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ALT! LO ‘STALKER’ DI COLIN FIRTH E LIVIA GIUGGIOLI IN REALTÀ ERA L’AMANTE DI LEI! SI TRATTA DI UN GIORNALISTA DELL’ANSA, MARCO BRANCACCIA, CHE LA COPPIA ACCUSA DI MOLESTIE MA CHE IN REALTÀ AVREBBE SOLO MANDATO UN PAIO DI MESSAGGI WHATSAPP E UNA EMAIL: ‘ABBIAMO AVUTO UNA STORIA, VOLEVA LASCIARE COLIN PER ME. IL LORO MATRIMONIO ERA FINITO DA ANNI. MA POI…’
Stefania Saltalamacchia per www.vanityfair.it
Spesso le cose sono più complicate di quel che appaiono. All’indomani della diffusione della notizia della denuncia per stalking presentata da Livia Giuggioli Firth e Colin Firth nei confronti di un reporter italiano, si aggiungono nuovi dettagli. Prima il giornalista, Marco Brancaccia, ex corrispondente dell’Ansa e amico d’infanzia di Giuggioli, ha fatto sapere al Times di «aver avuto una breve relazione» con la produttrice cinematografica, in un periodo in cui lei e il marito attore erano separati, e poi è arrivata anche la dichiarazione ufficiale dei coniugi Firth.
«Qualche anno fa Colin e Livia decisero di separarsi», ha fatto sapere il portavoce della coppia. «Durante quel periodo Livia frequentò l’ex amico Brancaccia. Dopo i Firth sono tornati insieme, e successivamente il signor Brancaccia ha portato avanti per diversi mesi una spaventosa campagna di molestie, molte delle quali sono documentate. Per ovvi motivi, i Firth non hanno mai avuto alcun desiderio di rendere pubblica questa vicenda». I due sono marito e moglie dal 1997 e sono genitori di due ragazzi, Luca, 16, e Matteo, 13.
La vicenda (e la relativa denuncia per comportamenti persecutori) è stata raccontata per la prima volta da Repubblica. Il quotidiano ha rivelato di indagini appena concluse, dalla procura di Roma, di un’infinità di messaggi, telefonate, minacce e una serie di foto osé di Giuggioli inviate da Brancaccia all’attore inglese de Il discorso del re. Quest’ultima, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e quindi la richiesta dell’intervento delle forze dell’ordine.
Brancaccia, invece, racconta un’altra storia. Al britannico Times ha spiegato che Livia «avrebbe inventato la storia delle minacce per tentare di nascondere la nostra relazione». Per poi aggiungere: «Abbiamo avuto una storia, voleva lasciare Colin per me. Il loro matrimonio era finito da anni». Il mio “stalking”, ha continuato l’uomo, «consisteva in due messaggi WhatsApp inviati dopo la fine della nostra relazione, nel giugno 2016, e in una mail».
Mail indirizzata non alla ex, ma all’attore: «Ho scritto un messaggio a Colin sulla mia relazione con Livia, e oggi rimpiango di averlo fatto. Adesso lei ha presentato una denuncia contro di me con l’accusa di averla perseguitata, ma l’ha fatto per paura che io potessi rendere pubblico ciò che lei mi aveva rivelato sul suo matrimonio e sul suo lavoro».
Nella denuncia, invece, Livia Firth – attivista, imprenditrice e fondatrice anche di Eco-Age – sostiene di aver vissuto per almeno 8 mesi, tra il settembre 2016 e il maggio del 2017, nel terrore. Con la paura di essere seguita da quell’uomo, con la minaccia che Brancaccia potesse rovinare la vita sfruttando il suo mestiere di giornalista. Di certo, sentiremo parlare di questa vicenda ancora per un po’.
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