Marco Giusti per Dagospia
MARCO GIUSTI - Copyright Pizzi Matthew McConaughey E Emile Hirsch Killer Joe MovieNono giorno di Mostra. Aiuto! Per fortuna che stamane "Killer Joe", scatenatissimo noir diretto da Wlliam Friedkin a 76 anni, e' un miracolo di messa in scena e di cinema. Siamo sullo stesso livello di "Carnage" di Polanski. Anche l'operazione e' simile, visto che "Killer Joe" e' tratto da una commedia di successo, di Tracy Letts, portata sulle scene anche in Italia (Killer Joe, il sicario freddo e pazzo era il romanissimo Francesco Montanari...). Pero' non senti mai il peso della commedia, il testo e' pesante, ma anche molto divertente.
gina gershonSiamo dalle parti delle dark comedies texane alla Cohen. Killer Joe, un Matthew McConaughey per la prima volta in palla, deve risolvere qualche problema alla scombinata famiglia Smith, composta da un padre operaio stupido e cornuto, Charles Thomas Church, un figlio spacciatore, Emile Hirsch (gia' protagonista di "Into the Wild") che si e' messo nei guai, una figlia lolitesca ancora vergine, Juno Temple, una matrigna bona, infedele e scostumata, una grande Gina Gershon che si presenta nel film con la patata di fuori e gia' capiamo di che pasta e' fatta.
L'idea e' che Killer Joe, che di professione fa il poliziotto e arrotonda col delitto a pagamento, elimini la vera madre dei ragazzi in modo che l'assicurazione paghi 50.000 dollari alla ragazzina. Ma c'e' un problema. Non ci sono i 25.000 in contanti per l'ingaggio di Killer Joe. Bastera' un deposito, cioe' Dottie. Tutto quello che succedera' dopo girera' attorno, come nei piu' classici noir amercani, all'avidita', al sesso, all'inutile desiderio di fuga.
lultimo terrestre gipi gian alfonso pacinotti foto dal set midGrande film con applausi sentiti che dimostrano quanto sia recettiva la sala e quanto siano stati ragionati ieri, purtroppo, i fischi al film della Comencini. Che non erano un atto di teppismo isolato di cinque ragazzacci, ma la reazione di un vasto numero di critici insofferenti alle battute del film, forse non adatto a una competizione cosi' alta. Ma oggi e' la giornata anche di "L'ultimo terrestre" di Gipi, celebre disegnatore pisano. Con "Scialla" di Francesco Bruni, che ha vinto la sezione Controcampo Italiano, e' il miglior film italiano visto alla Mostra.
LUCA MARINELLIFresco, originale, inventivo, costruito con grande intelligenza e con idee mai banali e gia' viste. "Volevo raccontare il mio paese", mi ha detto Gipi. Per farlo si serve di una specie di fantascienza triste e non accattivante dove l'arrivo degli extraterrestri non cambia la natura degli abitanti della terra, ma la rivela per quello che effettivamente e'.
ultimo terrestre gipiIl buffo protagonista, mai visto al cinema e amico fraterno di Gipi (ha fatto anche gli altri suoi film piu' o meno casalinghi) e' l'unico essere, assieme a un triste giovane trans (il Luca Marinelli protagonista un anno fa dei "Numeri primi") a dimostrare un po' di umanita'.
Il buffo marziano del film, una specie di pupazzo alla Gabibbo con dentro una mima spagnola alta un metro e quaranta, non fa altro che farci vedere come siamo. Viene fuori un cupo, grottesco ritratto della provincia italiana e del nostro paese. Il solo maestro che Gipi accetta e' il vecchio Andrea Pazienza e il cinema che gli piace e' quello di Todd Solondz. Chapeau.
Un film importante per un cinema ancora cosi' legato e tradizionale come il nostro, che salva Muller dalle non felicissime scelte dei film di Crialese e della Comencini e che potrebbe anche puntare al premi per la miglior opera prima.
Gianni Pacinotti GipiE' piaciuto anche il "Faust" di Aleksander Sokurov, complessa, ricca messa in scena dell'opera di Goethe con grandi attori di lingua tedesca e pieno di riferimenti pittorici. Qualche critico scappava, ma i piu' sono rimasti in sala. Coraggio, siamo quasi alla fine.
Faust di Alexander Sokurov