UNA APPLE DA SUICIDIO - NELLA FABBRICA-PRIGIONE DELLA FOXCONN IN CINA (400 MILA OPERAI), DOVE SI PRODUCONO I COMPONENTI DEI PRODOTTI APPLE, I DIPENDENTI SI AMMAZZANO UNO DOPO L’ALTRO - ORARI MASSACRANTI, POCHI SPICCIOLI E UNA VITA ALIENATA PER GARANTIRE AGLI OCCIDENTALI UNO SMARTPHONE/IPAD CON CUI CAZZEGGIARE - PER RAGAZZI DI 20-30 ANNI TRAMUTATI IN ROBOT, LA FOXCONN HA AVVIATO “FESTE AZIENDALI” ANTI-SUICIDIO CON OBBLIGO DI MAGLIETTE CON LE SCRITTE “AMIAMO FOXCONN”…

Mirko Molteni per "Libero"

Ancora insanguinata la gigantesca fabbrica elettronica Foxconn di Shenzhen, nella Cina del Sud, dove una giovane dipendente, Niu Xiaobei, si è schiantata sul selciato precipitando dal sesto piano del dormitorio aziendale. Anche se le autorità minimizzano, sostenendo che si è trattato di un «incidente », forte è il sospetto che si tratti dell'ultimo di una serie di suicidi che imperversano nella fabbrica "maledetta" da ormai un paio d'anni, come minimo.

Niu, sostengono i dirigenti e la polizia si sarebbe semplicemente sbilanciata «mentre tentava di appendere abiti bagnati» fuori della sua finestra per farli asciugare. Perdendo l'equilibrio, ecco il tragico volo. Ma il dubbio è d'obbligo, considerando che ben 13 dipendenti si sono tolti la vita solo nell'ultimo anno in quello che è forse il complesso industriale più grande del mondo.

La Foxconn di Shenzhen, da sola, impiega almeno 330.000 persone, forse anche 400.000 secondo alcune fonti. In ogni caso, un "mostro", di proprietà del miliardario taiwanese Terry Gou, in cui è concentrato circa un quarto dei dipendenti totali del gruppo Foxconn. E un mostro anche in quanto a produttività, dato che sforna i componenti di tutta la linea di prodotti Apple, dall'I-phone all'I-pad, oltre a vari altri aggeggi per Sony o Nokia. Solo per limitarsi all'Iphone 5, il grosso "kombinat", per usare un termine sovietico, raggiungerà entro la fine del 2011 i 30 milioni di esemplari, a un rateo di 150.000 pezzi al giorno, pari al 100% della produzione mondiale del modello.

Un successo economico ottenuto però, così parrebbe, attraverso uno sfruttamento e un clima aziendale capace di spingere molta gente al gesto estremo. Tanto che da almeno un anno è stata introdotta nei contratti per i nuovi assunti una clausola che li impegna a «non togliersi la vita e a non farsi del male». Il primo caso, già nel gennaio 2009, quando fu trovato morto il giovane operaio Ma Xiang Qian. Inizialmente si parlò di «cause sconosciute » e ci volle una terza inchiesta, sollecitata dalla famiglia, per riconoscere l'evidente morte da «caduta da grande altezza».

Comune a tutti i suicidi alla Foxconn, del resto, dati gli altissimi edifici. E a nulla pare sia valsa l'installazione di reti nei punti più "caldi". Dal balcone di casa si lanciò invece il giovane ingegnere Sun Danyong nel luglio 2009, accusato, forse ingiustamente, di aver fatto "sparire" uno dei prototipi di i- Phone appena sviluppati in azienda. Sarebbe stato pressato dai continui interrogatori dei superiori.

Nel maggio 2010, invece, l'appena 19enne Li Hai non ce la fece più dopo neanche un mese e mezzo dall'assunzione. E via così, in un crescendo minimizzato dai dirigenti, secondo i quali ci sarebbe solo un'epidemia di «delusioni d'amore», e alimentato dai turni massacranti di 14 ore, pagati, almeno fino allo scorso anno, la miseria di 900 renminbi al mese, appena 109 euro, seppure per fortuna dallo scorso ottobre il salario sia aumentato a 2000 renminbi, 240 euro al mese. Ma non è solo questione di soldi.

È anche colpa della militarizzazione interna alla fabbrica-prigione, in cui convergono migliaia di migranti sradicati dalle provincie agricole dell'entroterra continentale cinese. Ragazzi di 20-30 anni lontani dalle famiglie e tramutati in robot. Per loro, la Foxconn ha avviato perfino "feste aziendali" anti-suicidio con obbligo di magliette con le scritte "Amiamo Foxconn" e "Amiamo Terry Gou". E per "sollevare il morale", vuoti cori al ritmo di "con Foxconn il futuro è migliore". Proprio!

 

FOXCONNFOXCONN SUICIDIO APPLEOPERAIO FOXCONN SUICIDADIPENDENTI FOXCONNFOXCONN - OPERAI CHE LAVORANO SULL IPADTerry Gou presidente Foxconn

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)