1 - AUTO SENZA PILOTA, INTESA GOOGLE-FORD
Arturo Zampaglione per “la Repubblica”
Già oggi sulle freeways californiane e sulle strade texane circolano 53 buffe auto-robot a forma di bolla e con la scritta Google. Finora hanno percorso 2 milioni di chilometri e servono al gigante del hi-tech a perfezionare sensori e software che permetteranno, nel futuro, alle auto della Silicon valley di fare a meno del guidatore. I 53 prototipi sono stati forniti dalla Roush, un’azienda di Detroit che opera nell’indotto Ford. E proprio la Ford ha battuto nel tempo le due celebri rivali, General Motors e Fiat Chrysler, alleandosi con Google per la produzione della nuova generazione di auto elettriche senza guidatore che potrebbero essere commercializzate già dal 2020.
Ford e Google, infatti, secondo le anticipazioni di Yahoo Auto e Automotive news, annunceranno martedì 5 gennaio a Las Vegas, in occasione del Ces, il più grande “show” di elettronica al servizio dei consumatori, un accordo strategico con la formazione di una joint venture.
Il gruppo di Detroit guidato da Mark Fields metterà a disposizione il suo know-how ingegneristico e le catene di montaggio, beneficiando in cambio dell’esperienza informatica di Mountain view. Google, che non ha mai fatto mistero di puntare a un partner industriale, risparmierà miliardi di dollari e anni preziosi nella corsa verso la nuova quattroruote, evitando di costruire una struttura manifatturiera ex-novo. E Sergey Brin, co-fondatore del gruppo, potrà puntare con più convinzione sul suo obiettivo fanta-automobilistico: una società di taxi-robot in concorrenza con Uber e Lyft nelle strade di tutto il mondo.
Da quando le auto elettriche di Elon Musk hanno portato a un boom della Tesla a Wall Street e da quando Google ha mosso i primi passi nelle auto-robot, tutte le altre aziende di punta di Detroit e della Silicon Valley hanno cercato di recuperare i ritardi. Anche la Ford ha potenziato un centro di ricerca ad hoc a Palo Alto, in California, dove Fields ha presentato in autunno il suo primo modello. E dieci giorni fa ha chiesto alle autorità dello stato di eseguire dei test stradali con i veicoli-robot.
Intanto i rapporti tra Ford e Google si sono andati intensificando. Nel consiglio di amministrazione di Mountain View è approdato Alan Mulally, l’ex-chief executive che aveva messo al riparo la Ford dalla tempesta finanziaria, risparmiandole la paura e l’umiliazione della Gm e della Chrysler.
Google ha anche assunto a settembre, come responsabile del “Self driving car project”, il progetto dell’auto-robot, John Krafcik, che per 14 anni era stato un dirigente della Ford. Adesso, dopo mesi di trattative segrete, ci sarà un salto di qualità nella collaborazione. E ancor prima dell’annuncio ufficiale Wall Street ha reagito con entusiasmo, premiando le quotazioni della Ford.
Secondo alcune indiscrezioni, l’alleanza prenderà la forma di una società autonoma, controllata dai due gruppi, per evitare che eventuali azioni legali per incidenti causati da errori o guasti delle auto-robot ricadano sui bilanci delle case-madri. é un problema giuridicamente molto delicato, questo, visto che le vetture non avranno un “guidatore responsabile”.
L’accordo non sarà neanche esclusivo, nel senso che Ford e Google, come accade spesso nella Silicon Valley, collaboreranno in questa joint-venture, ma al tempo stesso potranno lavorare con altri partner. In teoria, quindi, Google potrebbe arrivare a soluzioni analoghe con altre aziende automobilistiche: ma è chiaro che la Ford partirà con un vantaggio.
