1- AIUTO! IL CINEMA ITALIANO STA AFFONDANDO. TUTTO. I FILM DI VENEZIA E QUELLI DI CANNES, LE COMMEDIE GIOVANILI E LE COMMEDIACCE. VECCHIE GLORIE E GIOVANI LEVE. UN CALDERONE CHE UNISCE BELLOCCHIO, GARRONE, COMENCINI, ANSANELLI, PICCIONI 2- E' COME SE A VEDERE I FILM ITALICI ANDASSERO SOLO I LETTORI DI ‘’REPUBBLICA’’ O QUELLI CHE LEGGONO LE RECENSIONI E GLI ARTICOLI SUI FESTIVAL SUI GIORNALI (FORSE) 3- UN AUTUNNO DI SANGUE CON PICCOLI FILM D'AUTORE CON I SOLITI MASTANDREA-BUY-ROHRWACHER-HERLITZKA E MODESTE COMMEDIE CON AMBRA-BOVA-GASSMAN-PAPALEO. DOVREMO ASPETTARE NATALE, CON I "SOLITI IDIOTI 2" PER VEDERE QUALCHE INCASSO
Marco Giusti per Dagospia
Aiuto! Il cinema italiano, come era prevedibile e in gran parte previsto, sta affondando. Tutto. I film di Venezia e quelli di Cannes, le commedie giovanili e le commediacce. Quelle napoletane e quelle romane. Un calderone che unisce Bellocchio, Garrone, Comencini, Ansanelli, Piccioni e chissà quanti altri.
Questo fine settimana, poi, si segnala come uno dei più funesti. Se "Reality" regge il sesto posto (a 494mila) e "Il rosso e il blu" il decimo, i nuovi arrivati "All'ultima spiaggia" di Gianluca Ansanelli (nono a 187mila), "Un giorno speciale" di Francesca Comencini (tredicesimo a 113mila) e "Padroni di casa" di Edoardo Gabbriellini (quattordicesimo a 85mila) non arrivano, in tre, al totale di 400mila euro. Ma temo che tutti i film italiani presenti in sala questa settimana siano arrivati a stento a un milione di euro.
Staccati ovviamente da "Era glaciale 4" e da "Ted", ma anche dal musical coattello "Step Up 4" e da "Magic Mike". E non c'è in vista a salvarci né un Checco Zalone, da mesi rifugiato a Capurso in cerca di nuove idee, né un Brizzi, troppo impegnato assieme a Giorgio Gori nel vero film dell'anno, le primarie di Renzi, o un "Manuale d'amore 5" o "Benvenuti al centro".
Le settimane che verranno quest'autunno ripresenteranno lo stesso schema. Piccoli e meno piccoli film d'autore con Mastandrea-Buy-Rohrwacher-Herlitzka (ormai il nuovo Bombolo del film civile), e più o meno modeste commedie con Ambra-Bova-Gassman-Papaleo-Marescotti- Mattioli (il nuovo Bombolo del film comico), che non potranno competere con i film americani. Dovremo aspettare Natale, con l'arrivo dei "Soliti idioti 2" e il post-panettone di De Laurentiis, "Colpi di fulmine" con Christian e LilloeGreg, per vedere qualche incasso.
O forse il nuovo film di Max Bruno, "Viva l'Italia" (povero Rossellini...), in uscita a fine ottobre, per capire meglio la situazione. Ma, per ora, sembra che il pubblico stia evitando accuratamente le sale dove si proiettano i film italiani, salvando solo un po' "Reality" e "Il rosso e il blu".
In questo inizio di stagione, esattamente come l'anno scorso, il nostro cinema sembra che abbia perso completamente contatto con il pubblico giovane e meno giovane, perfino col pubblico delle donne che ha affollato "Magic Mike". E' come se a vedere i nostri film andassero solo i lettori di â'Repubblica'' o quelli che leggono le recensioni e gli articoli sui festival sui giornali (ma, forse, neanche quelli).
C'è un problema serio di strategia produttiva e di strategia distributiva, anche se non abbiamo realmente titoli accattivanti per le sale né vere star che richiamino un pubblico. E, a monte, sono pochi i titoli in uscita, da Soldini a Virzì, da Bertolucci a Castellitto, che potrebbero davvero incassare nei prossimi mesi.
Del resto, può essere giusto produrre film, sia d'autore che di genere, a basso costo, ma spesso sembra che basso costo significhi anche minore qualità e ripetizione infinita degli stessi attori negli stessi ruoli, come se avessimo ancora un cinema di genere.
Anche dai periodi di crisi si può uscire sperimentando nuove idee e nuove personalità autoriali, ma non viene fatto questo, si produce solo di meno e a minor costo. Logico, allora, che il pubblico vada a vedere i film americani o si chiuda in casa tra partite su Sky e fiction polpettonistiche di altissimo culto ("Onore e rispetto", "Né con te né senza di te").
Al solito, il problema non è economico, ma di idee. Dovremmo pensare, oltre a produrre all'infinito i film dei soliti dieci registi e commedie meno riuscite di quelle degli anni precedenti, a quale cinema stiamo facendo e a quale ci piacerebbe fare, e a quale spazi possiamo offrire ai ragazzi che si affacciano con freschezza e idee originali in un simile contesto culturale. Altrimenti, oltre a rottamare la vecchia politica, si potrebbe rottamare anche il nostro cinema. E, ahimé, nessuno se ne accorgerebbe.
MARCO BELLOCCHIO CON LOCCHIO NERO marco bellocchio alla libreria fandango di roma matteo garrone garrone FRANCESCA COMENCINI allultima spiaggia gianluca ansanelli ivano marescotti carmine faraco