DAGONEWS
Andrea Orcel pare sempre più intenzionato, prima di trangugiare l’amaro calice del Monte dei Paschi (in tutto o in parte), ad accontentare gli azionisti di Unicredit lanciando un’Opa (non ostile) su Banco BPM, malgrado l’ostilità dell’ad Giuseppe Castagna e il favore del presidente Massimo Tononi.
L’autorevolezza e bravura di Castagna, che ha risanato BPM, l’ha portato a trovarsi abbandonato come un orfanello prima da Carlo Cimbri (per la fusione con Bper), sia con Orcel (in caso di acquisizione sarebbe dovuto diventare il suo numero due a piazza Gae Aulenti).
Mentre il governo Draghi spinge sempre più che sia creato, dopo Intesa San Paolo, il secondo polo bancario con Unicredit-Mps-BPM affinché le banche italiche non sia fagocitate da blitz di istituti stranieri, Orcel ha scelto l’uomo per le relazioni istituzionali nella persona di Franco Brescia, l’ex direttore public affairs di Telecom Italia che si era messo in proprio, che fu uomo di riferimento del compianto Guido Rossi.