1 - BORSA: PIT STOP PER MILANO DOPO MINIRALLY, -0,6% PER SPREAD E GENERALI
Radiocor - Il recupero dello spread Btp/bund e il tonfo delle Generali impongono un pit stop a Piazza Affari dopo quattro sedute consecutive di rialzo. Se il calo della produzione industriale europea non ha scosso i principali indici azionari continentali - tutti intorno alla parita' - gli investitori hanno approfittato per prendere beneficio sui periferici in buon recupero da inizio anno: Madrid ha perso lo 0,4%, Piazza Affari lo 0,64% nel Ftse Mib e lo 0,58% nel Ftse All Share.
A favorire i realizzi sui bancari, il rimbalzo dello spread sui titoli decennali oltre quota 260 punti, mentre la performance peggiore e' arrivata da Generali (-3%) che non ha sorpreso il mercato con il piano strategico 2015. Denaro su Fiat (+6,25%), grazie al possibile accordo con i cinesi di Guangzhou per la produzione della Jeep in Cina, e su Ferragamo (+4,7%) sulla scia del buon andamento delle vendite nel IV trimestre. Sul mercato valutario, euro in rafforzamento a 1,3359 dollari (1,3341) e a 119,30 yen (119 ieri). Petrolio in leggero calo a 93,44 dollari al barile (-0,13%).
Obama con Boehner2 - SPREAD BTP CHIUDE IN RIALZO A 264 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e l'equivalente Bund tedesco chiude la prima seduta della settimana in rialzo a 264 punti dai 254 punti di venerdì. Il tasso sul decennale del Tesoro è in rialzo al 4,19%. Il differenziale della Spagna si attesta a 347 punti base col rendimento dei Bonos appena sopra la soglia del 5% (5,02%).
3 - OBAMA, O CONGRESSO ALZA TETTO DEBITO O DEFAULT
(ANSA) - "Se il Congresso non alza il tetto del debito pubblico, l'America non sarà più in grado di onorare i suoi impegni": lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso di una conferenza stampa. "Alzare il tetto del debito non vuol dire aumentare la spesa pubblica, ma permettere al Paese di onorare le spese su cui si è già impegnato", ha detto Obama, sottolineando come "non alzare il tetto del debito sarebbe assurdo, sarebbe una ferita autoinflitta alla nostra economia, e paradossalmente aumenterebbe il deficit".
4 - USA:OBAMA,SENZA AUMENTO TETTO DEBITO DISASTRO MERCATI
(ANSA) - Se il tetto del debito non sarà innalzato "le conseguenze saranno disastrose": lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, che ha sottolineato "i rischi di una crisi dei mercati finanziari".
5 - GENERALI: GRECO, SAREMO 'MOLTO PROGRESSIVI'SUI DIVIDENDI
Radiocor - 'Sui dividendi non intendiamo essere il maggior distributore, ma saremo molto progressivi nei miglioramenti'. Lo ha detto il ceo di Generali, M ario Greco, rispondendo alle domande degli analisti all'Investor Day.
6 - GENERALI:GRECO,NO AUMENTO PER NON PERDERE POSSIBILITA'FUTURE
(ANSA) - Per Generali l'aumento di capitale é un'ipotesi da riservare a eventuali opportunità di crescita futura e non per l'attuale riduzione del debito. Lo ha chiarito il group ceo Mario Greco, sottolineando di ritenere che sia questa "la strategia migliore per creare delle possibilità di crescita delle Generali nei prossimi anni". "Questo è uno dei pochi gruppi italiani che può crescere nei prossimi anni - ha spiegato -. Vogliamo creare la credibilità per poter andare dagli azionisti italiani ed esteri per dire 'lasciateci crescere ancora' ".
7 - RCS: GRECO, PARTECIPEREMO AD EVENTUALE AUMENTO SE CONDIZIONI INTERESSANTI
Radiocor - 'Non sono conoscenza di informazioni su un aumento di capitale di Rcs. Parteciperemo all'operazione solo se avra' condizioni i nteressanti per Generali'. Lo ha detto il ceo di Generali, Mario Greco, rispondendo durante la conferenza stampa all'Investor Day. 'Per Rcs, come per ogni quota, valutiamo la cosa piu' conveniente e poi prendiamo le decisioni, una per una.
Ad ora su Rcs non possiamo fare nulla, perche' siamo vincolati dal patto. Quando il patto si aprira', valuteremo la situazione e decideremo'. Uscirete?, e' stato chiesto al ceo, che ha risposto nuovamente 'valuteremo'. Le Generali hanno il 3,7% di Rcs.
