1. ELKANN VUOLE USCIRE DAL CORRIERE E INVESTIRE IN ''REPUBBLICA-ESPRESSO''
IL TWEET DI CLAUDIO CERASA SU REPUBBLICA E STAMPA
Da Dagospia del 25 novembre 2015
2. COME SARÀ L'INGRESSO DI ELKANN NEL GRUPPO ''REPUBBLICA- ESPRESSO''
Da Dagospia del 21 gennaio 2016
3. IL TWEET DI CERASA
Il tweet di Claudio Cerasa: "Oggi verra' annunciata la fusione tra Repubblica e Stampa. E oggi Fca-Fiat dovrebbe annunciare anche la sua storica uscita da Rcs”
CARLO DE BENEDETTI ANNI NOVANTA
4. IL GRAFFIO
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto del ministero per lo Sviluppo economico, che emetterà un nuovo francobollo del valore di 95 centesimi. Sarà dedicato - nientemeno - al quotidiano «La Repubblica», per celebrare a dovere il 40° anniversario della fondazione del quotidiano, nonchéla vicinanza da esso espressa al governo Renzi dacché questi è al potere. Il francobollo è stampato dall' Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La tiratura stabilita è di ottocentomila esemplari. La vignetta raffigura un particolare della prima pagina in edicola il 14 gennaio 1976. Lo scambio di regali fra amici lo pagano gli italiani.
Tanti auguri il graffio.
5. NOZZE RENZIANE: REPUBBLICA-STAMPA
Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”
«La Repubblica» e «La Stampa» marciano verso il matrimonio. L' anziano Carlo De Benedetti che offre la mano al giovane John Elkann. Molto appassionato di giornali come il nonno Avvocato. Forse un po' meno dell' Italia. Magari i due possibili partner sceglieranno una forma di unione civile come annunciava ironicamente ieri il "Foglio" depositario dell' anticipazione. Addirittura il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara informava che gli avvocati sono al lavoro per definire l' intesa. In altri tempi un' anticipazione così ghiotta avrebbe scatenato l' inferno. Sia nei luoghi della politica sia in Borsa. Ieri, invece, non è successo nulla.
Segno che probabilmente il Paese ha altro cui pensare e che la carta stampata, forse, emoziona un po' meno di prima. Quale che sia la narrazione ci sono i fatti che dicono cose precise. Registrano l'assoluto silenzio di partiti e istituzioni pubbliche insieme al l' indifferenza di Piazza Affari. Le azioni dell'Espresso, cui «La Repubblica» fa capo, al termine di una giornata moscia hanno fatto un impercettibile movimento dello 0,06% mentre il resto del listino volava in alto del 2,2%. L' unica azione editoriale a correre era Rcs (+8%) che però, in questa storia di amori di carta stampata che si gioca fra Roma e Torino e ha come protagonisti cognati ed ex soci entra solo di striscio.
I fatti concreti che portano in direzione dell'unione civile sono due. Uno è ben noto: il passaggio di Mario Calabresi dalla direzione della «Stampa» a quella de «La Repubblica». L' altro ha avuto una eco meno acuta: da domenica prossima «L' Espresso» uscirà come supplemento de «La Repubblica». Vuol che il settimanale cerca la stampellla della sua più giovane e robusta figlia.
Un'altra conferma dell'affanno in cui vive la carta stampata. Ed è proprio in questo ambiente un po' malfermo che maturano le voci dell' unione fra i due quotidiani. Il modello sarebbe quello già sperimentato a «La Stampa» nella fusione con «Il Secolo XIX». Stessa società editrice e due testate prestigiose a scambiarsi articoli e servizi. Lo schema, però dovrebbe essere diverso. Nel matrimonio fra Torino e Genova comanda Elkann. In quello tra «Stampa» e «Repubblica» l' equilibrio sarà a favore di De Benedetti. Una soluzione stabile? Dipende.
Certo Elkann non sembra nutrire grande interesse per la carta stampata in Italia. Aveva provato a celebrare il matrimonio (quello veramente davanti all' altare) fra «Stampa» e «Corriere della Sera». Era stato bloccato dall' opposizione del parlamentino dei grandi soci di via Solferino. Nello scontro era stata abbattuta la direzione di Ferruccio De Bortoli. John però aveva perduto la successione nella quale, come sempre, aveva giocato la carta Calabresi.
FRANCO RODOLFO E CARLO DE BENEDETTI
Deve essere stato il momento della svolta perchè tutti i fatti successivi portano la royal family torinese sempre più lontana dall' Italia. Dapprima l'acquisto de «L'Economist» di cui John è il principale azionista anche se, per rispettare la tradizione della casa editrice britannica, ha mescolato la sua presenza con gli altri soci.
Adesso le voci sull'unione fra «Stampa» e «Repubblica». Ma anche in questo caso il futuro è incerto. L'Ingegnere non è più giovanissimo e i figli non nutrono interesse per la carta stampata. Rodolfo è inciampato nell'operazione Sorgenia. Marco fa il banchiere d'affari. L' unione civile, in questo caso, non avrà tanto bisogno di un figlio, quanto di un padre.