2 - L’INCHINO DI DETROIT ALLA SILICON VALLEY COSÌ LA NOSTRA GUIDA DIVENTERÀ PIÙ SICURA
Federico Rampini per “la Repubblica”
LA Ford si allea con Google per creare l’auto del futuro. é Detroit che s’inchina di fronte alla capacità visionaria della Silicon Valley. é ormai chiaro che ciò che rimane di un establishment capitalistico da Old Economy subisce un’egemonia culturale schiacciante da parte dei “ragazzi californiani”.
Quelli di Google non sono più ventenni, ma la loro azienda è una bambina rispetto ai colossi che videro la luce nel primo Novecento come Ford. Salvo che in termini di capitalizzazione di Borsa, dove il rapporto si rovescia: sono le neo-aziende a guidare la classifica, e già questo incute un rispetto reverenziale nei potentati del capitalismo antico. Ma soprattutto, le aziende di tipo tradizionale si sono dovute arrendere a questa evidenza: il digitale invade tutto, ripensa e rivoluziona dall’interno anche quei prodotti che nel “guscio” esterno sembrano familiari.
tesla model x presentazione 29 settembre 2015 1
É accaduto con il telefono, che oggi ormai serve a tutto e solo marginalmente a parlarci fra noi: è il centralino portatile dell’intelligenza artificiale, il luogo dove convergono tutti i servizi e le attività del nostro tempo. L’automobile non viene risparmiata. Avendo collaudato mesi fa sull’autostrada 101 fra Palo Alto e San Francisco quella Tesla che è un po’ il prototipo e l’oggetto del desiderio di tutti i talenti informatici della Silicon Valley, ho assaggiato le tre rivoluzioni che insegue il progetto Ford-Google. Sicurezza. Efficienza. Entertainment.
Sicurezza: è ormai provato dal precedente dell’aeronautica, che il fattore umano è quasi sempre la causa degli incidenti. Da quando i jet passeggeri hanno subito la metamorfosi invisibile che ha portato ai comandi l’intelligenza artificiale, riducendo il tempo di comando reale dei piloti, la mortalità da incidenti aerei si è abbassata drasticamente.
Google Car punta ad un mondo di mobilità automobilistica senza imprevisti: dove i cervelli artificiali al comando delle auto senza pilota si parlano fra loro, sanno già le reazioni l’uno dell’altro, conoscono in anticipo gli itinerari e i comportamenti di tutti gli altri veicoli auto-comandati. é un mondo dove l’Algoritmo regna sovrano, quindi non c’è spazio per alcolismo o droghe al volante, colpi di stanchezza, distrazioni fatali, guidatori che uccidono perché stanno guardando sms.
Se al termine di una fase sperimentale l’approdo più probabile è il risparmio di migliaia di vite umane - l’ecatombe delle nostre strade è un multiplo di tutte le stragi terroristiche - si capisce che scommettere e investire su questo progetto sia lungimirante. Il secondo tema è l’efficienza: l’Algoritmo del Traffico in un mondo dove tutte le auto sono governate dall’Intelligenza Artificiale, consente di fluidificare i flussi, ottimizzare percorsi, ridurre tempi di viaggio, risparmiare energia (tanto più è che i progetti in questioni in questione puntano tutti sull’auto elettrica).
Infine c’è la dimensione Entertainment: l’ultima funzione che resterà a noi umani? Del mio collaudo della Tesla conservo la sensazione che l’abitacolo dell’auto futura stia diventando un altro luogo di consumo di informazioni, comunicazione e spettacolo. Via via che il computer mi esautora dalle funzioni di guida, per salvarmi la vita, i pensatori di questo nuovo oggetto mi riempiono il tempo di viaggio: schermi giganti, accesso a Internet, musica e video. Si lavora o ci si diverte, mentre l’Algoritmo guida. Non a caso si battono per il controllo di quel nuovo spazio Apple e Google: c’è un altro pezzo della nostra vita da colonizzare. Sempre meglio, comunque, che finire spappolati tra un Tir e un guard-rail.