SCOTT JOVANE8 - PIRELLI: GRECO (GENERALI), SI' A RINNOVO PATTO SE PER UN ANNO
Radiocor - 'Siamo favorevoli a restare nel patto Pirelli per un anno se il patto sara' accorciato. Se non lo sara', usciremo, ma credo che sara' accorciato'. Cosi' il ceo di Generali, Mario Greco durante la conferenza stampa all'Investor Day del gruppo. 'Siamo molto positivi sul valore della societa' e del titolo e quindi restiamo con piacere', ha aggiunto Greco. Le Generali hanno il 4,41% di Pirelli e il termine per le eventuali disdette del patto scade domani, 15 gennaio.
9 - GENERALI: DEBOLE IN BORSA (-3%), PER GRECO OBIETTIVI SERI
(ANSA) - Forti vendite su Generali in Piazza Affari in concomitanza con la presentazione a Londra delle strategie della compagnia fino al 2015: il titolo è sceso del 3,09% finale a 14,1 euro in n a giornata poco mossa per gl altri grandi gruppi assicurativi europei. Significativi gli scambi: sono passate di mano oltre 15 milioni di azioni, contro una media quotidiana dell'ultimo mese inferiore ai 7 milioni.
Interpellato sulla debolezza del titolo Mario Greco, group ceo del Leone, ha detto che i target dati al mercato sono "seri, sensati e raggiungili da noi nei prossimi anni: non credo che questi siano target prudenti, penso che siano appunto target seri". Nel dettaglio il gruppo punta a raggiungere un Roe operativo (ritorno sul capitale netto) al 13% a regime, equivalente a un risultato operativo superiore a 5 miliardi.
10 - GENERALI: PELLICIOLI, PARLIAMO DI GALATERI QUANDO IL MOMENTO
(ANSA) - "Quando sarà il momento se ne parlerà". Ha risposto così Lorenzo Pellicioli, a.d del gruppo De Agostini e consigliere del Leone, a margine dell'investor day delle Generali, alla domanda se al rinnovo del board della compagnia in primavera verrà confermato il presidente Gabriele Galateri. "Anche io devo essere riconfermato", ha aggiunto Pellicioli, che non ha dato altre risposte né ha fatto commenti sul piano presentato oggi dal gruppo triestino.
11 - CHRYSLER: MARCHIONNE IPO POSSIBILE IN 9 MESI
(ANSA) - "L'Ipo Chrysler è tecnicamente fattibile tra 9 mesi". Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo Fiat Sergio Marchionne.
12 - MARCHIONNE, VEBA NON AZIONISTA CRHYSLER A LUNGO
(ANSA) - Il fondo "Veba non resterà azionista di Chrysler a lungo e non dovrebbe rimanerlo, ma loro devono fare il loro lavoro e vogliono monetizzare". Così l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne si è espresso sul contenzioso con il sindacato UAW che tramite Veba controlla il 41,5% di Chrysler. Sulla valutazione della quota Veba su cui Fiat intende esercitare l'opzione di acquisto, Marchionne ha aggiunto che "occorre trovare un benchmark. Dobbiamo trovare una soluzione. Il processo è in evoluzione".
13 - FIAT: STRAPPA IN PIAZZA AFFARI (+6%) SU IPOTESI JEEP IN CINA
(ANSA) - Gli operatori di Borsa promuovono l'ipotesi di un accordo da parte di Fiat, con una possibile joint venture al 50%, con la cinese Guangzhou Automobile Group per la produzione in Cina di modelli a marchio Jeep: il titolo del Lingotto è salito del 6,25% finale a 4,38 euro. L'intesa - secondo indiscrezioni di stampa - potrebbe essere ufficializzata a breve al salone di Detroit, con Piazza Affari che è invece rimasta abbastanza insensibile agli annunci di una completa integrazione di Fiat con Chrysler. Positiva anche la chiusura di Exor, il cui titolo è salito dello 0,89% a 20,4 euro. Male invece Industrial (-2,02% a 8,9).
14 - FERRARI: BISIGNANI JR. CAPO COMUNICAZIONE ATTIVITÀ SPORTIVE
(ANSA) - Dall'1 febbraio Renato Bisignani avrà il ruolo di responsabile della comunicazione Attività Sportive della Ferrari. Lo ha reso noto la casa di Maranello. Da tre anni in Ferrari Bisignani - 27 anni, romano, figlio di Luigi - si è occupato dapprima degli sponsor e nell'ultimo anno ha cominciato la collaborazione con l'ufficio stampa della Scuderia. Contemporaneamente Luca Colajanni assumerà l'incarico di responsabile della comunicazione Prodotto e Corporate per Europa e Medio Oriente.
