Aldo Fontanarosa per la Repubblica
Nel Paese delle tante inutili complicazioni, ecco una regola semplice, utile, che funziona. Cambiare società dei telefoni e conservare il proprio numero di cellulare è un diritto reale ed effettivo che l' italiano medio continua a esercitare con entusiasmo. Il merito è di norme europee molto nitide, e delle due delibere del nostro Garante per le Comunicazioni (del 2011 e 2013) che le attuano senza fronzoli.
Così l' anno scorso è arrivato anche il record. La barriera dei 100 milioni è ormai superata, infranta. Per 101.8 milioni di volte, una persona o un' impresa ha chiesto di portare con sé il numero del telefonino mentre cambiava operatore, andando a dama. Dal 2011 quando il diritto ha preso forma e fino al 2016, i cambi sono stati più di 421 milioni.
Considerevoli i benefici per le tasche degli italiani (premiate da offerte sempre più vantaggiose) e per la concorrenza. Certo, i nemici delle nostre piccole libertà restano ben armati e molto agguerriti. Dunque c' è sempre la società di telefonia, il manager senza scrupoli, il centralinista impreparato che cerca di trattenere ogni singolo cliente anche quando questo è deciso ad andare altrove.
Nella sua Relazione annuale alle Camere, proprio il Garante delle Comunicazioni rivela di aver ricevuto, nel 2016, il maggior numero di reclami della sua storia da persone o aziende furiose verso gli operatori telefonici. Siamo a quota 5958 reclami in un solo anno (merito anche delle procedure digitali che permettono di scrivere al Garante dal tablet o dal pc).
Ora, le società della telefonia hanno imparato la lezione, su tante cose. I loro contratti sono più chiari, i servizi non richiesti vengono ancora attivati all' insaputa del cliente, ma meno che in passato. Ce lo dicono i reclami, in netto calo su questi due punti. Su altri fronti, il marketing di qualche operatore si conferma illegale e senza scrupoli. Si impennano i reclami perché, di colpo, la società cambia il nostro piano tariffario stangandoci; perché i call center non conoscono o non ricordano (guarda caso) quali siano i diritti di noi clienti, come sanciti nelle Carte dei servizi.
Ed ecco appunto i reclami che gli italiani scrivono furiosi quando l' operatore spiega che il loro contratto non si potrà mai sciogliere, che cambiare è impossibile o comunque molto costoso. Sono state 1116 le persone o le aziende costrette ad appellarsi al Garante nel 2016, 1106 nel 2015, perché ostacolate in questa piccola grande libertà.