1. DAGOREPORT
Come mai Santiago Calatrava, malgrado polemiche galoppanti sui suoi fallimentari manufatti architettonici (vedi il ponte di Venezia), viene celebrato da Santa Romana Chiesa con una mostra nel Braccio di Carlo Magno, a fianco della Basilica Vaticana, scodellando ben 140 opere, fra sculture e acquerelli e maquette di architettura, che nulla hanno a che fare con lo spirito cattolico?
Quasi nessuno ne è a conoscenza ma il noto archi-star iberico da tre anni è uno dei consigliori ufficiali del Pontificio Consiglio della Cultura guidato dal biblico-logorroico Cardinale Gianfranco Ravasi.
SEVERGNINI RAVASI CECCHERINI ANDREA MONTI A BAGNAIAIl ministro della Cultura del Papa ha pensato bene di riscattare l'immagine piuttosto offuscata del suo caro amico e consigliere "imponendo" una mostra celebrativa in un luogo in cui nessuno artista vivente ha mai messo piede, al fine di rifare la verginità a un architetto ogni giorno al centro di polemiche (a seguire l'articolo sulla Casa dello Sport di Roma rimasta incompiuta).
E oggi verrà inaugurata una esposizione che, in barba alla richiesta milionaria avanzata dalla città di Venezia nei confronti del Calatrava, è costata alle finanze vaticane la sommetta di circa un milione di euro proveniente, assicura Ravasi, da illustri sponsor.
2. LA VELA BIANCA DI CALATRAVA, IL SOGNO DELLO SPORT NEL DEGRADO
LA CITTÀ DEL NUOTO MAI ULTIMATA. COSTI DA 120 A 600 MILIONI
di Cecilia Gentile per Repubblica Roma
La vela bianca che svetta nel cielo e taglia l'azzurro pulito dal vento gelido. Magnifico colpo d'occhio che però stringe il cuore quando ci si avvicina al cantiere, quando si vedono la recinzione con i rifiuti e l'erba incolta, il cancello arrugginito a cui è appoggiato un divano, mentre ai bordi della strada è già nata una discarica. Bella e impossibile la cittadella dello sport di Calatrava.
Annunciata dal 2005 dalla giunta Veltroni come sogno dei Mondiali di nuoto 2009 e adesso cantiere abbandonato, accanto alla gigantesca croce del raduno di giovani al tempo di Wojtila. Costi partiti da iniziali 120 milioni, diventati 400 e infine 600, con i rubinetti dei finanziamenti del governo che si chiudono quando diventa evidente che quel colosso non sarebbe stato mai pronto per la scadenza del 2009.
E adesso Comune e università di Tor Vergata, che aspetta quell'opera come fiore all'occhiello del suo futuro campus, si interrogano su cosa fare di questo gioiello molto ingombrante, che ha già succhiato 256 milioni di risorse pubbliche. Il neo rettore Giuseppe Novelli assicura di averla messa in agenda tra le priorità. "Il 3 dicembre - annuncia - andremo in sopralluogo al cantiere con il progettista Calatrava e gli assessori allo Sport Pancaldi e all'Urbanistica Caudo. Insieme vedremo di trovare una soluzione. È chiaro che i costi non sono alla portata delle casse dell'università, né del Comune. Dovremo procedere ad un ridimensionamento del progetto e dei costi. Una cosa è sicura: l'opera che verrà realizzata sarà nell'interesse dell'ateneo, del campus e della popolazione del territorio".
Inizialmente, quando si contava sui finanziamenti statali in vista dei Mondiali di nuoto del 2009, il progetto era faraonico e ambizioso. Nella città dello sport erano previste due piscine scoperte, due coperte, una per i tuffi e una per la pallanuoto, una pista di atletica, un palazzo per basket e pallavolo e impianti all'aperto per calcio, calcetto e tennis, parcheggi e servizi per l'accessibilità. "Un'opera pubblica che per la prima volta realizza un grande impianto sportivo di dimensioni metropolitane", diceva l'allora assessore all'Urbanistica Roberto Morassut.
Poi la corsa contro il tempo, il sogno bruscamente infranto, i Mondiali dirottati al Foro Italico, lo stop dei lavori e il rischio di consegnare un capolavoro all'usura del tempo e al degrado. Un'ultima illusione morta nel 2011. L'ex sindaco Alemanno contava sulla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2020 per battere cassa al governo e riavviare la Vela. Illusione stroncata con la decisione dell'allora premier Monti di non appoggiare la candidatura della capitale
.3. CADE E SI ROMPE INFINITE SPIRIT, L'OPERA DI CALATRAVA
Da www.insideart.it
Inciampa sul piedistallo della scultura e fa crollare Infinite spirit. Si sospende temporaneamente la preview stampa della mostra di Santiago Calatrava, Le metamorfosi dello spazio. È successo questa mattina al Braccio di Carlo Magno, nel colonnato di piazza san Pietro, dove si stava svolgendo la presentazione alla stampa della mostra dedicata all'architetto. Ad un tratto una donna è inciampata su un piedistallo su cui era collocata l'opera, che nella caduta si è rotta. Per fortuna nessun ferito e l'opera è stata rimossa. Si tratta di una scultura composta da moduli in legno collegati tra loro da un cavo metallico. Saranno felici gli allestitori che hanno impiegato un giorno per montarla.
il ponte di calatrava a Venezia
Santiago Calatrava