Luca Veronese per ‘Il Sole 24 Ore'
uli hoenessAccade anche in Germania, nel club campione d'Europa, nella società di calcio forse più organizzata del mondo. Uli Hoeness, 62 anni, presidente del Bayern Monaco, viene scoperto dal fisco e tenta maldestramente, più volte, di giustificarsi, di chiedere scusa, di farsi perdonare. Come in una bancarotta di casa nostra con Parmalat e Cirio, con Parma e Lazio. Come in uno scandalo del futbol spagnolo, tra favori politici e speculazioni edilizie.
uli hoeness«Sì è vero - ammette Hoeness nel gennaio scorso - ho conti correnti in Svizzera», suscitando lo sdegno perfino di Angela Merkel: il cancelliere si dice «profondamente delusa» e Hoeness d'un tratto scompare dalle manifestazioni democristiane delle quali era ospite abituale.
uli hoenessLe indagini avanzano, Hoeness - centravanti campione di tutto negli anni Settanta con la squadra bavarese e con la nazionale tedesca - viene arrestato ed esce solo su cauzione milionaria: ammette di avere in una banca di Zurigo 33,5 milioni di euro che valgono un'evasione di 3,5 milioni tra il 2003 e il 2009. Offre le dimissioni da quel Bayern che con la sua guida dal 2009 è diventato un modello per tutti. Ma il board della società le respinge.
BAYERN MONACOIeri, all'apertura del processo, nuove confessioni, forse dettate dagli avvocati per cercare uno sconto di pena. «Sono lieto che ora tutto sia trasparente e sul tavolo», dice in un'aula affollatissima Hoeness che è anche titolare di un'impresa che produce würstel. «Sono profondamente dispiaciuto per quanto ho fatto, farò tutto il necessario per garantire che questo capitolo spiacevole si chiuda. Ho donato - aggiunge - cinque milioni di euro in beneficenza, non sono un parassita sociale». E ai giudici che chiedono come sia arrivato a muovere milioni di euro al giorno risponde: «Giocavo come un folle in Borsa, avevo perso la testa».
Rischia una condanna fino a dieci anni di carcere oltre a pesanti multe. E di fronte ai giudici arriva l'ammissione più sorprendente: al fisco tedesco Hoeness non ha sottratto 3,5 milioni ma molto di più: 18,5 milioni di euro. Giovedì il verdetto. Da chiarire anche i rapporti con alcuni importanti sponsor del club. Accade anche in Germania, come nella periferia sud dell'Europa. Come Hoeness fosse un Tanzi o un Cragnotti, non una gloria dello sport tedesco.