ALI-TAGLIA, DECOLLO O TRACOLLO? - L’ACCORDO CON I SINDACATI SUI 1900 ESUBERI PREVEDE CASSA INTEGRAZIONE A ROTAZIONE, CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ E RIQUALIFICAZIONE - MA SENZA GLI ARABI NON SI VA DA NESSUNA PARTE - - -

Per quanto riguarda il personale di terra la platea interessata dalla Cassa a rotazione è di 4524 addetti, tra piloti e assistenti di volo (hostess e steward), gli esuberi sono 801 - I sindacati sperano che con l’arrivo di Etihad come azionista qualcosa possa migliorare…

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Luigi Grassia per "la Stampa"

GABRIELE DEL TORCHIOGABRIELE DEL TORCHIO

È stato firmato l'altra notte l'accordo fra Alitalia e tutti i sindacati sulla gestione dei 1900 posti che risultano di troppo. Le sigle sottolineano che l'intesa non è ottimale ma «scongiura la cassa integrazione a zero ore e lascia tutti i lavoratori all'interno del ciclo produttivo».

L'accordo prevede cassa integrazione a rotazione e contratti di solidarietà; le persone coinvolte sono molte più di 1900, ma di fatto viene tagliato il lavoro di 1900 unità (la formula usata è «full time equivalent»); sono previsti piani di formazione e riqualificazione per le figure che subiranno di più la riduzione oraria.

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In dettaglio, per quanto riguarda il personale di terra la platea interessata dalla Cassa a rotazione è di 4524 addetti, di cui 956 operai, 3065 impiegati e 503 quadri: la Cigs coinvolge 1437 unità al mese e va da un minimo di 2 giorni al mese per la manutenzione a un massimo di 13 giorni al mese per alcuni impiegati. Sono previste inoltre verifiche trimestrali sulle giornate, e alcuni giorni di riqualificazione e formazione per il reinserimento del personale coinvolto nella Cassa.

Per quanto riguarda i piloti e assistenti di volo (hostess e steward), gli esuberi sono 801 dipendenti e vanno a spalmarsi su tutta la platea (4946 persone) con 5 giornate medie al mese di solidarietà per i piloti (con punte fino a 7,5 giornate per il lungo raggio) e 5 giornate medie al mese per gli assistenti di volo. L'accordo richiede un passaggio al Ministero del Lavoro per formalizzare l'entrata in vigore dal primo marzo 2014 e fino al 29 febbraio 2016.

Nell'intesa viene precisato che «eventuali accordi con altri vettori potrebbero determinare opportunità di confronto e approfondimento sugli strumenti approvati con il presente accordo»: allusione al probabile arrivo della Etihad come azionista. L'amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, ha detto di aver incontrato il pari grado di Etihad, James Hogan, in occasione della conferenza annuale della stessa Etihad e dei suoi partner: «Ho avuto modo di parlare con Hogan, abbiamo fatto un po' il punto della situazione. Penso che nel giro di qualche settimana dovremmo passare alla stesura del piano congiunto per i prossimi cinque anni. Le attività della due-diligence proseguono» dice ancora Del Torchio, «i gruppi di lavoro a Roma lavorano in modo intenso».

Un'altra questione d'attualità è l'aeroporto di Malpensa, il cui futuro è in bilico fra declino e rilancio. «Malpensa non l'abbandoneremo, anzi la nostra intenzione è di potenziarla» ha detto ieri Del Torchio. «L'Expo 2015 a Milano è una grande opportunità per Malpensa e anche per noi di Alitalia. Ovviamente gli scali milanesi, Malpensa e Linate, sono entrambi tra le nostre priorità, e credo che questa polemica che li contrappone sia del tutto infondata: noi pensiamo addirittura di crescere a Malpensa».

Del Torchio ha aggiunto: «Sono in costante contatto con Pietro Modiano, presidente di Sea» (la società che controlla i due aeroporti). «Nel Nord vogliamo riconquistare la quota di mercato che ultimamente abbiamo perso ma che ci spetta come aviolinea nazionale e quindi vogliamo svilupparci». Il riferimento è alla scelta di Fiumicino come unico «hub» (scalo centrale di riferimento) fatta da Alitalia qualche anno fa, con la rinuncia a sostenere Malpensa come secondo hub.

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