LA FAVA E IL RAVE - FINESTRINI ROTTI, CARROZZE VANDALIZZATE, LINEE INTERROTTE: UNA CAROVANA DI SVALVOLATI, ARRIVATI DA TUTTA EUROPA, INVADE LA STAZIONE DI TORINO – COSTRETTI A SCENDERE (ERANO TUTTI SENZA BIGLIETTO) DAL TRENO CHE AVREBBE DOVUTO PORTARLI A UN RAVE PARTY, SI ACCAMPANO PER TUTTA LA NOTTE DAVANTI ALLA STAZIONE PRIMA DI SPARIRE ALL’ALBA LASCIANDO UNA SCIA DI DANNI PER DECINE DI MIGLIAIA DI EURO…
Massimo Numa per "la Stampa"
Tangenziale di Torino. Da tutti gli svincoli autostradali, attorno alle 19 di sabato, scorre una colorata e sferragliante carovana di vecchi camper, furgoni ansimanti e fumosi, roulotte scalcagnate. Contemporaneamente, in particolare dai treni provenienti da Novara e da Milano, tra le 20 e le 21, scende una folla di ragazzi.
La polfer ne conta, più o meno, 650. Hanno lo stile degli squatters ma con qualche sfumatura non da poco per distinguerli dal severo look monocromo (nero) delle colonie antagoniste di area anarchica. Piercing ovunque, giacconi fuori misura, jeans appesi alle ginocchia. E cani.
Soprattutto molossoidi, alcuni di grossa taglia. Paciosi e tranquilli, scondinzolanti, sgranocchiano brioche e qualsiasi tipo di cibo. Le ciotole sui marciapiedi, le bottiglie di acqua minerale infilate nei tasconi e negli zaini. L'atmosfera è da filmhorror. Danni per 75 mila euro, vandalizzati i treni dei pendolari della Torino-Milano recentemente risistemati: finestrini rotti, sedili sporcati e tagliati con i coltelli, impianti igienici distrutti. L'invasione dei ravers ha interrotto linee e causato improvvisi stop e uno stato di grave pericolo. Le Ferrovie hanno messo a disposizione degli utenti persino i taxi, per evitare ulteriori contatti. Trenitalia ha già presentato una denuncia contro ignoti.
La polizia ha creato una serie di filtri per evitare il peggio. I ragazzi più collaborativi, senza troppa convinzione, spiegano agli agenti che stanno andando a una festa, a Roasio, nel Vercellese. Destinazione i capannoni militari abbandonati.
Gli organizzatori - che mettono a disposizione, in cambio di un'offerta libera - un camion con un mostruoso sistema di amplificazione e un laboratorio per le luci, più i generatori da cantiere edile e il camper-bar, fornito di alcol, meglio birra, e tutto il resto, un campionario di droghe chimiche e non solo, tutto a prezzi modici sarebbe un team francese, con base nei dintorni di Lione. Ma forse è solo una leggenda metropolitana, non c'è nulla di certo, in questa transumanza notturna e senza una meta precisa.
Arrivano intanto altre decine di ravers, la situazione diventa ancora più a rischio. In centinaia si accampano nei giardini di piazza Carlo Felice. Le ore passano e aumenta il presidio della polizia.
A mezzanotte, come obbedendo a un ordine silenzioso, la folla dei ravers lentamente si riversa nella stazione di Porta Nuova. Salgono, in 500, a bordo delle carrozze di un treno locale diretto a Chivasso. I responsabili delle Ferrovie e i dirigenti della polizia ferroviaria non hanno dubbi: treno cancellato.
A bordo non ci sono altri passeggeri, le Fs comunicano ai ragazzi (tutti senza biglietto) che devono scendere e arrangiarsi in altro modo. Alcuni sono stati identificati. Hanno un'età media tra i 20 e i 30 anni, tra loro francesi, tedeschi, russi e belgi, partiti dai loro Paesi giorni fa. Non hanno le idee chiare su come raggiungere questo paesino non troppo distante dal confine con la provincia di Torino.
Perchè prendersela? La stazione, di notte, chiude e alcune centinaia di giovani tornano in piazza Carlo Felice. L'incubo rave, per Trenitalia, finisce all'alba, quando ripartono i convogli per Milano. Spariti nel nulla, con la loro festa fantasma. E lasciando una scia di danni per decine di migliaia di euro.
RAVE FANTASMA A TORINO - IL TRENO BLOCCATORAVE FANTASMA A TORINO