1. EXOR: PARTNERRE, RICEVUTA OFFERTA, LA ESAMINEREMO
(ANSA) - PartnerRe conferma di aver ricevuto l'offerta di Exor da 137,5 dollari per azione. "Il cda, in consultazione con gli advisor legali e finanziari, esaminerà l'offerta rivista di Exor per raccomandare quello che è meglio per la società e i suoi azionisti. PartnerRe non avrà ulteriori commenti sulla proposta di Exor fino a quando il cda non avrà completato l'esame" afferma PartnerRe in una nota. PartnerRe ha respinto la precedente offerta di Exor.
SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN
2. EXOR RILANCIA SU PARTNER RE
Paolo Griseri per “la Repubblica”
Exor rilancia e la battaglia per la conquista di PartnerRe si fa più avvincente. A sorpresa il cda della finanziaria degli Agnelli aumenta l’offerta per la società di riassicurazioni americana con sede alle Bermuda e sale da 6,4 a 6,8 miliardi di dollari. Questo significa che ogni azione di PartnerRe viene valutata 137,5 dollari contro i 130 dell’offerta precedente. La proposta di Torino è quella «finale ed ultima», come ha voluto precisare John Elkann al termine della riunione del consiglio di amministrazione della società.
PIERRE CASIRAGHI E BEATRICE BORROMEO VANITY FAIR -2
Parlando a Bloomberg, Elkann ha aggiunto che l’aumento dell’offerta è stato reso possibile «dai risultati di Exor, migliori delle attese». Il primo trimestre 2015 si è infatti chiuso per la finanziaria degli Agnelli con un utile consolidato di 40,6 milioni, in miglioramento di 78,7 milioni rispetto al rosso di 38,1 del primo trimestre 2014, soprattutto grazie alle migliori performances delle controllate, Fca inclusa. Il patrimonio netto consolidato è di 8,7 miliardi, circa 700 milioni in più del primo quarto dello scorso anno. La finanziaria prevede un 2015 in utile.
Nonostante i risultati positivi, la Borsa punisce il titolo (meno 1,86) perché teme gli effetti della battaglia delle Bermuda. Piazzaffari aveva previsto, due giorni fa, la scelta di Torino di alzare la posta per Partner-Re tanto che gli entusiasmi per la plusvalenza di 722 milioni ottenuta grazie alla vendita di Cushman&Wakefield si sono subito raffreddati nell’ipotesi che almeno una parte di quel gruzzolo finisse bruciato nello scontro per la conquista della società di riassicurazione. E in effetti ieri Exor ha deciso di utilizzare poco più della metà della plusvalenza per alzare la posta su PartnerRe.
Lo scontro sembra destinato a proseguire fino all’inizio di luglio. In una lettera indirizzata ai vertici della società di riassicurazione, John Elkann annuncia che «ora Exor è il più importante azionista di PartnerRe» «avendo sottoscritto azioni per 572 milioni di dollari che rappresentano il 9,32 del totale». Dunque in queste settimane la finanziaria degli Agnelli è entrata nel capitale di PartnerRe e si prepara a giocare dalla posizione di principale azionista lo scontro finale.
La battaglia si svolgerà il 9 luglio a Bermuda quando i soci della compagnia di riassicurazione dovranno scegliere tra l’offerta di Exor e il precedente piano di fusione con Axis, altra società di riassicurazione americana. Per quale motivo gli Agnelli combattono la guerra delle Bermuda? Perché, è spiegato in una slide mostrata ieri al cda di Torino, il settore delle riassicurazioni è anticiclico rispetto, ad esempio, a quello dell’auto. In particolare PartnerRe ha garantito un indice di medio di performance del 9,5% annuo contro una media di tutti i mercati (MSCI) intorno all’8%.