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ACCOPPIAMOCI AL BUIO - SELVAGGIA: ''CONFESSO CHE NON HO PERSO UNA PUNTATA DI 'MATRIMIONIO A PRIMA VISTA', TRAGICAMENTE FINITO IERI. SEI MERAVIGLIOSI CASI UMANI CHE SI SONO SPOSATI SENZA CONOSCERSI. ECCO CHI SONO, DALLA ROMPICOGLIONI BIBLICA AL MATTINIERO SALUTISTA, DALLA FUTURA GATTARA ALL'AVVOCATO FIGHETTO. E ALLA FINE...''

 selvaggia lucarelli    selvaggia lucarelli

Estratto dall'articolo di Selvaggia Lucarelli per ''il Fatto Quotidiano''

 

Confesso di essere stata affetta da una dipendenza di quelle inspiegabili e mortificanti, di quelle che ti costringono a domandarti se ti stia accadendo quello che ti sta accadendo perché sopravvalutavi la tua intelligenza perché stai invecchiando male. Insomma, lo ammetto senza alibi e fronzoli: non ho perso una puntata di "Matrimonio a prima vista Italia su Sky Uno terminato tragicamente ieri.

 

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Un team di tre esperti ( sociologo, sessuologa e psicologo) sceglie per ciascuno di loro un marito e una moglie ideale. Formata la coppia a tavolino, i due si conosceranno solo e unicamente il giorno del loro matrimonio, direttamente sull'altare. E il matrimonio è pure legale, quindi sei sei così minchione da sposare uno sconosciuto per qualche prima serata su Sky e lo sconosciuto ti piace quanto la tonsillite ad agosto, poi ti tocca pure avviare le pratiche per la separazione. (hanno un mese di tempo per decidere se rimanere insieme o separarsi).

 

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Tra parentesi, lo psicologo è una specie di hipster che parla come Paolo Ruffini per cui più che creare accoppiate giuste pare uno che dopo la prima seduta di terapia di coppia potrebbe far sì che si sfanculino anche Giorgio e Clio dopo 50 anni di matrimoni.

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Ma passiamo ai sei meravigliosi casi umani che si sono accoppiati alla cieca. La prima coppia è formata da Lara e Marco. Lara è una piacente rossa con occhio bovino che si ritrova all'altare con Marco, un discreto trentasettenne che durante la cerimonia mostra più interesse per la torta che per lei. Durante il viaggio di nozze a Marrakech lei manifesta insofferenza per il suo disinteresse e in effetti nel loro giro al souk ti aspetti che uno gli proponga dieci cammelli in cambio della moglie e lui risponda "Va bene anche un buono per un hammam". (...)

 

Dopo cinque minuti capisci subito perché anche se non più giovanissimi erano single: lei è una rompicoglioni di proporzioni bibliche e lui in casa ha un letto che si estrae dalla parete del salotto.  La seconda coppia è quella formata da Fabrizio e Annalisa. Lui del nord, lei barese, lui 41 anni, lei 26, più che due scelti da un team di esperti sembrano due che si sono ritrovati vicini di posto sul Malpensa express. A parte la differenza di età, lui è uno sportivo mattiniero salutista, lei è una con le funzioni vitali di un neonato: mangia e dorme.

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Ma soprattutto, lei è una di quelle donne future gattare che si presentano fighissime al matrimonio e il giorno dopo girano per casa col mollettone e le ciavatte. Insomma, se devo pensare a una coppia assortita peggio dei due  mi vengono in mente solo Verdini e la Boschi.

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La terza coppia però è il capolavoro assoluto. Lui, Andrea, è un avvocato romano trentenne e fighetto. Lei, Alessandra, è una commessa bresciana molto carina ma con l'accento di un capocantiere delle sue parti. I due hanno le seguenti caratteristiche: lui è palesemente anaffettivo , lei piange pure se il gatto ha un rigurgito d'erba. Il risultato é che dopo mezza giornata di convivenza a Roma (lei si trasferisce a casa di lui) , Andrea mette su la famosa faccia: "Ora come mi tiro fuori da 'sta cazzata?".

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Insomma, un esperimento riuscitissimo quello di "Matrimonio a prima vista".  L'unica cosa sorprendente di questo esperimento è che nessuno dei sei concorrenti ha ritirato la sua candidatura all'altare . La prossima volta i candidati sindaci conviene farli scegliere a Sky. 

 

P.s. Naturalmente si sono separati tutti, ma in tutti e tre i casi per decisione degli uomini. Insomma, noi donne ne usciamo ammaccate: il primo che si presenta all'altare, in fondo, secondo "Matrimonio a prima vista" ce lo facciamo andar bene comunque. Quanta mestizia.

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