a cura di MINIMO RISERBO e PIPPO IL PATRIOTA
1- CHAPEAU!...
A Milano c\'è un\'inchiesta seria sull\'Eni e sulla guerra in Iraq, e il Corriere la scopre in solitaria. Merito di Giuseppe Guastella e Luigi Ferrarella, due cronisti tignosi e scrupolosi. Non due pistaroli da quattro chiacchiere in Via Veneto, con spacciatori di spy-story all\'amatriciana e sacchi di iuta pieni di dollaroni. \"Tangenti sul petrolio in Iraq e Kuwait\". L\'Eni sotto inchiesta. I pm: lo schermo dei cellulari lituani\" (p. 8).
Spiegano i due cronisti che \"l\'Eni è indagata come persona giuridica per l\'ipotesi di corruzione internazionale. Reato al quale, secondo l\'ipotesi accusatoria, sarebbe finalizzata l\'associazione a delinquere che la Procura contesta per ora al vicepresidente di Saipem spa, Nerio Capanna, e al capo del progetto Zubair in seno all\'Eni, Diego Brachi, nonché a tre intermediari come gli ex manager del settore Massimo Guidotti, Stefano Borghi e Enrico Pondini. Sull\'altro versante, quello delle aziende che avrebbero promesso o già versato tangenti per aggiudicarsi i mega-appalti, sono in corso accertamenti su colossi dell\'ingegneristica come la Bonatti, Ansaldo, Renco, Elettra Energia e Elettra Progetti\"
PAOLO SCARONI
2- LA SCOPA DEL SISTEMA...
\"Berlusconi: \"Così governerò fino al 2013\". Decreto sviluppo: maggioranza assoluta alla Camera. Verifica: al Senato il premier sorvola sulla giustizia. Ma sulle tasse nuova lite tra premier e Tremonti. Il ministro dell\'economia non avrebbe gradito le precisazioni sulle aliquote. Caso Reguzzoni nella Lega: il fedelissimo di Bossi rischia il posto di capogruppo\" (Stampa, pp. 2-3). Il Cavalier Pompetta, messo alla berlina dalle sue stesse ministre come la Prestigiacomo o la Santadechè, non si rende più conto di quello che accade fuori dai suoi palazzi. E aspetta tranquillo la sua fine, chiuso dentro.
Marco-Reguzzoni
3- UN, DUE, TRE, PIQUATTRO!...
Non ricordano mai un cappero. Devono sempre tornare in ufficio a vedere se trovano una certa carta. Si \"riservano di essere più precisi\", poi non tornano più e si fanno coprire dal segreto di Stato, chiunque sia al governo (tanto li tengono tutti per le palle). Se sanno una cosa, dicono che l\'hanno letta su qualche giornale. Se vanno a baciare una pantofola (ieri di Bisignani, domani di qualcun altro), lo fanno solo perché sono umanamente curiosi di conoscere \"una persona della quale avevo tanto sentito parlare\".
Poi, insieme agli amici finanzieri, si intrattengono a pranzo volentieri con i grandi evasori. Sono i vertici dei nostri servizi segreti e delle nostre forze di polizia, come li raccontano bene sul Corriere e sul Cetriolo Quotidiano.
SILVIO BERLUSCONI
\"Se entro nei servizi vi darò più segreti\". Il militare raccomandato, segnalato dalla segreteria del premier, informava Papa e Bisignani\", scrive Giovanni Bianconi, spiattellando \"la reticenza dei generali\" a verbale con i pm di Napoli (Corriere, p. 10).
BISIGNANI
Marco Travaglio piglia tutti per i fondelli, da Similaun Letta al colonnello Ragusa (che \"non esclude\" di aver raccomandato il figlio per l\'Enel tramite Bisignani-Scaroni) e poi passa al pezzo meglio della compagnia: \"Il generale Santini deve spiegare che ci andò a fare a casa di Bisignani quando aspirava ai servizi segreti e dice ai pm: \"Non lo conoscevo e decisi di andarci perché avevo letto il suo nome sui giornali e sapevo che era un uomo influente\".
E osserva: \"Ecco, la stampa parla di Bisignani, piduista e pregiudicato per la maxitangente Enimont, e il generale tutto d\'un pezzo trasecola: \"Corbezzoli, ma lo devo subito conoscere questo bravo figliolo, perdirindina!\" (CQ, p. 1).
ALFONSO PAPA
4- TOH, ANCHE GALLITELLI, ADINOLFI E CAPALDO VANNO ALLE CENE...
Sulla Stampa, Guido Ruotolo torna più o meno a occuparsi di cose serie e sputtana tutti i poliziottoni d\'Italia (Deg escluso): \"La rete dell\'ex evasore Matacena, intimo di Bisignani e Papa, e amico di Cattaneo e della Ferilli\".
5- BOCCHINO CONFIDENTIAL...
Il pierino Italo Bocchino, orfano dei consigli di Bisignani e colpito da un\'inchiesta che invece sperava di scatenare solo contro i suoi nemici, si fa intervistare da Fabrizio Roncone e fa la sua consueta bella figuretta (Corriere, p. 9). Ne dice di tutti i colori, cerca di rimbalzare l\'accusa di aver procurato una fuga di notizie su Bisi, definendolo \"uno che si confonde\" (no, quello è tutto meno che uno si confonde; semmai depista e \"prende per il culo i pm\", come si vanta al telefono) ma prima di farlo, il profetico Roncone osserva che \"Bocchino decide sempre d\'istinto\". Certo, ma dipende dal suo livello di euforia.
matacena amedeo
Comunque l\'intervista dell\'ex fustigatore di Telekom Serbia va assolutamente letta da cima a fondo perché ne emerge un personaggio da James Ellroy di provincia. Da \"LA Confidential\" a \"Casoria Confidential\", per la precisione
SABRINA FERILLI FLAVIO CATTANEO
6- NELLE MANI GIUSTE...
\"Il senatore D\'Alì ora trema: concorso esterno in odor di mafia. Chiuse le indagini sui rapporti con il boss Messina Denaro. Testimoni e pentiti hanno parlato di contatti tra il politico e l\'attuale capo di Cosa Nostra\". Bel pezzo di Sandra Amurri e Rino Giacalone sul Cetriolo (p. 10).
Il barone D\'Alì, oltre che banchiere, è stato sottosegretario all\'Interno e da lì chiedeva di far fuori il capo della squadra mobile di Trapani, il coraggioso Giuseppe Linares. Che nell\'occasione fu però difeso da Gianni De Gennaro. Questo giusto per rinfrescarci la memoria su quanto si rischia a fare il proprio dovere in Italia, specialmente sotto forma di fuoco amico.
Michele Adinolfi
7- VIENI AVANTI, CREATIVO...
Sul Corriere delle banche, ma anche su tutti gli altri giornali riccamente inserzionati, registrano l\'allarme di Re Giorgio. \"L\'affondo di Armani: la moda è delle banche\" (p. 28).