1 - LVMH: ACCORDO DEFINITIVO PER L'ACQUISTO DI TIFFANY
(ANSA) - La società leader mondiale nel settore dei beni di lusso LVMH ha acquistato la gioielleria americana Tiffany. Lo hanno reso noto i due gruppi in una nota congiunta, confermando le indiscrezioni dei media americani su un'intesa preliminare. E' stato raggiunto un "accordo definitivo per l'acquisizione di Tiffany da parte di LVMH al prezzo di 135 dollari per azione. La transazione vale per Tiffany circa 14,7 miliardi di euro, ovvero 16,2 miliardi di dollari", riferisce la nota.
2 - ARNAULT CONQUISTA TIFFANY CON UN'OFFERTA DA 16,3 MILIARDI
Francesca Pierantozzi per "il Messaggero"
Questa volta il prezzo è giusto: per 16,3 miliardi di dollari, il colosso del lusso francese LVMH dovrebbe aggiudicarsi l'iconico gioielliere americano Tiffany. Il matrimonio era ormai cosa fatta ieri sera, con i due board riuniti per «finalizzare l'accordo» secondo il Wall Street Journal, che ha citato fonti vicine ai negoziati.
Le nozze si dovrebbero consumare con una valorizzazione del titolo a 135 dollari. Il corteggiamento è durato un po' più di un mese. Il gruppo diretto da Bernard Arnault aveva proposto il 15 ottobre un prezzo unitario a 120 dollari a titolo, per una transazione valutata a 14,5 miliardi dollari. Troppo poco per gli americani, che si sono fatti desiderare.
Per gli analisti, Arnault sarebbe potuto arrivare tranquillamente a 140 e perfino a 160 dollari a azione, facendo comunque un buon affare che gli consente di distanziare il concorrente diretto in Francia Kering di François Pinault e di competere con il campione svizzero Richmond e i suoi marchi Cartier e Van Cleef. Arnault ha sedotto gli americani mantenendo la calma ma mostrando determinazione.
Una settimana aveva confermato la serietà delle sue intenzioni proponendo un prezzo di circa 130 dollari a azione per una valorizzazione complessiva di 16 miliardi di dollari. Gli americani si erano detti lusingati ma non ancora soddisfatti, considerando anche l'euforia del corso in borsa, galvanizzato dall'interesse mostrato dai francesi. In questa settimana pare che Tiffany abbia rilanciato chiedendo un'offerta che arrivasse a 140 dollari ad azione, ovvero il corso più alto raggiunto da Tiffany in Borsa.
INTESA PRELIMINARE
Alla fine, l'accordo preliminare che i due consigli di amministrazione si apprestano ad annunciare dovrebbe prevedere, secondo il Financial Times, un'offerta di acquisto che valorizza le azioni Tiffany a 16,3 miliardi di dollari, per un debito netto di circa 350 milioni di dollari. Oltre alla portata simbolica, l'arrivo di Tiffany nel portafoglio consentirebbe a LVMH di diversificarsi ulteriormente aumentando la sua esposizione nel comparto gioielli (dopo Bulgari, Chaumet, TAG Heuer o Hublot), uno dei settori a più forte crescita sul mercato del lusso, e di rafforzare la sua presenza in Nord America, secondo contribuente al suo fatturato.
LA RIPRESA
Anche se Tiffany ha sofferto negli ultimi anni la concorrenza, l'arrivo dell'amministratore delegato Alessandro Bogoglio nel 2017 ha segnato l'inizio della ripresa. La storica boutique sulla Quinta Strada a New York è stata interamente rinnovata. E ormai, con l'apertura di un ristorante, è possibile farci davvero colazione, come sognava Holly Golightly-Audrey Hepburn, nel suo tubino Givenchy. Marchio che Tiffany ritroverà in casa Louis Vuitton.