MARCO SIMEON
DAGOREPORT
Tempi duri per i grandi comunicatori unti dal signore e in odore di Opus Dei. Dopo l'uscita (con spinta) dalla Rai di Marco Simeon, da sempre pupillo del card.Tarcisio Bertone, costretto a traslocare dagli uffici delle relazioni esterne con il Vaticano -, anche il portavoce di Finmeccanica, Carlo Maria Fenu, nei giorni scorsi è stato messo alla porta dal nuovo numero uno del gruppo, Alessandro Pansa.
La decisione era nell'aria dopo l'arresto dell'ex amministratore Giuseppe Orsi, indagato per "tangenti e riciclaggio internazionale".
...COME UNGERE LE RUOTE NELLE REDAZIONI...
E anche in seguito alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche in cui Orsi e Fenu, secondo quanto scrivono i giudici per le indagini preliminari (Gip), pensavano di "costruire una campagna stampa retribuita e compiacente" in difesa dell'allora presidente indagato.
I due parlano al telefono di stanziare un milione di euro "per la specificità del lavoro" da assegnare ai giornalisti da mettere "sul pezzo...e con voglia di fare". E ancora: "se ci dicono che ho bisogno di 20 giornalisti per un mese va bene...pagheremo quello che serve...".
...IL SILENZIO DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI
Una brutta vicenda che getta un'ombra oscura su tutta la stampa fino a quando non sarà chiarito quale tipo di rapporti intercorrono tra le potenti agenzie di comunicazione e i media. Ma sarebbe auspicabile sin da ora che anche l'Ordine dei giornalisti (Carlo Maria Fenu è iscritto all'albo della Lombardia) facesse la sua parte sui casi di presunta (o tentata) corruttela da parte di un giornalista (aziendale) nei confronti dei propri colleghi.
F-35, SE 16 MILIARDI SPRECATI NON FANNO NOTIZIA
Per i giornaloni dei Poteri marci la notizia che il Pentagono ha bocciato le capacità d'aria (e di combattimento) degli F-35, bollandoli come "bare volanti", vale soltanto poche righe.
Già che sono i 16 miliardi di euro che il governo italiano sta buttando al vento in tempi di spending review?
Vallo a chiedere al Corrierone che con i suoi Gabibbo alle vongole Stella&Rizzo si scandalizza soltanto per l'"appalto d'oro" alla Selex per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione. E quello per gli F-35 che il governo Monti s'appresta a onorare che cos'è? Un appalto di latta?
NESSUNA LUNA DI MIELE TRA CDR E LA DIREZIONE?
Dicono in via Solferino che già sarebbe finita la luna di miele tra il comitato di redazione e Flebuccio de Bortoli.
Quest'ultimo sarebbe stato "molto ostile" alla pubblicazione (a puntate) nei Comunicati del Cdr della storia del bidone-Recoletos. Da anni fonte di tutte le attuali disgrazie finanziarie dell'Rcs Media Group.
Dunque, è "una forzatura" anche quella di Dagospia nell'aver bollato la rappresentanza sindacale, come, di fatto, un "comitato di direzione". Sarà.
Resta che, come hanno rilevato tutti i media anche grazie alla mediazione di Flebuccio de Bortoli, dal tavolo della trattativa sono stati "rimossi" d'incanto i tagli (800 persone tra giornalisti e addetti) e l'alienazione degli edifici di via Solferino-San Marco, al solo scopo di consentire l'uscita regolare del giornale (sollecitata dalla direzione) ed evitare gli scioperi (già annunciati) nel pieno del Conclave per l'elezione del nuovo Papa e in vista della rielezione del capo dello Stato.
Ma cosa accadrà una volta chiusa la "pax debortoliana"?
IL TITOLO RCS TRA SPECULAZIONI E RIBASSI RECORD
Dopo averci raccontato in lungo e in largo la vicenda Recoletas pure nelle pagine economiche del lunedì (senza l'autorizzazione della direzione?), i giornalisti del "Corriere della Sera" dovrebbero spiegare - soprattutto ai propri lettori -, se assisteremo a un cambio di direzione, sollecitato dall'asse Mediobanca-Fiat e finora mai smentito quando sarà disseppellita in via Solferino l'ascia di guerra appena riposta per opportunità (di tutti).
"NO" DI NAGEL-ELKAN PER "IL MONDO" ALL'EX ARPE
Intanto, nonostante la penuria di acquirenti la coppia Nagel-Elkan da oltre un anno ha posto il suo veto alla possibilità di cedere "il Mondo" (e altri periodici) al "poco amato" ex banchiere di piazzetta Cuccia, Matteo Arpe.
E bene farebbe pure il Cdr a chiedere alla Consob notizie sul "curioso" andamento del titolo Rcs in Borsa. In questo periodo il titolo capitalizza 748 milioni. Dopo il forte rialzo delle quotazioni registrato nell'estate scorsa (da 0,43 euro a 2,99) nei primi due mesi del 2013 ha registrato infatti una flessione del 22,4%.