FINMECCANICA, NON FARE L’INDIANA! 12 DENUNCE PER AGUSTA-WESTLAND

Arriva la vendetta dell’India per la questione dei marò: la polizia denuncia 12 persone e quattro società per complotto e frode per le tangenti sugli elicotteri Agusta Westland - Gli indiani gridano al tradimento e al complotto e i rapporti fra i due paesi s’incrinano...

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1 - INDIA, FINMECCANICA ACCUSATA DI CORRUZIONE
Da "Corriere.it"

LOGO AGUSTA WESTLANDLOGO AGUSTA WESTLAND

La polizia criminale indiana (Cbi) ha formalizzato una denuncia per complotto e frode, nell'intento di approfondire le indagini già svolte su presunte tangenti nella fornitura di 12 elicotteri Agusta Westland, società controllata dalla Finmeccanica. La denuncia riguarda 12 persone e quattro società, mentre perquisizioni sono state ordinate in 14 differenti luoghi di New Delhi, della sua provincia e di Chandigarh.

ELICOTTERO AGUSTA WESTLANDELICOTTERO AGUSTA WESTLAND

ACCUSATE DODICI PERSONE - In un comunicato il Cbi ha reso noto che «è stata formalizzata una denuncia sulla vicenda degli elicotteri (della Agusta Westland) in base alla sezione 120 e 420 del Codice penale indiano e alla Legge sulla prevenzione della corruzione». L'accusa riguarda, si precisa, «quattro società e 12 persone, fra cui l'ex capo dell'aviazione militare indiana (S.P. Tyagi). In base alla denuncia, si è infine appreso, «sono state disposte perquisizioni in 14 località».

SEDE FINMECCANICASEDE FINMECCANICA

2 - L'INDIA ALZA I TONI, I MARÒ TORNANO UN'ARMA POLITICA
Da "Rainews24.rai.it"

Se l'Italia non manterrà l'impegno preso di far rientrare in India i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ci saranno conseguenze nei rapporti tra i due Paesi. Lo ha detto il premier indiano Manmohan Singh, citato dai giornali indiani.

"Inaccettabile"
"Le autorità italiane hanno violato tutte le regole dei rapporti diplomatici e messo in
discussione gli impegni solenni assunti dai rappresentanti accreditati del governo", ha detto Singh. "Il nostro governo - ha affermato ancora il premier davanti alla Camera bassa del Parlamento indiano - ha detto chiaramente che l'azione intrapresa dal governo italiano è inaccettabile".

SALVATORE GIRONE E MASSIMO LATORRESALVATORE GIRONE E MASSIMO LATORRE

La sorte di Mancini
Più o meno le stesse parole erano state pronunciate ieri davanti all'ambasciatore
italiano in India, Daniele Mancini, durante il suo colloquio al ministero degli Esteri. E oggi il Times of India ipotizza che di fatto Mancini possa avere le ore contate come ambasciatore italiano a New Delhi. Scontato, anche agli occhi di osservatori di paesi terzi, il suo richiamo a Roma.

Rabbia
A Trivandum, intanto, centinaia di pescatori hanno annunciato lo sciopero minacciando di bruciare le foto dei due militari italiani. Anche l'opposizione reclama una reazione immediata dal governo.

Manmohan singhManmohan singh

La questione politica
Il Bjp, il partito nazionalista indù, ha definito il rifiuto italiano di far ripartire i marò, "un tradimento" e "un inganno contro la Corte Suprema dell'India". L'accusa dell'opposizione al governo indiano è di essere "corresponsabile", in qualche modo, con quello italiano per gli ultimi sviluppi della vicenda. L'ipotesi del "complotto" è alimentata anche dai media locali.

Catherine AshtonCatherine Ashton

La Cnn-Ibn, tv "all news" indiana, ha ricordato una dichiarazione del ministro degli Esteri Salman Khurshid risalente allo scorso febbraio. "Il governo italiano - aveva affermato Khurshid - ci ha chiesto di intervenire sulla vicenda ma non era possibile, nello stesso modo in cui non lo era per loro fare qualcosa per la nostra richiesta di documenti di Finmeccanica". Ieri - prosegue l'emittente - "il governo italiano ha ceduto", mandando una prima parte di documenti all' India riguardante le presunte tangenti pagate per la commessa di 12 elicotteri della Agusta Westland all' aviazione indiana. L'interrogativo che l'opposizione si pone è se anche il governo indiano abbia ceduto permettendo ai marò di rimanere in Italia.

Salomonica
Catherine Ashton, la portavoce dell' alto rappresentante per la Politica estera dell' Unione europea, "auspica che una soluzione possa essere trovata nel pieno rispetto
della Convenzione delle Nazioni Unite sulla legge del mare e le leggi internazionali e nazionali".

 

 

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