Le proteste contro la decisione del Governo di concedere la proroga senza gara della concessione per il Gratta&Vinci a Lottomatica, contenuta nel decreto fiscale, per 800 milioni di euro, di cui 50 milioni sul 2017 e 750 sull’anno prossimo, ha sollevato molte polemiche e una forte opposizione, che pare aver fatto breccia nello stesso Governo. Anche Confindustria ha messo in luce le criticità sotto un profilo economico (introiti erariali) oltre che normative (in contrasto con direttiva europea). Una posizione ufficiale di peso, espressa all’interno dell’audizione sulla manovra economica davanti le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
Così Confindustria: “Infine, il disegno di legge reca nuove norme in materia di giochi che si aggiungono a quelle già contenute nel Decreto Legge Collegato (DL n. 148/2017). In questa sede preme segnalare l’inopportunità di rinnovare all’attuale concessionario, in via esclusiva per ulteriori 9 anni e senza alcuna gara, la Concessione in scadenza relativa alle lotterie istantanee “Gratta&Vinci”. Tale decisione appare in conflitto con la normativa europea, che considera il rinnovo automatico delle concessioni lesivo delle dinamiche del libero mercato. Inoltre, dal punto di vista del gettito erariale, la misura rischia di sortire effetti deleteri, posto che l’indizione di una gara potrebbe produrre entrate erariali superiori a quelle attualmente stimate dal rinnovo.
Anche con specifico riferimento alla norme che disciplinano la proroga fino al 31 dicembre 2018 delle concessioni del Bingo e delle scommesse sportive ed ippiche vanno operate alcune considerazioni. Premessa la necessità di pervenire ad un quadro del sistema concessionario chiaro e stabile, anche mediante l’avvio nel 2018 della gara per le nuove concessioni, si ritiene che lo schema di proroga non tenga in debito conto, non solo gli investimenti richiesti, ma anche gli attuali ricavi medi dei singoli Bingo e, per quanto riguarda le scommesse, dei negozi e punti di gioco (cd “Corner”).
Sono state infatti introdotte richieste sproporzioniate rispetto alle capacità delle varie tipologie di punti di produrre reddito, in particolare per i Bingo, per i “Corner”, nonché per alcune tipologie di negozi di gioco. Una più equa determinazione degli importi richiesti dovrebbe avvenire tenendo conto delle differenze esistenti nel panorama dei diritti concessi, distinguendo tra giochi ippici e scommesse sportive in ragione della relativa e diversa redditività, evitando duplicazioni di esborsi.”
Il Governo, finito sotto un fuoco incrociato, sembra cedere. Il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, intervenuto a sua volta in commissione in Senato sul tema delle lotterie istantanee, ha affermato: "l’orientamento del Governo è quello dell’indizione di una procedura competitiva, cosicchè nella legge di bilancio potrà essere previsto che i proventi della gara sostituiscano, dal punto di vista finanziario, quelli dell’eventuale proroga". A protestare tra gli altri erano stati la senatrice Bottici (M5S), che ha presentato un'interrogazione parlamentare in cui si chiede al Ministro Padoan di indire una gara per la concessione dei Gratta e vinci. Secondo gli interroganti, la proroga del DL Fiscale determinerebbe una posizione di "monopolio" a favore di Lottomatica.
Nella seduta dell'Aula del Senato di martedì 31 ottobre 2017 è stata infatti presentata l'interrogazione 3-04086 in merito alla proroga della concessione Gratta e vinci prevista dal DL Fiscale. Secondo gli interroganti, la disposizione, sancendo il rinnovo del titolo concessorio a favore dell'attuale concessionario e non tramite l'assegnazione mediante procedura di gara, di fatto trasforma una concessione assegnabile a più operatori in una monoconcessione, determinando così una posizione di "monopolio" a favore dell'attuale concessionario.
Gli esponenti M5S criticano la scelta del Governo a favore di Lottomatica, in espresso conflitto con la normativa europea che ha imposto il divieto del rinnovo automatico delle concessioni, in quanto lesivo delle dinamiche del libero mercato, della concorrenza e della libertà di stabilimento. Infine, i firmatari dell'atto evidenziano le pesanti e negative ripercussioni sotto il profilo della tutela della concorrenza precludendo, di fatto, ad ulteriori player del settore la possibilità di entrare nel segmento di mercato della lotteria istantanea.
A protestare anche la senatrice Lucrezia Ricchiuti di Art1-Mdp: “Non si capiva la ragione di non voler procedere con la gara” afferma l’esponente di Mdp, anche perchè “davanti all’exploit del Gratta e Vinci con la gara l’incasso per lo Stato sarebbe certamente superiore agli 800 milioni che Lottomatica aveva offerto nel 2010 quando ha partecipato da sola”. Proprio oggi in commissione bilancio “abbiamo sollecitato il governo” su questo tema e il vice ministro all’economia Enrico Morando ha detto di essere favorevole alla gara.
Sul provvedimento oggi alle 15 scadeva il termine per presentare gli emendamenti. “Abbiamo presentato un emendamento sostitutivo – continua la senatrice Ricchiuti – e per la copertura dei 50 milioni sul 2017 abbiamo previsto il versamento di una cauzione da parte dei soggetti che parteciperanno alla gara”. “Siamo stati da sempre contrari all’ipotesi di non procedere con la gara – afferma l’esponente di Mdp – e oggi siamo abbastanza soddisfatti che il governo abbia fatto proprio il principio di fare la gara europea”. Il vice ministro Morando ha riferito che il governo valuterà se presentare un proprio emendamento al riguardo o fare proprio uno già presentato.