15 - DEBITO P.A.: BANKITALIA, A NOVEMBRE NUOVO RECORD STORICO A 2.020 MLD
Radiocor - A novembre il debito delle amministrazioni pubbliche e' aumentato di 6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.020,7 miliardi. Lo comunica la Banca d'Italia nei supplementi al bollettino statistico precisando che l'incremento e' dovuto essenzialmente al fabbisogno (al netto delle dismissioni), pari a 4,4 miliardi e agli effetti accrescitivi sul debito degli scarti di emissione e dell'andamento del cambio (complessivamente pari a 0,7 miliardi). Tuttavia, nel mese di dicembre, anticipa Bankitalia, il rilevante avanzo osservato per il settore statale e il forte decumulo della liquidita' del Tesoro dovrebbero aver portato il debito ampiamente al di sotto della soglia dei 2.000 miliardi.
16 - ENTRATE TRIBUTARIE: BANKITALIA, +3,1% PRIMI 11 MESI DEL 2012 A 340,7 MLD
Radiocor - Nel mese di novembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 31,4 miliardi, in aumento di 1,4 rispetto a quelle dello stesso mese del 2011 (30 miliardi). Lo rileva Bankitalia nel supplemento al bollettino statistico di finanza pubblica. Nei primi undici mesi tali entrate sono ammontate a 340,7 miliardi, in aumento del 3,1% (10,2 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2011 (330,6 miliardi).
17 - ALITALIA:CARBONELLI,SOCI COMPATTI SU NO SVENDITA A AIRFRANCE
(ANSA) - "C'é una solidarietà tra i soci italiani di Alitalia per il mantenimento della partecipazione tale che se Air France proponesse un'acquisizione a basso prezzo rimarrebbe delusa". Così Cosimo Carbonelli D'Angelo, azionista con il 3,1%, sottolineando che "é escluso che Alitalia possa finire nelle mani dei francesi per un pugno di noccioline". La maggioranza dei soci "non prenderà in considerazione alcuna ipotesi di vendita a condizione che non siano valorizzati in modo qualificato i propri asset e l'italianità".
Fra i soci italiani, spiega Carbonelli, c'é "un dialogo" continuo, anche alla luce delle "indiscriminate indiscrezioni giornalistiche". "Ma non è finalizzato ad alcuna dismissione", aggiunge il proprietario della G&C Holding, precisando che non c'é ancora un mandato ad una banca d'affari ma "é all'ordine del giorno la possibilità di dare prima o poi mandato ad una banca d'affari", così come "é possibile che un domani, in presenza di un soggetto interessato ci possano essere dei movimenti sull'azionariato". In questo momento, tuttavia, "io ho la percezione che ci siano dei soggetti terzi interessati a parlare male dell'azienda e a svilirne i valori in maniera strumentale", osserva Carbonelli, sottolineando che invece Alitalia "ha un valore strategico che va ben al di là di calcoli ragionieristici".
ATTILIO BEFERA18 - PROFESSIONI: PARTITE IVA, UNO SU 2 FATICA ARRIVARE FINE MESE
(ANSA) - Quasi un professionista "partita Iva" su 2 (il 47,7%) riesce a stento ad arrivare alla fine del mese, una volta sostenute le spese minime vitali (bollette, mutuo/affitto, cibo, mezzi di trasporto). Per il 22,6% invece il reddito è insufficiente a mantenersi. E' quanto emerge da un'indagine svolta da Acta su una campione di professionisti che lavorano soprattutto con imprese private e con il settore pubblico.
Le maggiori difficoltà vengono segnalate da chi lavora nelle aree più creative come pubblicità, editoria e design, mentre migliore è la situazione di chi svolge attività più tecniche come Ict e attività ingegneristiche, ma anche per i consulenti di direzione e strategia. Per le partite Iva è "molto importante" l'apporto di altri redditi familiari (27% può contare in misura significativa sul reddito del o della partner, il 12,8% su quello della famiglia di origine), mentre molto più raro l'apporto significativo di altri redditi da lavoro o pensione (3,7%) e di rendite (3,7%).
Con la crisi - indica ancora la ricerca dell'Associazione consulenti terziario avanzato - il tempo dedicato all'attività lavorativa è aumentato, ma non quello diretto all'attività lavorativa in senso stretto, che al contrario è più spesso diminuito. Ad aumentare è soprattutto il tempo per la ricerca di nuovi clienti, ma anche per questioni amministrative e recupero credito e per attività di aggiornamento e innovazione. A moltiplicarsi però sono le richiesta di lavorare gratis, sperimentate da oltre la metà degli intervistati: per il 37% è una richiesta occasionale, per il 15,9% invece si tratta una richiesta frequente. Altro tasto dolente sono i pagamenti.
Pressoché scomparsi gli anticipi (per il 76% degli intervistati), mentre il 18% li riceve raramente e solo il 6% con una certa regolarità. Si confermano i ben noti problemi nella puntualità dei pagamenti, denunciati dal 45% dei professionisti, e in particolare da chi ha come cliente principale la Pa.
CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO