DAGOREPORT - CHE SOMMOVIMENTO NEL MOVIMENTO! - GRILLO VUOLE TERREMOTARE LA LEADERSHIP DI CONTE CON UN “GOLPETTO” INTERNO PER PORTARE IL M5S AL VOTO ONLINE E CONSEGNARE LA GUIDA A VIRGINIA RAGGI - HA PROVATO A IMBARCARE FICO CHE SI E’ MOSTRATO SCETTICO: CONTE HA PROMESSO DI ABOLIRE IL LIMITE DEI DUE MANDATI (COSI’ PORTERA’ DALLA SUA PARTE GLI EX BIG FINITI AI MARGINI) – PEPPINIELLO DEVE “UCCIDERE IL PADRE”: SFILARSI DAL CONTROLLO DI GRILLO E TRAGHETTARE IL M5S (TRASFORMATO IN PARTITO) NEL “CAMPO LARGO” (LUI FARA’ IL VICE DI ELLY) - IL TEOREMA "BETTINI" PER L'ALLEANZA DEL CENTROSINISTRA, GLI ATTACCHI A "AVS" ACCUSATO DI PAPPARSI IL VOTO DI PROTESTA, IL GELO CON ROCCO CASALINO...